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L’Attacco dei Giganti 4 | Episodio 1 – Al di là del mare

L’Attacco dei Giganti: come siam messi?

Se avete fatto i bravi seguendo la nostra redazione, allora sapete bene intorno a quali circostanze di produzione la stagione finale de L’Attacco dei Giganti è venuta alla luce. Per riassumere, la serie non è proprio messa benissimo. Gli animatori si son ritrovati a dover lavorare su dei design molto complessi, il character designer non parteciperà al lavoro di supervisione delle animazioni, la disorganizzazione interna la fa da padrone, e in generale MAPPA dovrà fare i conti con il retaggio stilistico lasciato da WIT, al quale la maggior parte dei fan si è ormai abituato.

La situazione non è quindi delle migliori, però nel concreto com’è stato questo primo episodio? Scopriamolo insieme.

Ecco cosa dovreste ricordarvi prima di guardare la stagione finale

L'Attacco dei Giganti 4: Gabi

Un episodio sfavillante

L’episodio 60 si intitola “Al di là del mare“, che è in stretto collegamento con quel “Al di là delle mura” dell’episodio precedente. In questi 25 minuti vengono adattati i capitoli 91 e 92 del fumetto in maniera a dir poco impeccabile; anche quelle poche scene filler dei soldati in guerra e degli Eldiani impauriti nella trincea erano ben contestualizzate tutto sommato.

L’episodio 60, e il rispettivo capitolo 91, segnano il primo vero passaggio e stacco dell’opera, creando la prima effettiva divisione in due grandi archi narrativi. Possiamo quasi pensare alle tre stagioni precedenti come un grande prequel.

La situazione ci viene presentata e chiarita da Gabi, Udd e Sophia, tre cadetti guerrieri che, mentre curano il loro amico Falco da una ferita alla testa, ci spiegano cosa sta succedendo: l’esercito di Marley, continente appunto al di là dell’oceano, è in guerra col resto del mondo, una guerra che dura ormai da 4 anni. I quattro cadetti son stati portati lì, sul campo di battaglia, per dimostrare la loro risolutezza: solo uno di loro erediterà il Gigante Corazzato. Tra gli altri personaggi nuovi, spiccano sicuramente il generale Magath e Colt, fratello di Falco, già delineato come colui che erediterà il potere del gigante Bestia, che per ora appartiene a Zeke.

Con un’abile mossa, Gabi, presentata come la più idonea ad ereditare il gigante di Reiner, riesce a distruggere un treno corazzato e da qui si dà vita all’ultimo attacco. Vediamo due nuovi giganti, il Mascella -che abbiamo già visto con Ymir-, e che ora appartiene a un certo Galliard, e il Cargo, già visto al fianco di Zeke nella stagione 3, il cui possessore è una certa Pieck. La guerra continua e viene vinta grazie ad altri Eldiani che, lanciati dall’alto, vengono tramutati in Giganti da Zeke e fanno piazza pulita dei nemici.

A dare il colpo di grazia ci penseranno Reiner e Zeke che, nonostante diversi intoppi, riusciranno a buttare giù la fortezza slava e il porto militare, mettendo fine alla guerra. Guerra che, come specifica Zeke, è stata in parte causata dal fallimento che lui, Reiner e Berthold hanno riportato 4 anni prima a Shiganshina.

Piccola curiosità: il nome “Marley” dato al continente è in realtà una americanizzazione. Isayama nel fumetto usa due kanji che si leggono come “Male/Mare”; conoscendo la sua passione per l’Italia (già palesata con alcune scelte come i nomi Marco o Falco, nonché per cose che vedremo in futuro), si può dire con certezza che l’intenzione dell’autore era proprio quella di chiamare il continente “Mare”.

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Un elemento su cui soffermarsi è sicuramente il trattamento riservato agli Eldiani. Gli Eldiani, i discendenti del demonio, sono ancora usati come macchine da guerra, armi e talvolta burattini senza alcun significato. Quando Falco prova a salvare un nemico, quest’ultimo gli dice “smetti di toccarmi, demone infetto”, provocando un senso di colpa e di vergogna nei cadetti e una risata strafottente per il generale Marleyano; i nemici preferiscono morire piuttosto che essere salvati da dei demoni dalla razza impura. Più volte viene anche ribadito a Gabi, Falco e tutti gli altri come loro non siano altro che demoni, che la loro vera natura sia quella di essere che mangiano altri umani a dimostrazione che, neanche al di là delle mura, per gli Eldiani c’è quella libertà che i nostri cari Armin ed Eren hanno sempre ricercato.

Gli Eldiani, che anche in passato hanno compiuto orrori, mangiando umani e portando distruzione, ora possono solo servire e onorare Marley per gli atti compiuti dai loro antenati.

Altro elemento importante è l’ormai inefficacia dei giganti: già all’inizio, il comandante Magath è riluttante all’idea di Colt di mandare in campo il gigante Mascella e il gigante Cargo, perché probabilmente, in quella situazione, sarebbero stati sconfitti. E anche successivamente, quando Reiner e il suo Corazzato piombano nel forte, il nostro guerriero non se la cava affatto bene, anzi. La sua armatura viene perforata facilmente e viene salvato in extremis da Galliard e il suo gigante Mascella. Ma questo non dovrebbe sorprenderci: già nella terza stagione, Mikasa e compagni, con le lance fulmine, avevano trovato il modo per neutralizzare l’armatura del gigante Corazzato, uno dei più forti in assoluto; non è strano che il resto del mondo, tecnologicamente più avanzato, sia riuscito a creare armi altrettanto potenti.

Ultima nota, è il finale. Mentre a Marley si festeggia la vittoria e la fine della guerra, appare un Jean vestito di tutto punto. Questa è un’aggiunta di MAPPA che nel manga non è presente. La scena è inserita probabilmente per rimarcare (e ricordare?) che sì, state ancora guardando L’Attacco dei Giganti. 

jean - attacco dei giganti - attack on titan

L’episodio quindi, dal punto di vista contenutistico, riesce sicuramente a convincere.

Aspetto tecnico

Matteo: Diciamolo chiaramente: questo nuova “versione” de L’Attacco dei Giganti non fa strano soltanto a causa del cambio di studio, ma anche e soprattutto a causa delle novità inserite all’interno della narrazione. Mai come ora l’adattamento del manga di Hajime Isayama si è ritrovato a descrivere un tale livello di distruzione e desolazione, e da questo punto di vista il primo aspetto sul quale dovremmo posare gli occhi è proprio l’attenzione posta da parte dello staff sull’effettistica. Fumo, esplosioni, fuoco, liquidi, detriti vari: tutti dettagli adesso molto più importanti il cui livello di dettaglio raggiunto rappresenta probabilmente il perfetto selling point all’interno di un episodio che vuole, anche magari indirettamente, farci comprendere la brutalità di un conflitto ormai portato avanti per anni ed anni.

Effetti

Uno dei grandi problemi delle stagioni passate era la resa dei giganti in computer grafica, non nascondiamocelo. Far muovere in 2D entità di quella grandezza sarebbe una scelta sin troppo azzardata nella maggior parte dei casi, ed è chiaro che quindi il suo utilizzo diventa praticamente obbligatorio. Come sappiamo, però, WIT studio non ci ha sempre preso in pieno nella resa finale, e adesso che la situazione è decisamente migliorata la differenza si sente eccome. La responsabilità però non va a MAPPA, attenzione, bensì a V-Sing Studio, loro storico alleato.

Le colossali creature partorite da V-Sing riescono, in particolare grazie al minuzioso lavoro di shading, ad amalgamarsi in maniera decisamente più convincente all’interno di un mondo per la maggior parte disegnato in maniera tradizionale, pur alle volte sacrificando un minimo la credibilità dei loro movimenti. Ma se non vi fidate del nostro giudizio non c’è problema, vi basterà fare affidamento alle lodi di Arifumi Imai, leggendario ace animator delle passate stagioni. Se lo dice lui, non c’è n’è per nessuno.

Per quanto riguarda i design, è ancora presto per giudicare. Possiamo certamente affermare che un tale livello di dettaglio nei volti e nelle uniformi sarà un vero e proprio incubo per gli animatori, però d’altro lato è innegabile che, nei momenti statici, i personaggi facciano il loro bel figurone. Per adesso non abbiamo ancora avuto modo di vedere qualche volto familiare, ed è soltanto in quel momento che, almeno dal punto di vista dell’impatto, potremmo fare qualche paragone interessante. Fatto sta, comunque, che MAPPA ha cercato di riprendere in qualche senso lo stile di WIT, particolarmente nei primi piani in cui vengono parecchio enfatizzati gli occhi e le espressioni dei personaggi.

Sguardi

A proposito di espressioni e volti, questo primo episodio è certamente riuscito a lasciare una buona impressione anche da questo punto di vista. Al contrario di quanto ci si poteva aspettare, la rifinitura generale dei disegni è sempre di qualità, e nel correggere i supervisori riescono ad identificare e riprodurre con successo gli elementi espressivi caratteristici dell’opera originale e del passato lavoro svolto da WIT. Dispiace sicuramente per la quasi totale assenza di movimento durante tutto l’arco dell’episodio, però va anche detto che in determinati momenti specifici l’adattamento qualche soddisfazione ce l’ha data, come ad esempio durante il lancio della granata da parte di Gabi.

Infine, due parole sull’Opening. Siamo certamente di fronte ad un curioso compromesso tra l’impossibilità di sviluppare un chissà quale ambizioso progetto ed un semi-intento artistico volto, chiaramente, a rappresentare in qualche modo uno degli aspetti fondamentali del “nuovo” Attacco dei Giganti. È difficile biasimare chi si lamenti della mancanza di animazioni vere e proprie, ma non è da escludere la possibilità di future modifiche.

E voi, Commodoriani, cosa ne pensate del primo episodio? Vi è piaciuto? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto o sui nostri social!

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Lorenzo De Padova

Lorenzo De Padova

Laureato in economia aziendale, appassionato di manga, anime, videogames e pop music e in generale di ciò che non è mai scontato e banale.

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