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Immortals: Fenyx Rising, la recensione: la divina sorpresa di Ubisoft

Ecco la nostra recensione di Immortals: Fenyx Rising!

Nel 2017 The Legend of Zelda: Breath of the Wild cambiò per sempre il mondo degli open world, e, forse, anche il mondo dei videogiochi. Il titolo Nintendo, a differenza dei tanti esponenti arrivati sul mercato fino a quel momento, garantiva al giocatore una libertà d’azione e di movimento mai vista prima, unita ad una vastissima varietà d’approccio a tutte le situazioni che si paravano davanti a Link; per chi non lo sapesse, in BotW era addirittura possibile decidere di affrontare il boss finale dopo pochi minuti di gioco, armati di una debole e fragile spada e di uno scudo di legno. Nonostante però il gioco di lancio di Switch avesse posto nuovi standard per tutti i titoli open world, il genere è rimasto comunque stantio ed ancorato agli stilemi classici del medium, fatta eccezione per Red Dead Redemption 2, che non offriva una formula ludica simile a quella vista in Zelda ma che comunque portò una ventata d’aria fresca in quel torbido mare di missioni secondarie fini a se stesse e di mappe sterminate e allo stesso tempo vuote. Abbiamo provato più volte a domandarci perché nessun altro sviluppatore avesse tentato di riproporre la struttura di Breath of the Wild; paura di non essere all’altezza? Paura di vedere il loro gioco additato come copia? La risposta, forse, ce l’ha data Ubisoft. E non è quella che vi aspettate. Durante l’E3 del 2019 infatti, la software house francese presentò al pubblico con un breve trailer Gods and Monsters, un titolo che non tentava in alcun modo di nascondere la sua ispirazione al capolavoro targato Nintendo. Dopo alcuni problemi relativi alla società più che al titolo in sé, Ubisoft decise di posticipare il lancio del gioco da febbraio a dicembre, trasformando il titolo in Immortals: Fenyx Rising. Nonostante la sua palese ispirazione a Zelda, o forse a causa di essa, Immortals è passato leggermente sottotraccia tra gli utenti; un vero peccato, aggiungiamo noi. Si, perché Immortals: Fenyx Rising è forse il miglior gioco della triade Ubisoft uscita quest’anno, composta da Watch Dogs: Legion, Assassin’s Creed: Valhalla e appunto Immortals. Abbiamo avuto infatti la fortuna di provare il gioco in anteprima, in attesa della sua uscita prevista per il 3 dicembre su PS4, PS5, Xbox One, Series X/S, PC, Stadia e Nintendo Switch, e siamo pronti a dirvi cosa ne pensiamo.

Fenyx, tra mito e leggenda

Immortals: Fenyx Rising si dimostra un progetto fortemente identitario sin dal comparto narrativo che gli sceneggiatori di Ubisoft Quebec hanno proposto. Ambientato in una rivisitazione mitologica della Grecia Antica, il titolo ci narra delle gesta di Fenyx, un mortale liberamente personalizzabile nell’aspetto grazie ad un editor scarno, ma comunque efficace; la giovane, una cantastorie appassionata della mitologia greca, è sempre vissuta all’ombra del fratello Ligirone, eroe di guerra a cui è addirittura stata donata la spada di Achille. Dopo un naufragio, Fenyx scoprirà suo malgrado di essere l’unica sopravvissuta, poiché tutti i suoi compagni di viaggio, compreso suo fratello, sono stati trasformati in pietra; tale evento è opera di Tifone, un Titano imprigionato da Zeus nel Tartaro, che liberatosi dalle sue catene ha deciso di scagliare sulla Grecia una maledizione, infestandola di mostruose creature e cristallizzando qualunque forma di vita mortale. Ma non è tutto, in quanto Tifone, per raggiungere la sua vendetta e distruggere Zeus, ha tolto di mezzo Ares, Atena, Efesto e Afrodite, trasformandoli in esseri mortali e privandoli della loro vera essenza. Fenyx dunque, determinatasi a riportare il fratello Ligirone in vita, impugnerà la spada di Achille e si farà strada tra le mostruosità scatenate da Tifone, senza avere idea alcuna di ciò che sta succedendo. Fatta la conoscenza di Ermes, e recuperate l’ascia di Atalanta, le ali di Dedalo e l’arco di Odisseo, toccherà a Fenyx riportare gli dei alle loro originali sembianze, tramite il recupero delle loro essenze.

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Se le premesse narrative esposte fino ad ora vi sembrano sin troppo standard e molto seriose, vi annunciamo che siete estremamente fuori strada. Le gesta di Fenyx rappresentano infatti una graditissima e a nostro parere efficacissima rivisitazione della mitologia greca, la quale non viene mai snaturata ma anzi, viene raccontata con insospettabile precisione, in maniera addirittura più precisa rispetto a quanto visto ad esempio in Assassin’s Creed Odyssey. Nonostante però la puntualità della riproposizione della mitologia, l’intera produzione è permeata da un velo di riuscitissima ironia, che permette al giocatore di immergersi sì nell’immaginario dell’antica Grecia, ma in un modo che si distingue sia dall’estrema serietà del già menzionato Odyssey, sia dalla violenta epicità di God of War, presentandosi come qualcosa di totalmente nuovo ed originale. Per meglio comprendere quanto affermato, vi basti sapere che l’intera storia di Fenyx verrà raccontata e commentata dalle voci fuori campo di Zeus e Prometeo; il secondo, scommettendo sulla validità di Fenyx ed incarnando appieno lo spirito del Titano vicino ai mortali, terrà ovviamente un tono più serio, narrando con estrema precisione alcune delle più conosciute vicende della mitologia senza il pomposo inquinamento proprio degli dei. Zeus invece, dimostrando l’eccellente lavoro di caratterizzazione svolto dagli sceneggiatori, interverrà nella narrazione di Prometeo mostrandosi per ciò che è: un personaggio borioso, credulone, pieno di sé e sempre pronto a porsi al di sopra di tutti, siano essi dei o mortali. L’ottima caratterizzazione dei personaggi non si limita però a Zeus e Prometeo; Ermes, Tifone, lo stesso Fenyx così come gli dei che ci ritroveremo a liberare incarnano perfettamente quanto tramandatoci dai libri. I dialoghi sono sempre taglienti, ben scritti, e pervasi da quell’ironia di cui vi parlavamo poco sopra, resi ancor più efficaci da un ottimo doppiaggio in italiano. Ma l’ottima caratterizzazione di Immortals: Fenyx Rising non si ferma ai personaggi ed ai loro dialoghi; ogni enigma, ogni zona della mappa e numerosi edifici sono la perfetta dimostrazione della cura che gli sviluppatori hanno riposto nel world building, inserendo nel gioco alcune chicche che faranno la felicità dei tantissimi appassionati alla mitologia e che dimostrano l’amore della software house per questo titolo.

Il comparto narrativo di Immortals: Fenyx Rising è sicuramente da promuovere, grazie ad una storia non originalissima ma comunque ben raccontata, unita ad una caratterizzazione del mondo di gioco e dei personaggi di altissimo livello. I dialoghi risultano ben scritti e spassosi, dando vita ad una sapiente ed originale commistione tra la commedia e la mitologia greca che saprà come rapire e catturare il giocatore grazie anche ad un ritmo parecchio serrato.

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Gameplay che impara dal migliore!

Dal punto di vista del gameplay, Immortals: Fenyx Rising non tradisce assolutamente le aspettative, attingendo a piene mani da quella che chi vi scrive, e non solo, definisce la miglior formula ludica degli ultimi anni. Il titolo Ubisoft riprende infatti, senza nascondersi, la struttura di Breath of the Wild, non riuscendo a raggiungere quel tipo di perfezione ma riuscendo, senza dubbio alcuno, a creare un prodotto solido e divertente, che farà tanto parlare di sé. Punto cardine del titolo è, ovviamente, l’esplorazione; l’enorme e sterminata mappa che si parerà davanti a voi dopo una lunga introduzione sarà infatti esplorabile in lungo e in largo, senza limitazione alcuna se non quella relativa all’impossibilità di recarsi al covo di Tifone. La libertà di movimento garantita al giocatore è molto simile a quella vista in Breath of the Wild; Fenyx potrà infatti aggrapparsi ed arrampicarsi su praticamente tutte le superfici, nuotare, volare perfino. Ogni azione compiuta svuoterà, ovviamente, la barra della resistenza del protagonista, che potrà essere riempita mediante l’utilizzo di funghi blu o di pozioni create ad hoc e potenziata mediante l’utilizzo, presso l’hub centrale del gioco chiamato Sala degli Dei, dei fulmini di Zeus recuperati nelle Cripte del Tartaro, di cui parleremo successivamente. L’esplorazione in Immortals: Fenyx Rising non è mai fine a se stessa, ma anzi, invoglia e stimola il giocatore a studiare con precisione ogni recondito anfratto della mappa; mappa che, spesso, saprà come ricompensare l’utente. Il mondo che fa da sfondo alle vicende di Fenyx infatti è disseminato di enigmi, puzzle ambientali, collezionabili, sfide, boss segreti e così via; ogni enigma completato, così come ogni “sfida di Odisseo” (da superare grazie alle ormai onnipresenti “frecce telecomandate”), garantiranno sicuramente una ricompensa al giocatore, sia essa una nuova armatura, una nuova spada, delle risorse utili a migliorare l’equipaggiamento, delle monete di Caronte, da spendere presso la Sala degli Dei per potenziare le abilità di Fenyx o dell’Ambrosia, utile invece ad aumentare la salute massima del nostro personaggio.

Durante l’esplorazione inoltre ci ritroveremo più di una volta davanti a delle fenditure rosse, chiamate Cripte del Tartaro, che non sono altro che il corrispondente dei Sacrari di Breath of the Wild. Ognuna di queste Cripte metterà a dura prova l’abilità del giocatore, presentando allo stesso o degli enigmi ambientali di buonissima fattura, che richiederanno l’utilizzo di tutte le abilità del nostro personaggio, o delle difficili fasi platform o delle battaglie ad ondate contro le tantissime mostruosità liberate da Tifone. Ogni Cripta conterrà inoltre uno o più scrigni segreti, oltre ad un Fulmine di Zeus che potrà, come già anticipato, essere utilizzato per potenziare la resistenza di Fenyx. Alcune Cripte, in particolare quelle in cui si trovano le essenze dei vari dei caduti per mano di Tifone, offrono sia dei coriacei boss, sia un livello di sfida parecchio elevato soprattutto per ciò che concerne i puzzle.

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La furia di Tifone inoltre si abbatterà su Fenyx anche in momenti totalmente randomici, durante i quali il cielo si tingerà di nero e sulla mappa saranno presenti nemici più coriacei e quattro particolari spettri, uno per ogni “zona” della mappa, tra cui vi sono Eracle e Achille. A quel punto avremo due possibilità: sconfiggere lo spettro per far tornare istantaneamente tutto alla normalità o fuggire finchè l’ira di Tifone non si placherà. Sarà inoltre possibile, dopo aver trovato il loro covo, affrontare i “veri” spettri che, una volta battuti, non vi disturberanno più durante la vostra esplorazione.

La libertà d’espressione che gli sviluppatori hanno lasciato al giocatore si congiunge in maniera egregia con le tante missioni, principali e secondarie, offerte da Immortals: Fenyx Rising. Le quest sono infatti tutte estremamente varie nella realizzazione, per quanto unite da una sorta di ripetitività che però non stanca né annoia. Tutte le missioni infatti, per quanto facenti parte di un canovaccio che potrà dopo qualche ora sembrarvi leggermente ripetitivo, offrono sempre un’esperienza fresca ed in qualche modo diversa, grazie anche alla enorme varietà delle ambientazioni presenti e ad alcuni richiami alla mitologia di grandissima qualità. Anche le secondarie, tra cui quella relativa alla ricerca del tesoro di Dedalo insieme a Fosforo, la nostra personalissima fenice, risultano essere molto simili tra loro ma allo stesso tempo estremamente varie, grazie anche e soprattutto alla moltitudine di situazioni in cui vi ritroverete invischiati. Immortals: Fenyx Rising è dunque un titolo che ha tantissimo da offrire, capace di rapire il giocatore grazie ad un impianto ludico sì derivativo ma estremamente funzionante.

Equipaggiamento e potenziamenti

Durante le scorribande di Fenyx, come già anticipato, vi ritroverete a raccogliere una gran quantità di oggetti, utili a potenziare tutte le caratteristiche del protagonista. Tali oggetti dovranno essere utilizzati presso degli appositi “totem” presenti alla Sala degli Dei, un hub dove sarà possibile modificare l’aspetto del protagonista, craftare pozioni utili sia al recupero della salute e della resistenza, sia ad aumentare sensibilmente i parametri di attacco e difesa, aumentare salute e resistenza e potenziare abilità, armi ed armature. Risulta particolarmente interessante il sistema pensato da Ubisoft per l’equipaggiamento del protagonista; ognuna delle armi ed armature che troverete infatti non saranno più o meno forti delle precedenti, ma doneranno a Fenyx dei buff passivi dalla natura piuttosto varia. I valori di attacco e difesa invece, saranno uguali per tutti, rifacendosi a dei parametri prestabiliti che potranno essere ovviamente aumentati; tale sistema permette al giocatore di scegliere i buff che più si adattano al suo stile di gioco, senza però perdere la potenza (o la difesa) acquisita durante il corso dell’avventura. Un sistema che a molti potrà sembrare semplicistico ma che per quanto ci riguarda risulta essere estremamente funzionante. Ottimo anche l’albero delle abilità, relativo perlopiù a potenziare degli attacchi utili a stordire i nemici e ad aumentare la mobilità di Fenyx sia a terra, sia in volo. Da segnalare infine la presenza di abilità passive chiamate “Benedizioni degli Dei” che acquisirete durante il prosieguo della storia e che vi saranno estremamente utili nella battaglia contro Tifone.

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Combat System semplice ma divertente!

A proposito di battaglie, passiamo ora ad illustrare il combat system che anima i tanti scontri presenti in Immortals: Fenyx Rising. Ci troviamo davanti ad un sistema di combattimento semplice e poco innovativo, ma che riesce a fare il suo dovere in maniera egregia. Il tutto si basa, come da tradizione ormai, su attacchi leggeri e pesanti, affidati rispettivamente ai tasti R1 ed R2, su schivate e parry. Gli attacchi leggeri saranno utili a far abbassare rapidamente la barra della salute del nemico, mentre quelli pesanti, sferrati con l’ascia di Atalanta, riempiranno la cosiddetta barra dello stordimento delle mostruosità di Tifone. Una volta storditi, i nemici rimarranno inermi per un breve periodo di tempo, in cui potrete scagliare su di loro tutta la vostra ira causandogli ingenti danni. La schivata, se eseguita col corretto tempismo, rallenterà il tempo per qualche secondo, in cui potrete o curarvi o menare fendenti per porre fine alla contesa. Il parry invece sarà utile sia a respingere i “proiettili” al mittente, sia ad aumentare la barra dello stordimento dei nemici. Di fianco agli attacchi di base sono presenti delle abilità speciali, il cui utilizzo comporterà lo svuotamento della vostra barra della resistenza; l’utilizzo oculato di questi particolari attacchi può far volgere le sorti dello scontro a vostro favore in quanto, mediante gli stessi, sarà possibile sia causare un gran quantitativo di danni ai nemici, sia far aumentare sensibilmente l’indicatore relativo al loro stordimento. Insomma, il sistema di combattimento funziona nonostante la sua estrema semplicità; l’unico appunto che ci sentiamo di fare agli sviluppatori è quello relativo all’utilizzo dell’arco, più utile per gli enigmi che in combattimento, purtroppo.

Poco next gen, ma un gran bel vedere!

Dal punto di vista tecnico Immortals: Fenyx Rising non stupisce né delude. Dotato di uno stile grafico particolare e ben studiato, che mutua alcune delle sue caratteristiche proprio dal titolo a cui si ispira, il gioco offre un ottimo colpo d’occhio grazie soprattutto a dei paesaggi coloratissimi, meravigliosi e sognanti, capaci da soli di far innamorare il giocatore poco dopo il primo avvio; certo, non siamo davanti alla grandezza ed alla bellezza di Hyrule, ma vi assicuriamo che l’ambientazione risulta comunque essere estremamente evocativa, grazie anche ad una rendering distance impressionante. Di assoluto pregio la direzione artistica, capace di dimostrare ancora una volta tutto l’amore che gli sviluppatori di Ubisoft Quebec hanno riversato in questo prodotto. Anche i modelli dei personaggi, per quanto non spettacolari, sono capaci di offrire una buonissima resa visiva. Durante la nostra prova, effettuata su PS5, abbiamo testato entrambe le modalità grafiche disponibili: la prima offre una risoluzione di 4K nativi e 30 FPS, mentre la seconda offre una resa visiva simile, ottenuta tramite upscaling, e 60 FPS rocciosi. Inutile dirvi che le nostre preferenze vanno inevitabilmente sulla seconda, dato che la qualità dell’immagine è praticamente identica e, soprattutto, dato che il ray tracing non è supportato. Sia chiaro, non aspettatevi un’esperienza puramente next gen, dato anche lo stile grafico, ma qualcosa di estremamente bello da vedere. Da segnalare inoltre la totale assenza di qualsivoglia bug o glitch. Così e così il supporto al DualSense, che viene perlopiù utilizzato per emettere il suono delle ali di Fenyx, per far sentire mediante i grilletti e la vibrazione la tensione dell’arco e per segnalare la presenza di oggetti durante l’utilizzo della modalità focus, utile a studiare la mappa. Ottimo il doppiaggio in italiano, così come il sonoro; perfetti i caricamenti, che raramente durano più di 1-2 secondi.

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In conclusione..

Immortals: Fenyx Rising è la dimostrazione che ispirazione non vuol dire copia. Risulta naturale che Breath of the Wild, uno dei migliori videogiochi della storia, venga emulato da altri, avendo egli segnato un nuovo standard per tutti i titoli open world. Il gioco targato Ubisoft se da un lato non nasconde l’ispirazione, piuttosto palese, al prodotto Nintendo, dall’altro risulta essere un progetto fortemente identitario, capace di tenere incollato allo schermo il giocatore che, scevro da qualunque pregiudizio, deciderà di dargli una chance. Immortals: Fenyx Rising è infatti un titolo divertente, profondo, mai noioso, ricco di cose da fare, scritto e diretto ottimamente; una vera e propria sorpresa, che si è rivelata essere, almeno per chi vi scrive, l’incarnazione del miglior prodotto Ubisoft dell’anno, con buona pace di hacker e vichinghi. Se un progetto ha una propria identità, forte e ben definita, poco importa l’ispirazione; anzi, ben venga, se ad ispirare è sua maestà Zelda.

VOTO: 8.5

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Carlo D'Alise

Carlo D'Alise

Videogiocatore dagli indimenticabili tempi dello SNES. Praticante avvocato nel tempo libero, appassionato in particolare di Action, Soulslike ed RPG, ma in generale del videogioco in (quasi) tutte le sue declinazioni. Sono ad un panino dall'obesità.

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