L’Attacco dei Giganti ci lascia sull’inizio della Guerra per Paradis
E siamo arrivati alla fine di questa stagione per L’Attacco dei Giganti. L’episodio 16 Guerra e Cielo rappresenta infatti la fine del primo cour della Final Season, che riprenderà nella stagione invernale del 2022 con altri episodi.
La Final Season, però, ci lascia un po’ interdetti, proprio sul punto di inizio della Guerra per Paradis; questo il nome che i fan hanno dato all’arco narrativo corrente, che copre i capitoli 107-123 e dunque gli ultimi 7 episodi della Final Season e presumibilmente i primi 3 o 4 della prossima.
L’episodio ricomincia proprio dove ci eravamo lasciati la settimana scorsa, con uno Zeke morente che vede, prima di tirare le cuoia, una ragazzina bionda, che forse alcuni ricorderanno dato che appare altrove… chi sarà mai? Dal nulla intanto, un gigante arriva, si strappa le interiora e ingloba Zeke al suo interno. Hanji, insieme a Floch e agli Yaegeristi, è sulle tracce proprio di Zeke e Levi.
Alcuni elementi del manga sono stati anche qui tagliati, ma sicuramente li ritroveremo nel prossimo episodio data la loro importanza.
Intanto vediamo anche Yelena, una donna ancora misteriosa, aver preso il sopravvento sulla Gendarmeria e la Guarnigione. Uno scacco matto fuori dal comune: praticamente tutti, tranne i nostri amici del 104°, hanno bevuto il vino contenenti il fluido spinale di Zeke, inclusi i capi Pixis e Nile (e il piccolo Falco). Ma quando Yelena va a trovare gli eroi di Shiganshina in cella, spiega finalmente il piano che noi abbiamo appreso durante il flashback di Zeke: tutti gli Eldiani perderanno la possibilità di procreare e il dominio dei giganti vedrà la sua fine.
In un’altra cella vediamo invece Gabi. Mentre inizia a processare gli ultimi avvenimenti, chiedendosi perché sia dispiaciuta per tutto ciò che è successo seppur sull’isola vivano solo demoni, ecco che arriva Eren che le si para davanti chiedendole di trarre in inganno i nemici. Pieck interrompe il silenzio, uccidendo la guardia e puntando una pistola contro Eren: “Tu sei… Eren Yaeger, non è vero?”
La scena è incredibile. Pieck che fa palesemente finta di essere dalla parte di Eldia, spiegando la ragione per cui è diventata una guerriera (solo per aiutare il padre e non perché credesse in Marley) e provando anche a far ragionare Gabi, mentre Eren con una spavalderia invidiabile si punta da solo la pistola in fronte.
Mentre Pieck conduce Eren e i soldati sul tetto dell’edificio per indicare dove sono i nemici, abbiamo la conferma che Falco abbia bevuto il liquido spinale di Zeke e che in realtà a Marley abbiano sempre sospettato che Zeke nascondesse qualcosa circa i suoi poteri, senza mai capire per bene cosa.
Ed eccoci alla resa dei conti. Eren fa la fatidica domanda: “Dov’è il nemico?” e Pieck risponde con un semplice “Lì”, indicando il nostro protagonista, ormai la figura più enigmatica di tutta la storia. La scena ricorda tantissimo Eren che, arrivato al mare, indica l’orizzonte dicendo che al di là del mare non c’era la libertà, ma il nemico, chiedendosi se bisognasse ucciderli tutti per essere liberi; ora è Pieck, con indosso le Ali della Libertà (il che assume un significato metaforico importante), ad indicare il vero nemico da eliminare: Eren Yeager.
E mentre Porco col suo gigante Mascella fa un attacco a sorpresa e prova a mangiare Eren, Pieck pronuncia delle parole che non solo delineano completamente la sua figura, ma che potrebbero riassumere tutta l’opera, soprattutto questa quarta stagione: “Io non credo in Marley, ma credo nei miei compagni con i quali ho combattuto finora”.
E se pensiamo al corpo di ricerca che si lancia in un raid in una città sconosciuta per salvare Eren, ad Armin che spazza via un intero porto, a Gabi che si lancia su un dirigibile nemico, a Zeke e al suo folle piano di eutanasia… quali parole più esatte per descrivere ciò che i nostri eroi hanno sempre fatto?
Non esiste una fazione nel giusto, non esistono giganti, soldati e guerrieri; esistono solo le persone a cui si tiene e per le quali si è disposti a compiere atti straordinari, da delle semplici bugie ed inganni, all’uccisione più brutale.
E mentre Pieck indica l’arrivo di Marley sull’isola, Eren si trasforma per dare il via all’ultima battaglia, allo scontro finale tra lui e Reiner e tra Marley e Paradis. E per sapere chi vincerà, ci toccherà aspettare 10 mesi.
Un’opinione sincera sulla Final Season
Arrivati a fine stagione, possiamo buttare giù qualche commento sulla resa totale di questo primo cour, anche se la questione verrà ben approfondita in un secondo momento.
La Final Season de L’Attacco dei Giganti non è un brutto anime, né una brutta stagione. Semplicemente è sotto tono. Gli eventi raccontati in questi episodi erano estremamente importanti, così come anche alcuni colpi di scena, che non sempre sono stati riportati fedelmente.
Principalmente, un manga reader non ha alcun motivo vero per vedere questa stagione, dal momento che non aggiunge davvero nulla di più al manga, anzi. In molti fan lamentano ancora le aggiunte della prima stagione come il combattimento tra Eren modalità Berserk contro il Gigante Femmina o l’adattamento dei capitoli dell’arco del Colpo di Stato, critiche che hanno ancora senso; quelle modifiche non sono meno gravi però dei continui tagli che MAPPA ha adottato in questa quarta stagione, come il discorso tra Mikasa, Armin ed Eren nell’episodio 14 o la resa dell’episodio di flashback di Reiner.
Insomma, un adattamento piuttosto fedele, ma come anche per le altre stagioni non eccelle sempre. Questo non significa che non sia buono, dato che la coerenza della storia e il mood generale rimangono, quindi il compito è più che soddisfatto.
Una nota dolente è stata sicuramente la colonna sonora. Se nelle precedenti stagioni avevamo intere canzoni dedicate ad un singolo momento, nella Final Season il tutto si è perso. La bellissima Ashes On The Fire di Yamamoto è stata decisamente abusata, e sono pochi gli episodi che hanno un accompagnamento musicale soddisfacente. Ad esempio, l’episodio 15 eccelleva sotto questo punto di vista, altri, come il finale di stagione, molto meno.
Il livello tecnico possiamo definirlo comunque discreto e sicuramente con alcuni ottimi elementi qua e là; il problema principale è stato il ritmo, soprattutto negli episodi 9-14, formati principalmente da dialoghi. Nuovi personaggi, informazioni e storyline si intrecciavano, con flashback e una narrazione non sempre lineare e andare, molto spesso, spediti e veloci, è stata una pessima scelta.
Insomma, un primo cour non da bocciare ma sicuramente altalenante e che avrebbe potuto essere decisamente migliore anche solo con un paio di episodi in più e qualche piccolo accorgimento.
Vi ricordiamo che la prima parte della Final Season è disponibile su VVVVID e su Prime Video.
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