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Heavenly Delusion | Prime impressioni sul manga

Star Comics porta in Italia Heavenly Delusion, ecco il nostro parere

Cosa c’è all’esterno… dell’esterno? 
Siamo sempre così curiosi di esplorare, di vedere, di sapere. Ma siamo sicuri che una volta raggiunto il nostro sogno, questo rispecchi davvero ciò che cercavamo, ciò che volevamo? Siamo così sicuri di trovare… il paradiso? Che poi, cos’è il paradiso?

Heavenly Delusion prova a rispondere a queste domande con una storia che, già dai suoi primi due volumi, sembra tanto prevedibile quanto promettente: alcuni elementi vi appariranno familiari, così come anche la tematica generale o lo scenario che fa da sfondo all’opera, ma allo stesso tempo rappresentano le fondamenta di quella che potrebbe dimostrarsi essere una grande rivelazione nel panorama seinen contemporaneo.

Scritto e disegnato da Masazaku Ishiguro (Presentoforme, Mokoyoubi no Furutto, Getenrou, Trigun – Multiple Bullets), Heavenly Delusion è serializzato da Kodansha sulla rivista mensile Monthly Afternoon. Vediamo dunque di cosa si tratta!

La trama

Come già scritto nella prefazione, Heavenly Delusion ha in realtà una trama all’apparenza molto classica: i nostri protagonisti Maru e Kiruku stanno cercando “il paradiso”. Il loro viaggio li porterà ad esplorare ciò che resta di un mondo post-apocalittico, disseminato da mostri mangiatori di uomini che solo Kiruku può far fuori.

E mentre i nostri due amici vagano tra i resti di un mondo ormai privo di vita, in uno strano e misterioso edificio facciamo conoscenza di Tokio e Mihimime. All’interno di questo edificio, una sorta di istituto, i bambini vivono in maniera tranquilla, apparentemente. I loro maestri sono dei robot e gli stessi ragazzini hanno degli strani poteri, come Mihimime, che riesce a predire il futuro.

Heavenly Delusion

Le due storyline si alternano, sia con capitoli dedicati interamente all’una o all’altra, sia coinvolgendole entrambe in contemporanea. La cosa interessante? Tokio e Kiruku sembrano essere la stessa persona. O comunque, hanno lo stesso volto. Ed entrambi sanno che, da qualche parte, esiste qualcuno col loro stesso volto, ma non sanno né chi è, né dove si trovi.

Mentre la ricerca di Kiriku è volta a trovare questo qualcuno, Tokio invece è attento a cercare di capire come relazionarsi agli altri bambini e a capire se c’è qualcosa all’esterno di questo edificio.

Cliché iniziali che possono portare a grandi risultati

Ammettiamolo, sia che abbiate letto i primi volumi, sia che stiate leggendo questa recensione, la sensazione di déjà vu è palpabile. Mondo post apocalittico? Non è certo la prima volta che vediamo dei manga (e altri media) ambientati in un mondo ormai collassato; bambini rinchiusi in delle mura? Stiamo parlando forse di The Promised Neverland o de L’Attacco dei Giganti?; la ricerca di un “paradiso”? Mostri mangiatori di uomini? Insomma, ci siamo capiti.

Eppure tutti questi cliché, certamente già proposti in passato, pongono le basi per una storia dal grande potenziale. Continuando la lettura, pagina dopo pagina, vignetta dopo vignetta, l’universo di Heavenly Delusion inizia a prendere forma. Vuoi per i bellissimi scenari; vuoi per le ottime storie dei protagonisti; vuoi per alcuni piccoli cliffhanger ben piazzati che sanno però suscitare l’interesse del lettore, tutto inizia a fare brodo e la storia diventa assolutamente degna di nota.

Heavenly Delusion

C’è da dire invece che sicuramente sottotono sono le parti d’azione. I mostri mangia-uomini possono avere anche un design accattivante (anche se non sempre) ma almeno per ora i vari scontri non sembrano portare a sviluppi narrativi particolarmente rilevanti. Un peccato, specialmente considerando che questi, tra l’altro, interrompono l’interessante sotto trama di Tokio e dell’istituto.

Oltre alle due macro trame che si intrecciano in modo davvero piacevole, insieme poi a dei flashback che contestualizzeranno meglio alcuni personaggi, si vengono a inserire diverse altre tematiche, come quella dell’amore — anche omosessuale — e altre piccole sottotrame, che rendono la storia ancora più ricca e interessante. Insomma, un connubio di tanti elementi che, nel complesso, vanno a formare una storia degna di una possibilità.

Heavenly Delusion

Il potenziale, come già ripetuto, c’è. Bisognerà tuttavia saperlo sfruttare e sviluppare al meglio. La serie è ancora in corso in Giappone, dove sono stati pubblicati appena 5 volumi contro i 4 già disponibili in Italia: siamo praticamente agli arbori. Ma appunto, già dalla fine del secondo volume si capisce che il setting e quegli elementi che sanno di già visto sono solo un contorno — uno sfondo per una storia decisamente più profonda e che riserverà sicuramente dei risvolti notevoli. Interessanti che siano, è ancora presto per dirlo.

L’edizione italiana

In Italia, l’opera è edita da Star Comics, che al momento è praticamente in pari con le uscite giapponesi. Star Comics ha pensato a un formato particolare: non il classico tankobon, ma un libricino che ha come dimensioni 14.5×21 cm, quindi alto quanto una Perfect Edition della stessa casa, ma spesso la metà, giacché ogni volume contiene circa 240 pagine. Il primo volume contiene anche pagine a colori, che consentono un’immedesimazione maggiore, e le pagine sono di qualità. Ogni volume ha anche una sovra-coperta. Il costo è di 6,90€, più che giustificato per un’edizione assolutamente ottima.

La scelta del formato più grande del tankobon è poi azzeccatissima. I disegni, seppur migliorabili, sono degni di essere portati su delle pagine così grandi: soprattutto alcuni paesaggi della Tokyo spaesata e distrutta sono evocativi e molto immersivi: poterne godere appieno rende assolutamente giustizia a Heavenly Delusion.

Heavenly Delusion

Come sempre, la traduzione è molto curata, così come l’editing e l’attenzione a portare, tramite rimandi ed asterischi, le traduzioni e le curiosità dei nomi in giapponese e altre piccolezze.

In conclusione, Heavenly Delusion è un manga che parte sì da alcuni cliché ma che riesce a farli propri e a promettere qualcosa che vada oltre gli stessi, proponendo una storia interessante e che sa catturare l’attenzione.

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Lorenzo De Padova

Lorenzo De Padova

Laureato in economia aziendale, appassionato di manga, anime, videogames e pop music e in generale di ciò che non è mai scontato e banale.

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