One Piece 1008 segna un’importante svolta negli avvenimenti di Wano. Quali conseguenze avranno?
Ciao a tutti e benvenuti al commento del capitolo settimanale di One Piece.
Parliamo del capitolo 1008 e di tutte le conseguenze che i nuovi sviluppi comporteranno sulla trama principale.
Dopo lo scorso capitolo che ha visto secondo molti una sorta di rendenzione di Chopper, nel capitolo 1008 riemergono prepotentemente due storyline parcheggiate ma di cui qui su Dr Commodore ci è capitato spesso di affrontare negli ultimi mesi.
Orochi e Kanjuro sono infatti stati spesso al centro del dibattito dei nostri commenti, perché le loro morti apparivano troppo fugaci per un manga come One Piece.
Se andate infatti a recuperarvi il paragrafo dedicato a Kanjuro nel commento al capitolo 985, già all’epoca si ipotizzava che l’attore potesse essere ancora in piedi, e che la sua fosse tutta una messa in scena.
Ma com’è possibile che i due personaggi possano essere ancora vivi, e soprattutto che cosa comporta questo per la trama principale?
Vediamoli nel dettaglio.
Kanjuro
Il personaggio di Kanjuro è forse la più grande rivelazione della saga di Wano. Partito come umile servitore di Momonosuke in compagnia di Kinemon e Raizo, si è rivelato essere un Kurozumi traditore, spietato calcolatore e freddo giustiziere.
Sembra quasi che il personaggio non sappia provare sentimenti o empatia, come un guscio vuoto, il che è ironico, in una saga dove la manifestazione delle emozioni viene strappata via dalle persone per mezzo di frutti artificiali.
Il tradimento di Kanjuro è profondo, enorme, incolmabile. È cresciuto con Oden e gli altri Foderi Rossi, ha condiviso una larga porzione della propria vita con queste persone, ed il risultato è stato pugnalarli alle spalle rapendo Momonosuke e servendo lo shogun Orochi in nome di uno spettacolo teatrale che va in scena solo nella sua testa.
Ora Kanjuro è tornato e per la seconda volta schernisce i Foderi Rossi quasi fino a distruggerli psicologicamente, mostrandosi loro col volto di Kozuki Oden.
In realtà tutti sanno che quello davanti a loro non è il loro amato deceduto shogun, ma la realtà è troppo tragica per poter essere affrontata, e dinanzi all’evidenza le emozioni crollano, la mente cessa di ragionare e d’un tratto Kinemon e gli altri si abbandonano all’idea illusoria del ritorno del proprio capitano.
È servito un sacrificio, quello di Ashura Doji, per dimostrare a tutti di sbagliarsi: colpire Oden senza che questi versasse una sola goccia di sangue non è stato sufficiente a distruggere l’illusione, tanta la speranza in questo sogno collettivo.
Così Ashura ha dovuto lasciarsi trafiggere, perché quello era l’unico modo per riportare la dura realtà in mezzo ai propri compagni.
È con questa agghiacciante sequenza di avvenimenti che Kanjuro fa il suo ritorno sulle scene di Onigashima, presentandosi per mezzo di un disegno della persona che aveva giurato di proteggere, e schernendo ancora di più i già spezzati ex compagni.
Giunti a questo punto della storia non c’è più un solo motivo per immaginare Kanjuro in un’eventuale redenzione: purtroppo ciò che ha fatto è talmente grave che nessun perdono potrà mai essere sufficiente.
Resta da capire come se la giocherà Eiichiro Oda adesso: chi si occuperà di Kanjuro? Questi giocherà ancora un ruolo nella scacchiera di Onigashima, o ci troviamo di fronte agli ultimi capitoli che lo riguarderanno da vicino?
Kanjuro perderà davvero la vita in combattimento o verrà imprigionato? Fateci sapere la vostra!
Orochi
Avevamo lasciato Orochi, nel capitolo 985, alla decapitazione da parte di Kaido.
Nel momento in cui infatti l’Imperatore annunciò ai suoi uomini l’alleanza con Big Mom e l’inizio del progetto “Nuova Onigashima”, la prima cosa che fece fu di sbarazzarsi del suo vecchio collega, come per dare una svolta netta al futuro.
Sin da subito era sembrata una scelta strana per One Piece, e molte cose non tornavano.
Perché per quanto potesse essere impattante e memorabile la morte di un villain realizzata in una maniera così inaspettata, questa non poteva essere reale e ci è capitato di parlarne più volte nel corso degli ultimi mesi.
In particolare, nel commento al capitolo 1003 abbiamo fatto riferimento alla testa inquadrata di Orochi nel bel mezzo della battaglia.
In quell’occasione infatti, non c’era alcun motivo narrativo per soffermare l’attenzione del lettore sul particolare di una testa senza vita, a meno che non si volesse cautamente dare una strizzatina d’occhio ai lettori suggerendo un indizio.
Si sta parlando di un personaggio il cui potere dello Yamata No Orochi non è praticamente mai stato visto in azione, se non a malapena trasformato nel proprio palazzo nelle prime fasi della saga.
La sua morte prematura avrebbe portato via con sé la possibilità anche solo di approfondire il suo frutto del diavolo, guarda caso oltretutto legato alla creazione di più teste, e sappiamo benissimo di come questo non possa funzionare nel manga.
Oltretutto, anche se sembrerà banale, ricordiamoci che ci troviamo in One Piece.
Le morti vengono spesso centellinate, e il più delle volte queste vengono preparate ed enfatizzate fino all’estremo, anche quando si tratta di qualcuno che in previsione sarebbe ritornato in vita (come nei casi eclatanti di Pell e Pound, di cui parleremo dopo).
Insomma, doveva trattarsi di una scelta davvero atipica da parte di Oda di uccidere due main villains di saga nello stesso capitolo ed entrambi così velocemente.
Nel caso di Orochi, l’ex shogun sarebbe stato buttato fuori scena senza la possibilità da parte di Momonosuke di confrontarcisi almeno una volta, mentre nel caso di Kanjuro avremmo avuto una risoluzione della vendetta dei Foderi addirittura offscreen.
Kanjuro e Orochi: adesso cosa accadrà?
Ci troviamo in una fase della battaglia molto concitata.
Ancora gli scontri sono ben lontani dal concludersi, se si pensa che i Tobi Roppo e i Mugiwara si sono appena schierati gli uni contro gli altri.
Lo stesso combattimento contro gli Imperatori si trova in una fase ancora precoce, dove tutti stanno dando il massimo ma nessuno ancora presenta segni di eccessivo affaticamento.
Anzi, possiamo tranquillamente ammettere a conti fatti che gli scontri principali hanno avuto appena inizio, e questo ci riporta con la mente al fatto che Kanjuro e Orochi rappresentano i nemici reali numero 3 e 4 della saga.
Con una gestione dei personaggi così difficile, vista la presenza dei comprimari e di tutte le storyline ad esse legate, si può dire che allo stato attuale delle cose non esiste spazio nella narrazione per il ritorno di Kanjuro e Orochi.
Ciò non significa che le loro non-morti siano inutili, perché come spiegato sopra avranno comunque l’obiettivo di concludere le rispettive storyline dei Foderi Rossi e di Momonosuke, che potranno così affrontare i propri demoni, ma che la gestione degli stessi dovrà per forza di cose essere o rimandata agli atti successivi, oppure relegata a poche pagine di sparuti capitoli.
Ci è già capitato difatti con i figli di Big Mom di assistere alla presenza a Wano di personaggi importanti senza che a questi venisse dato lo spazio che avrebbero meritato,
Bisognerà sperare che queste situazioni non si ripresentino con Kanjuro e Orochi, se non altro perché la loro importanza è direttamente collegata alla saga di Wano, e alle persone che al momento combattono per un nuovo shogunato.
Il modo migliore che ha Eiichiro Oda per raccontare al meglio tutti questi personaggi è quello di dedicare dello spazio ad ognuno di essi sì, ma presi singolarmente.
Se per esempio riuscisse a concentrare i prossimi capitoli esclusivamente sullo scontro con gli Imperatori, potrebbe trovare degli escamotage per fermare almeno uno dei due, verosimilmente Big Mom, essendo lei meno nevralgica per la saga rispetto a Kaido, e riprendere il discorso di Orochi e Kanjuro magari a battaglia finita.
Secondo voi su chi si concentreranno maggiormente gli sforzi dell’autore nell’immediato futuro?
Come verrà gestito il ritorno di Kanjuro e Orochi? Fateci sapere che ne pensate.
Le non morti in One Piece
Infine, è doveroso dedicare una piccola parentesi alla non morte dei due nemici.
Tutti i lettori di One Piece conoscono il più grande difetto del manga, e nel corso degli anni abbiamo imparato ad aspettarci sempre meno su questo fronte.
Sappiamo che Oda ha grande difficoltà ad uccidere i personaggi e quando questo accade veramente, come nel caso di Absalom o di Yasuie, il momento viene quasi glorificato, tanta la sua rarità.
Solitamente i personaggi in One Piece si sacrificano o vengono uccisi per poi risaltare fuori, spesso incolumi o con ferite superficiali, a fine saga o nelle miniavventure successive.
Ci sono stati tantissimi casi eclatanti a sostegno di questo: Pell, Pagaya, Mr 2, Pound sono solo alcuni degli esempi.
In tutti questi casi, le apparenti morti dei personaggi avevano spesso uno scopo: il sacrificio estremo del personaggio e la sua relativa elevazione, assieme alla sacralità e memorabilità del momento.
Difatti, la critica che spesso viene mossa verso questi ritorni riguarda per l’appunto non tanto la sopravvivenza degli stessi, anche se in alcuni casi davvero tirata molto per le pinze, quanto piuttosto la inutilità di certe scene, raccontate come se dovessero chiudere i personaggi per sempre.
Per capirci, non è solo un problema legato al ritorno di Pell in sé, quanto al pathos legato al suo sacrificio, alle lacrime versate, all’emozionalità della scena in un’ottica di rilettura.
Pound che non riesce a rivelarsi alle proprie figlie ma che nel silenzio è pronto a morire affinché loro possano avere un futuro, è l’emblema di quanto la sua morte dovesse restare tale, confinata nella tragicità di un momento che non avrebbe mai concluso la propria storia, perché è così che a volte va la vita.
L’azione di sistemarsi la cravatta, di chiudere gli occhi, pensare alle figlie ed esser contento di star facendo qualcosa di buono per loro, era la conclusione perfetta di un personaggio che non aveva più nulla da dare alla storia e che sarebbe stato ricordato da tutti per quel momento memorabile e indelebile.
Per cui, nel commento al capitolo 979 criticammo aspramente la sua scelta di farlo ricomparire nelle mini-avventure, certi che l’intenzione dell’autore sarebbe stata quella di riavvicinarlo a Laura e Chiffon e dar loro un lieto fine, purtroppo.
Ecco, le morti di personaggi come Pell o Pound sarebbero dovute essere definitive, perché non c’era più nulla che essi potessero donare alla storia principale e quei momenti sarebbero stati ricordati da tutti i lettori.
Al contrario, la morte di Orochi o di Kanjuro segnavano per la storia un taglio secco, qualcosa di inconcluso e a tratti amaro, quasi un’accelerata forzata alla narrazione in favore esclusivamente di Kaido e, in minor misura, di Big Mom.
Insomma, per quanto fossero stati enfatizzati i momenti di decapitazione di Orochi o di uccisione offscreen di Kanjuro, avrebbero lasciato con dell’amaro in bocca soprattutto i lettori nel lungo periodo, perché Momonosuke avrebbe lottato per lo shogunato contro il nemico sbagliato (Kaido anziché Orochi) e Kinemon non avrebbe mai potuto consegnare alla giustizia l’oramai grande nemico Kanjuro.
Gli indizi disseminati nel corso dei capitoli lasciavano presagire questi ritorni come una diretta conseguenza, e non come una pezza messa da Oda giusto per il gusto di farli ritornare.
Come detto, di Orochi non avevamo mai visto nemmeno il potere, e per quanto riguarda Kanjuro sapevamo benissimo che fosse in grado di creare copie perfette di chiunque per mezzo dei propri disegni.
Per gli stessi motivi, l’apparente morte di Ashura Doji potrebbe non essere definitiva, un po’ sulla falsa riga dei sacrifici di cui parlavamo.
Il Fodero rosso ha assolto al proprio compito di riportare alla dura realtà i propri compagni, ma è possibile che possa vivere ancora per poter vedere il futuro di Wano sotto il comando di Momonosuke.
Il quadro è ora completo, non ci resta che attendere per scoprire come Oda gestirà ora tutti quanti.
E voi Commodoriani siete contenti del ritorno di Orochi e Kanjuro? Ve lo aspettavate?
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