Disney+ quest’anno ha deciso di regalare a tutti gli abbonati il nuovo film della Pixar, stiamo parlando di Soul e questa è la nostra recensione
Diretto da Pete Docter, insieme a Kemp Powers (co-regista del film) e Mike Jones, Soul è l’ultimo film prodotto da Pixar Animation Studios. Disney+ ha deciso di regalare ai propri abbonati l’ultimo gioiellino della Pixar, disponibile dal 25 dicembre sulla piattaforma.
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I film della Pixar si sa, non sbagliano mai un colpo. Fin dal principio hanno regalato emozioni per grandi e piccini, sono piacevoli da guardare da bambini e soprattutto da adulti, quando sei in grado di capire alcune dinamiche che da bambino ignori o a cui non dai importanza.
Soul è la storia di un uomo di nome Joe Gardner che rincorre il sogno di diventare un musicista, finché un giorno accade qualcosa di straordinariamente inusuale.
La vita che conduce Joe è statica, insegna musica in una scuola media ma non è questo quello che vuole fare nella vita, lui vuole diventare un musicista jazz, un vero musicista jazz e finalmente si presenta alla sua porta un’occasione che potrebbe cambiargli la vita. Ma il destino, a volte, può essere difficile da gestire.
Per un incidente causato dalla distrazione di un secondo, Joe finisce all’altro mondo.
Ma il fato ha dei piani diversi da quelli prestabiliti. Quello di Joe si diverte a cambiare le carte in tavola e nella sua permanenza nel limbo delle anime non ancora nate, incontra 22.
Chi è 22? Un’anima che non vuole andare sulla terra. E’ rude, sfacciata, spaventa chiunque le si avvicini, è forse l’anima più difficile con cui si è mai avuto a che fare. Personaggi illustri come Madre Teresa, Copernico e Jung hanno perso la pazienza confrontandosi con lei. Ma in realtà 22 è un’anima fragile, insicura, ha paura.
Ha costruito una corazza intorno alla propria anima per difendersi da ciò che potrebbe ferirla, da un mondo che potrebbe farle del male, per questo non ha mai voluto completare le sue passioni per finire sulla terra, ha bisogno di trovare una scintilla per completare il quadro.
Il tempo di Joe però non è infinito, anzi, è più breve di quello che pensava e deve tornare nel suo corpo per esibirsi finalmente su un vero palco e dimostrare ciò che sa fare. Ancora una volta il destino gioca a sfavore del professore e 22 finisce con lui sulla terra, ma non esattamente come speravano: 22 finisce nel corpo di Joe e Joe finisce nel corpo di… un gatto!
La piccola anima di 22 viene catapultata in una dimensione nuova, reale. Inizialmente non è contenta di ritrovarsi nel corpo di un uomo, in realtà non è felice di ritrovarsi sulla terra, il posto che lei odia di più ma con il passare del tempo capisce che forse il nostro pianeta non è un luogo poi così male.
Comincia a vivere in un corpo che non le appartiene e comincia ad apprezzare ogni singola cosa, dalla più inutile come mangiare una fetta di pizza, fino a prendere la metropolitana. 22 comincia a sentire qualcosa attraverso il corpo e i sensi di Joe, comincia a capire che potrebbe anche abituarsi a vivere.
Ma il tempo scorre e Joe ne ha sempre meno per ritornare nel suo corpo e solo quando 22 si rende conto che non vuole abbandonare quel corpo e la terra su cui sta poggiando i piedi, le cose si complicano.
Joe si rende conto di non aver vissuto abbastanza la sua vita: è noiosa, abitudinaria, piatta. 22 invece ha voglia di scoprire, di imparare cose nuove, è un’anima curiosa di sapere tutto ciò che c’è da sapere ma non può farlo attraverso il corpo di un’altra persona, deve farlo da sola.
Il personaggio di 22 è un personaggio in cui tutti potrebbero rivedersi, semplicemente perché spesso si sente dire di non valere niente, di rovinare sempre tutto, di trovarsi sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato, incapace di concludere anche la cosa più insignificante, di non essere abbastanza.
Soffocata dalle voci che la intrappolano, 22 diventa un’anima circondata da granelli di sabbia che pesano sul suo piccolo corpicino, gravano e occupano fino all’ultimo spazio la sua testa, convincendola di essere quello che gli altri pensano di lei e non ciò che è realmente.
Cosa vuole insegnarci quindi, Soul?
Vivendo attraverso 22 vediamo come anche la più piccola delle cose può renderci felici, non abbiamo bisogno di grandi imprese per regalarci qualche minuto di felicità, ci insegna ad apprezzare una foglia che cade da un albero e finisce dritta sul nostro palmo, ad esempio; attraverso Joe invece, ci insegna che a volte rincorrere così tanto qualcosa ci impedisce di vedere quello che ci passa accanto, perdendo il gusto dei piccoli gesti che ogni giorno ci offrono e che involontariamente ignoriamo per il semplice fatto che siamo troppo impegnati a rincorrere qualcosa che pensiamo ci possa rendere felici, ma in realtà è solo il viaggio che ci fa avvicinare alla meta che lo rende tale.
Per noi è uno dei migliori Pixar degli ultimi anni. La cura nei dettagli è semplicemente pazzesca, è profondo, riflessivo, la colonna sonora è la cornice perfetta, ogni singola nota ci porta in un mondo diverso da quello a cui siamo abituati e attraverso Joe e 22 riusciamo a capire l’importanza delle piccole cose. Siamo felici di averlo visto, ringraziamo Disney + per questo regalo di natale.
VOTO: 8/10
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