Il manga di Boruto apre la strada a nuove teorie sulla reincarnazione di Indra e Ashura
Una delle domande che molti fan di Naruto si erano fatti, sul finire dell’opera, riguardava il funzionamento della reincarnazione dell’anima di Indra e Ashura, nei rispettivi discendenti. Si tratta di una tecnica? È una loro scelta, oppure è inevitabile?
Con gli ultimi capitoli di Boruto, sequel abbastanza e immeritatamente detestato da molti fan, è possibile formulare qualche teoria su come funzioni la reincarnazione degli spiriti dei figli dell’Eremita della sei vie. Quanto segue contiene SPOILER del manga di Boruto fino al capitolo 47.
Gli Otsutsuki sono degli alieni che invadono i pianeti e ne sfruttano l’energia per evolversi. Grazie al loro potere sfuggono alla morte caricando il proprio patrimonio genetico negli esseri viventi (i contenitori) tramite un simbolo dal quale essi resuscitano: il Karma.
Essenzialmente, si tratta del sigillo che Momoshiki ha applicato sulla mano di Boruto, e grazie al quale il temibile avversario un giorno potrebbe tornare prendendo il controllo del corpo del nostro sfortunato protagonista.
In un certo senso, tale resurrezione somiglia molto ad una reincarnazione: l’anima degli Otsutsuki prende il possesso del contenitore, e consente loro di non temere la morte.
Quanto è accaduto a Indra e Ashura non è esattamente la stessa cosa, ma non si può negare che vi sia qualche similitudine: i loro spiriti si sono reincarnati nei corpi dei loro discendenti, anche se in maniera meno invasiva e controllante rispetto a come fanno gli Otsutsuki provenienti dallo spazio. Inoltre, nessuna traccia di Karma sembra essere presente sui corpi dei predestinati.
Indra e Ashura sono figli dell’Eremita delle sei vie, che per metà è un Otsutsuki. Potrebbero aver ereditato inconsciamente l’abilità della famiglia del padre, in forma diluita. Lo stesso Hagoromo è in grado di reincarnarsi proprio grazie alla continua rinascita dei due figli, per poterli guidare nel corso delle ere ninja.
In un certo senso, è come se Indra e Ashura costituissero una sorta di Karma per Hagoromo Otsutsuki.
A rendere più interessante la faccenda è stata l’osservazione di Sarada nel capitolo 35, in cui viene fatto notare come il simbolo del Byakugo No Jutsu abbia la stessa forma del Karma. Si tratta di una tecnica nata ai tempi dell’eremita delle sei vie, utilizzata da Mito Uzumaki, moglie di Hashirama Senju, Tsunade Senju e Sakura Haruno. Uno dei suoi effetti avanzati è una spiccata capacità di rigenerazione, un’invulnerabilità che richiama in qualche maniera l’immortalità.
Sarà una concidenza, ma tutte e 3 le utilizzatrici sono molto vicine a una reincarnazione di Ashura. Forse il fatto che il Quinto Hokage riesca a padroneggiarlo è dovuto a un contatto tra il suo chakra e quello del nonno, che potrebbe aver “modificato il suo DNA” tanto da permetterle di ospitare la tecnica. Una modifica meno marcata di quella ad opera del Karma, che carica l’intero patrimonio genetico di un Otsutsuki, ma plausibile. Il che spiegherebbe anche perché Sakura, che ha condiviso il chakra con Naruto in diverse occasioni, sia riuscita a controllarlo, a differenza di Shizune.
Chiaramente si tratta solo di ipotesi: nulla ci assicura che il Byakugo sia davvero legato ad Indra e Ashura, così come il fatto che Tsunade e Sakura siano riuscite a controllarlo non è necessariamente dovuto al loro legame con i discendenti del figlio di Hagoromo.
Speriamo che, andando avanti con i capitoli, Masashi Kishimoto chiarirà questo e altri interrogativi legati al mondo di Naruto. Nel frattempo, a noi fan non resta che provare a unire tutti i pezzi a disposizione per formulare le nostre ipotesi.
E voi, commodoriani, cosa pensate della reincarnazione di Indra e Ashura? Vi siete fatti una vostra idea al riguardo? O forse non vi interessa particolarmente? Fatecelo sapere nei commenti.
Se vi appassiona il mondo dei ninja, allora non potete perdervi le nostre analisi psicologiche di Naruto e Sasuke.
Per approfondire: Funzionamento del Byakugo.