All’interno di Alibaba sta succedendo qualcosa, ma la Cina impone la censura a riguardo.
Come notato da molte testate giornalistiche nell’ultimo periodo, il fondatore di Alibaba, Jack Ma, è scomparso dai riflettori da ormai due mesi. L’uomo dall’alto della sua posizione negli anni è spesso entrato in conflitto con il governo cinese.
Ultimamente aveva alzato la posta in gioco accusando direttamente la Cina, e di conseguenza il governo, di basarsi su un sistema economico che troppo favorisce la classe dirigente anziana. La cosa non deve essere andata molto a genio a Xi Jinping che lo ha convocato d’emergenza per “discutere” della questione.
Dopo il suddetto incontro Jack Ma è praticamente scomparso mantenendo un basso profilo, così da suscitare molte teorie, tra le quali la possibilità che sia stato imprigionato o rapito dallo stato.
Il governo cinese oltretutto ha deciso a dicembre di avviare un indagine tramite l’antitrust nei riguardi di Alibaba per “sospette pratiche monopolistiche”. L’azienda era stata accusata di aver obbligato alcuni venditori a garantire una sorta di esclusività per evitare che i beni venduti sulla piattaforma fossero venduti anche su piattaforme rivali.
Secondo il Financial Times nel mese di dicembre il governo avrebbe inviato a tutti i news outlet una direttiva obbligando di fatto i giornalisti a non indagare ulteriormente sulla faccenda ed a attenersi alla linea ufficiale, rilasciata dal partito.
Pare quindi che il governo, stanco delle uscite di Ma, il quale forte della posizione che ricopre gode (o almeno godeva) di una forte influenza, abbia deciso di prendere seri provvedimenti nei suoi confronti. Di conseguenza Ma potrebbe aver deciso di sua spontanea volontà di mantenere un basso profilo, ma non è esclusa, come detto prima, la possibilità che esso sia tenuto sotto custodia segretamente.