Blackout di internet e l’impossibilità di accedere ai social network. È questo il tentativo delle forze armate dello Myanmar, che hanno attuato il blocco per cercare di limitare le rivolte seguite a un golpe.
Lo stato di Myanmar, noto anche con il nome di Birmania, è stato interessato negli ultimi giorni da delle pesanti manifestazioni, scatenate dal colpo di stato dell’1 febbraio scorso. Aldilà degli eventi strettamente politici che si sono susseguiti in queste giornate di protesta, fa molto discutere il blackout della rete internet, l’interruzione delle trasmissioni televisive. L’esercito avrebbe inoltre ordinato a diversi provider di operatori di servizi internet di bloccare ai propri utenti l’accesso ai social network.
Sebbene il blocco di internet sembra essere stato rimosso in queste ore, come riporta su twitter l’organizzazione no profit NetBlocks, i social sono ancora oggetto di limitazioni, risultando in una ancora più sentita dimostrazione pubblica di opposizione al golpe, tutt’altro che attenuata.
Il precedente
Non è però la prima volta che le forze militari di un paese decidono di provare ad arginare la condivisione di informazioni in momenti critici: nel 2010 subì la stessa manovra anche l’Egitto, nell’ambito delle rivolte legate alla primavera araba. In quel caso, la rete internet venne “spenta” per un totale di cinque giorni, e quindi ripristinata a causa degli enormi problemi economici e finanziari che ne conseguirono.
Per rimanere informati sul mondo nerd, continuate a seguirci sul nostro sito DrCommodore.it e su Facebook, Instagram, Telegram, YouTube, Discord, Steam e Twitch.
Seguite inoltre le offerte del nostro shop shop.drcommodore.it e sul canale telegram DrCommodore Offerte.