Vediamo insieme uno dei principali fattori di ispirazione di Isayama per L’Attacco dei Giganti!
Una delle più grandi ispirazioni di Isayama per L’Attacco dei Giganti è la mitologia norrena. A livello di elementi della narrazione e costruzione della storia numerose sono le somiglianze. La prima e più evidente è la presenza dei giganti. Che scoperta, vero?
I giganti sono creature presenti nella mitologia norrena e che si scontrano con gli dei. Nel racconto della creazione Ymir, il primo gigante, fu ucciso dai tre figli di Borr, Odino, Vili e Vé.
Già qui possiamo notare un’altra somiglianza evidente. Ymir infatti, oltre ad essere una cadetta del 104esimo corpo cadetti, è la Progenitrice, colei che diede origine alla stirpe dei giganti. Secondo i racconti letti da Grisha nell’anime assunse quel potere facendo un patto con il demonio, nel capitolo 122 de L’Attacco dei Giganti la vediamo invece cadere tra le radici di un albero – del quale parleremo a breve – e unirsi ad una strana creatura (il parassita, l’Hallucygenia) e a seguito di ciò trasformarsi in gigante e assumerne il potere.
Secondo la mitologia norrena Midgard, la terra degli uomini, fu creata da Odino e i suoi fratelli usando il corpo dilaniato di Ymir. Il suo sangue divenne il mare, le sue ossa le montagne e la sua carne la terra. È un’immagine spaventosa che recupera anche Isayama. Sempre nel capitolo 122 ci viene mostrato che re Fritz fece divorare Ymir alle sue tre figlie – Maria, Rose e Sina – e ordinò che questa pratica proseguisse anche con i loro eredi. In questo modo nacque la stirpe di Ymir, e il potere di trasformarsi in giganti passò gradualmente a tutti gli Eldiani poiché tutti loro hanno conservato un “frammento” di Ymir, e il predominio di Eldia sugli altri popoli poté rafforzarsi grazie al potere dei giganti.
Sia nel manga sia nella mitologia norrena Ymir è quindi l’inizio di tutto. Nel primo, il suo corpo dà vita al potere dei giganti e al popolo di Ymir, nel racconto mitologico invece il suo cadavere distrutto da Odino e dai fratelli diede origine a tutto ciò che si trova sul pianeta.
A proposito della storia che abbiamo appena raccontato, Vili è il modo con cui i giapponesi pronunciano il nome di Willy Tyburn, Eldiano appartenente alla famiglia che detiene il Gigante Martello e che si dice abbia aiutato Helos, l’eroe di Marley, a sconfiggere l’impero di Eldia.
Vili, lo abbiamo detto poco sopra, era il nome di uno dei fratelli di Odino, colui che secondo la mitologia avrebbe donato agli uomini l’intelletto e la sapienza. E, nel mondo de L’Attacco dei Giganti, Willy Tyburn dona all’umanità la verità su Eldia e sul re delle mura. Anche questo sembra essere un piccolo elemento della mitologia nordica da cui Isayama ha preso spunto.
L’Yggdrasil e i Sentieri
Il fatto di far precipitare Ymir sotto ad un albero non è casuale, è anch’esso un elemento che Isayama trae dalla mitologia norrena.
In essa è infatti presente l’Yggdrasil, l’Albero del Mondo, che sostiene tutti e nove i mondi esistenti, tra i quali anche Jotunn, il regno dei giganti. Si dice che la prosperità del mondo intero dipenda dalla prosperità dell’Yggdrasil stesso.
La sua forma ricorda molto l’albero del capitolo 122 de L’Attacco dei Giganti, nelle cui radici cade Ymir, oltre che ad un altro famoso “albero” presente nel manga: i Sentieri.
I Sentieri sono una dimensione che collega tutto il Popolo di Ymir in quanto tutti sono una parte del Gigante Fondatore e all’interno della quale la fondatrice plasma i giganti puri.
Laddove quindi ne L’Attacco dei Giganti i Sentieri collegano tutto il Popolo di Ymir, l’Yggdrasil collega l’intero cosmo nella mitologia norrena.
I Sentieri sono inoltre una dimensione dove non c’è morte né scorrere del tempo, pertanto tutti i Discendenti di Ymir possono incontrarsi nei Sentieri. Allo stesso modo, nella mitologia norrena l’Yggdrasil è l’albero alla base del quale si incontrano periodicamente tutti gli dei.
La ricorrenza del numero nove
In numerose religioni e culti il numero tre è centrale. Nella mitologia norrena, oltre al numero tre, abbiamo numerose occorrenze anche del nove. Inutile dirlo, i poteri dei giganti che nascono da Ymir sono proprio nove, così come inizialmente erano nove gli Shifters.
Nove sono i mondi che l’Yggdrasil sostiene così come le teste del gigante Thrivaldi o le madri di Heimdall. Ancora, si narra che Odino rimase appeso all’Yggdrasil per nove giorni e nove notti, in cerca della sapienza.
Molto interessante è poi il fatto che al Ragnarok, l’apocalisse – di cui parleremo a breve – sopravvivono solo nove guerrieri e all’inizio de L’Attacco dei Giganti a sopravvivere al “battesimo di fuoco” a sopravvivere dei primi dieci classificati del 104esimo corpo cadetti sono solo in nove.
Il Ragnarok e il Boato della Terra
Il Ragnarok è l’apocalisse della mitologia norrena, letteralmente “il crepuscolo degli dei”, nome che tra l’altro ricorda molto per contrapposizione il titolo del capitolo 130 de L’Attacco dei Giganti, “L’Alba dell’Umanità”.
Durante il Ragnarok il sole e la luna si spegneranno, tutte le stelle scompariranno dal cielo e avrà luogo la battaglia finale tra tutte le divinità. Una volta che queste si saranno sterminate a vicenda Surtr, il gigante del fuoco, distruggerà il mondo con le proprie fiamme.
Questo racconto ricorda alla lontana il Boato della Terra, ovvero la Marcia dei Colossali che, se scatenati, calpesteranno tutto il mondo sotto i loro piedi a comando del possessore del gigante progenitore. È un collegamento molto leggero, è vero, ma i Colossali possono emettere vapore di altissime temperature se vogliono, come Surtr che nel Ragnarok ridurrà in cenere il mondo.
La parte più interessante del collegamento tra Ragnarok e Marcia sono gli Einherjar, guerrieri morti provenienti dal Valhalla che si dice verranno richiamati per combattere al fianco di Odino durante il Ragnarok. E, ne L’Attacco dei Giganti, abbiamo visto che è proprio la progenitrice Ymir a risvegliare i precedenti Shifters per combattere contro l’Alleanza.
Piccole citazioni?
Naturalmente L’Attacco dei Giganti non è pieno zeppo di riferimenti espliciti, in gran parte sono presenti diverse citazioni, piccoli accenni che, col senno di poi, possiamo collegare alla mitologia norrena.
Primo tra tutti, il nome stesso di Ymir e l’abilità di alcuni giganti, che Isayama potrebbe avere ideato traendo spunto dal significato del nome del primo gigante della mitologia. O potrebbe anche solo essere una nostra turba mentale.
Il nome Ymir in norreno antico viene dal verbo ymja, che significa “urlare”. L’Urlo è, appunto, una abilità propria di alcuni giganti come Zeke ed altri giganti utilizzata da Isayama nella sua opera.
Altro nome che Isayama ha tratto dalla mitologia norrena è Utgard. Ve lo ricordate Castel Utgard, dove alcuni membri del 104esimo si rifugiano la notte del presunto sfondamento del Wall Maria?
Utgard è, nella mitologia, la parte esterna del recinto che racchiude Midgard. Qui si trovava un famoso castello presso il quale si dice che Thor e Loki accompagnarono Skrymir, un gigante.
Anche gli Ackerman potrebbero essere una citazione alla mitologia norrena. In essa erano infatti presenti dei combattenti di nome Ulfhednar, temutissimi e ritenuti invincibili. Il loro potere deriva direttamente da Odino e vengono definiti i suoi “guerrieri speciali”.
Allo stesso modo, l’immenso potere degli Ackerman deriva dal loro essere frutto di esperimenti svolti sugli Eldiani, per cui essi sono in grado di manifestare il potere dei giganti pur rimanendo umani. Tali abilità, a detta di Eren nella Final Season de L’Attacco dei Giganti, si risvegliano quando l’Ackerman in questione incontra qualcuno che può identificare come il proprio “padrone”, così come i guerrieri Ulfhednar che traggono il loro potere direttamente da Odino.
E voi Commodoriani avete notato queste analogie o ne avete individuate altre tra la mitologia norrena e il mondo de L’Attacco dei Giganti? Fatecelo sapere con un commento!
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