Tra smart working e didattica a distanza, le videochiamate sono state silenziosamente accettate come strumento di comunicazione. Servizi come Zoom, Skype, Google Hangouts e molti altri permettono di recarsi virtualmente al posto di lavoro o di studio, grazie anche alle chat dove inviare messaggi e allegati.
Il nostro cervello, però, non apprezza: le videochiamate non fanno per niente bene. Un ricercatore trova una soluzione geniale e inventa un’applicazione per “auto sabotarsi”.
È ufficiale, le videochiamate stressano
Una conversazione faccia a faccia non è composta di sole parole: entra in gioco anche la comunicazione non verbale composta da gesti, micro-movimenti del viso, postura e tanti altri segnali che il nostro cervello riceve e analizza automaticamente.
Quella che avviene durante le videochiamate è una conversazione limitata, soprattutto se la qualità video è scadente o se (come nella maggior parte dei casi) l’altra persona si riprende solo dalle spalle in su. Richiede una maggiore attenzione verso le parole ricevute e, a fine giornata, questo sforzo si fa sentire. Gli esperti la chiamano “Zoom fatigue”, ma ovviamente può essere applicata a qualsiasi piattaforma che consenta lo streaming video tra due o più persone.
Questa applicazione vi permette di sabotare la chiamata
Quando “il dovere chiama” non resta che accendere la webcam e collegarsi all’ennesima noiosa videochiamata. Lo sviluppatore Sam Lavigne deve aver vissuto una situazione simile per arrivare a progettare una via di fuga.
Si chiama Zoom Escaper ed è una web-app che permette di creare suoni fastidiosi e interferenze durante una videocall con Zoom o altri software. La procedura è semplice: basta collegarsi al sito ufficiale di Zoom Escaper (necessariamente con il browser Chrome), acconsentire all’utilizzo del microfono e scaricare una piccola utilità (VB-Cable). Aggiornate la pagina e cliccate “Start”: ora potete scegliere quale scusante usare per fuggire dalle vostre responsabilità!
Se volete utilizzare Zoom Escaper su Zoom, Google Meet o altri software, c’è un piccolo passaggio in più: aprite le impostazioni del programma che intendete usare e scegliete “VB-Cable” come microfono.
Lavigne ha anche pubblicato un video su YouTube per spiegare ogni passaggio e dare un’anteprima dei vari effetti.
Quali sono gli effetti disponibili
Gli effetti audio sono diversi, più o meno realistici: si può aggiungere l’eco o “spezzettare” la voce come con una connessione scarsa, oppure inserire direttamente altri rumori (come un bambino che piange o il vento). Tutti gli effetti sono sovrapponibili e regolabili tramite dei semplici slider.
Utilizzate questo strumento con saggezza, altrimenti potreste rimanere bloccati con qualche filtro nel momento peggiore.
Fonti: NationalGeographic, Wired.