Addio ai magazzini vuoti? Nvidia CMP promette che “le schede finiranno in mano ai giocatori”, ma non sperateci troppo
Nvidia con un comunicato ufficiale ha annunciato la nascita di “Nvidia CMP” (Cryptocurrency Mining Processor), un nuovo processore pensato per il Mining di cryptovalute che arriverà presto sul mercato per contrastare la penuria di GPU dedicate al gaming.
Nvidia inoltre ha reso noto al web che la nuova RTX 3060 (e presumibilmente anche la prossima serie di GPU) arriverà di default con un driver che ne limita le potenzialità di mining al 50%, per assicurarsi che “le schede finiscano in mano ai giocatori”.
Il nuovo Nvidia CMP, stando alle analisi dei colleghi di Anandtech, non sarà altro però che gli stessi chip delle schede RTX con la mancanza dell’output video, o comunque una serie di chip già facilmente fabbricabili dall’azienda, piuttosto che dei nuovi “motori” studiati appositamente.
Le nuove schede NVIDIA CMP HX saranno disponibili in quattro varianti (30HX, 40HX, 50HX e 90HX) fino a 320 W di TDP, ma le prestazioni non sembrano essere proprio il massimo per il Mining.
Stando ai grafici, nonostante il TDP notevolmente maggiore rispetto alla serie RTX 3000, le schede HX hanno un efficienza nettamente inferiore (almeno nel mining di Ethereum), rendendo le schede meno appetibili ai Miner, e quindi non risolvendo il problema alla radice.
Bloccare via software i driver della 3060 (scheda base di gamma, ricordiamolo ndr.) potrebbe essere un’arma a doppio taglio, che spingerebbe si i minatori a non acquistare le 3060, ma a fare manbassa delle schede di categoria superiore, che ovviamente essendo già sul mercato non possono essere bloccate via software dall’azienda.
Insomma, l‘unico motivo per cui un qualsiasi miner dovrebbe voler acquistare la nuova proposta di Nvidia CMP è se i prodotti vengano venduti a prezzi davvero stracciati, altrimenti la maggior efficienza e potenza delle schede retail sembra essere la risposta più ovvia.
NVIDIA non ha fornito ulteriori dettagli sulla eventuale data di disponibilità dei nuovi processori, a parte “Q1” per 30HX e 40HX e “Q2” per 50HX e 90HX (senza specificare Q1 e Q2 di quale anno però ndr.).
Nessuna parola sui prezzi, né sui metodi di distribuzione (c’è la possibilità che siano vendute solo dai distributori direttamente alle centrali di mining professionali.) Infine c’è da aggiungere che questo non ferma minimamente la forte domanda di alimentatori, anzi la aumenta (maggior TDP, maggior Wattaggio richiesto) rischiando di mettere ancora più in ginocchio l’industria.