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Aerodactyl: il Pokémon della settimana #25

Aerodactyl

Questa settimana facciamo il nostro primo tuffo nel passato, in quanto tratteremo per la prima volta in questa rubrica di un Pokémon preistorico. Preparate quindi i cosplay da cavernicolo, e state attenti a Aerodactyl (プテラ Ptera), il Pokémon Fossile di doppio tipo roccia/volante.

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Gli Aerodactyl sono mon che nella preistoria erano molto diffusi allo stato selvatico, ma che ora sono praticamente estinti. Secondo gli studi, questi mon erano i governatori dei cieli (tranne ad Unima, dove vivevano gli Archeops) e degli abili cacciatori che con la loro enorme mascella incutevano timore alle povere prede che non trovavano scampo ai loro potenti morsi. Nonostante in volo fossero molto veloci, a terra erano piuttosto lenti. Per questo motivo quando volevano riposarsi si rifugiavano sulle montagne.

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Nei tempi recenti, alcuni esemplari di questi mon hanno ripreso a vivere al fianco degli allenatori. Questo grazie a delle speciali macchine in grado di revitalizzare i fossili. Per poter revitalizzare un Aerodactyl bisogna prima aver trovato un’Ambra Antica.
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Grazie alla rivitalizzazione di alcuni esemplari, inoltre, si sono fatti dei passi avanti nella loro ricerca. Si è infatti scoperto che, a differenza di quel che si pensava, non sono esclusivamente carnivori, ma che adorano anche le bacche e che sono in grado di Megaevolversi grazie ad una Aerodactilyte. Sono gli unici Pokémon Fossile a mega evolversi.

Mega Aerodactyl

Con la Mega Evoluzione gli Aerodactyl diventano molto più irritabili di prima a causa del peso che il potenziamento fa gravare su di loro, e acquisiscono l’abilità Unghiedure, che gli potenzia le mosse fisiche. Inoltre la loro statistica di base sale a 615 punti, con un considerevole aumento in attacco e velocità e una diminuzione nelle statistiche speciali e in difesa. Sono gli unici mon conosciuti ad aver questo totale.

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L’aspetto

Gli Aerodactyl sono mon dal corpo quasi completamente grigio. Hanno una lunga testa riconoscibile dalla sua sopracitata grande mascella piena di denti aguzzi. La parte superiore della bocca ha un finale a punta. Il naso è caratterizzato da narici relativamente lunghe, mentre gli occhi sono stretti con l’iride di colore verde. Le orecchie sono invece piccole e appuntite.

Le ali, di colore viola, sono fatte di una membrana che parte dalle ascelle e arrivano fino alla base del terzo dito della “mano” di questi mon. Per questo le braccia possono sembrare abbastanza sottili. Le due “mani” degli Aerodactyl  potrebbero ricordare quelle di un essere umano, con la differenza del numero e della lunghezza delle dita, e con esse riescono ad afferrare degli oggetti.  Le gambe sono più grosse e corte, e le zampe hanno due dita e un tallone sporgente. Con esse è in grado di afferrare la preda mentre vola. Sulla schiena presentano una cresta simile a una gobba, mentre la loro coda è lunga e ha la parte finale a forma di freccia.

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Secondo i ricercatori l’aspetto della loro forma mega evoluta è quello che questi mon avevano prima della loro estinzione in natura. Quando mega evolvono acquisiscono vari spuntoni neri e appuntiti che ricordano delle vere e proprie rocce (due al posto delle orecchie, due più piccoli a forma triangolare sulle guance, uno sul mento, cinque sulle ali, uno sulla schiena al posto della cresta, due nei piedi come talloni e tre sulla coda) che sono più dure del diamante. Sul dorso presentano delle piccole placche nere (due piccole diagonali ai lati e una lunga al centro), la cui conformazione ricordano una Y, mentre sulla fronte sono presenti altre due placche che gli fanno da sopracciglia. Le due “mani”, invece, spariscono completamente. Gli occhi inoltre acquisiscono una tonalità di verde più scura. Gli esemplari cromatici di questi mon hanno un colore generale più vivace: il corpo viola chiaro e le ali blu acceso.

Aerodactyl è ispirato agli pterodattili, in particolar modo a quelli della famiglia rhamphorhynchids, e in parte alle viverne. Il mon ha a sua volta ispirato qualcosa nel mondo reale: la denominazione da parte degli scienziati di un genere estinto di pterodattilo, l’Aerodactylus. Il fossile di questo pterodattilo fu trovato nel 1850 da Hermann Von Meyer, che lo denominò inizialmente come Pterodactylus longirostris, ma già il nome era stato cambiato dieci anni dopo, quando il paleontologo si riferisce al fossile con il nome Pterodactylus scolopaciceps nel libro Fauna de Vorwelt. Fino al 2013 il fossile ha ricevuto svariati sinonimi, come P. kochi, P. scolopaciceps e P. antiquus, ma grazie alle ultime ricerche dei paleontologi Vidovic e Martill il fossile ricevette il nome ispirato al Pokémon. Aerodactylus inoltre è una parola in lingua greco antica che significa “dito del vento“.

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Il nome di Aerodactyl deriva dall’unione della parola greca Aero (aria) e la parola inglese pterodactyl (pterodattilo), mente il nome originale deriva da pterosaurus.

E voi che ne pensate di Aerodactyl? Scrivetecelo nei commenti!

Fonti: 1, 2.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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