Il problema dell’obsolescenza programmata potrebbe costare caro ad Apple: Altroconsumo ha avviato una class action da 60 milioni di Euro
La strategia dell’”obsolescenza programmata”, ovvero della riduzione significativa delle prestazioni degli smartphone tramite gli aggiornamenti per costringere i consumatori ad acquistare nuovi dispositivi, è noto alle autorità italiane e non solo sin dal 2018, se non anche precedentemente. Altroconsumo però ha deciso di agire in data odierna avviando una class action ai danni di Apple presso il Tribunale di Milano.
Il comunicato stampa diffuso a diverse testate e giornalisti del settore, oltre che pubblicato sul sito ufficiale, è piuttosto chiaro:
“La class action interesserà i proprietari di iPhone 6, 6 Plus, 6S e 6S Plus, prodotti che corrispondono a oltre 1 milione di unità vendute in Italia fra il 2014 e il 2020. Il risarcimento richiesto corrisponde alla cifra pagata dai consumatori per la sostituzione della batteria del dispositivo, che oscilla fra i 29€ e gli 89€ (con una media di circa 60 euro per consumatore), a seconda che abbiano beneficiato o meno del prezzo promozionale offerto durante la campagna di sostituzione delle batterie realizzata dall’azienda.”
I precedenti tra Apple e i tribunali internazionali
La battaglia tra il colosso di Cupertino e Altroconsumo ha origine nel 2014, ma le prime sanzioni sono giunte nel 2018 grazie all’intervento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), la quale ha chiesto alla Mela di pagare una sanzione di 10 milioni di euro per “pratiche commerciali scorrette e aggressive”. Nel maggio del 2020, invece, il TAR Lazio ha respinto un ricorso effettuato dalla stessa società, che poi ha avviato una campagna di sostituzione della batteria a prezzo ridotto.
Questo intervento, però, è stato giudicato insufficiente anche negli Stati Uniti, dove un’altra class action ha permesso ai consumatori americani di ricevere 500 milioni di dollari da Apple, che infine ha accettato di pagare 113 milioni di dollari per porre fine alle accuse di 33 stati americani e del Distretto di Columbia.
Ora è il turno degli stati europei che, tra organizzazioni come Altroconsumo in Italia, Euroconsumers Test-Achats in Belgio, OCU in Spagna e Deco in Portogallo, si stanno muovendo per ottenere il giusto risarcimento.
Per rimanere informati sul mondo nerd, continuate a seguirci sul nostro sito e su Facebook, Instagram, Telegram, YouTube, Discord, Steam e Twitch. Seguite inoltre le offerte del nostro shop shop.drcommodore.it e sul canale Telegram DrCommodore Offerte.