Il caos mediatico attorno al CD Projekt RED è sempre più grande e molti stanno cavalcando questa onda
Nelle ultime ore sta circolando online un tweet di un utente, il quale riporta di aver lavorato a un titolo per una software house, venendo sfruttata full-time per soli 430$ al mese. Le parole del post, e le informazioni da lei rilasciate nei suoi diversi account social, hanno fatto intuire che il titolo in questione fosse The Witcher 3 di CD Projekt RED, e i commenti, anche a causa dei recenti nuovi scandali sul crunch dei dipendenti, non hanno tardato ad arrivare.
So can I now share that i earned $430 monthly for full time work on facial animations on That Great Game 3 in That Great Company That Totally Treats Their Passionately Crunching Employees Fairly
Too soon? Ok
— outstar 🧛🏻 "professional vampire simp" (@outstarwalker) October 27, 2020
A tal proposito, la software house polacca ha rettificato a un sito italiano un fatto interessante: non ha confermato che la persona dietro l’account abbia lavorato per la software house, sebbene nel canale YouTube la ragazza riporta di aver lavorato come facial animator per The Witcher 3; inoltre, aggiunge, che se fosse effettivamente una ex collaboratrice, si sarebbe trattato di un tirocinio non a tempo pieno e che avrebbe lavorato per un breve periodo su The Witcher 3: Wild Hunt nel 2014, quando il salario minimo in Polonia era pari alla cifra esplicitata nel tweet, anche se CD Projekt RED non ha confermato la cifra. Da gennaio di quest’anno, invece, il salario minimo in Polonia è aumentato a circa 650 dollari.
Non siamo qui a discutere sulla correttezza di certe cifre o sulle condizioni di lavoro, parliamo di videogiochi e ci limitiamo a questo per correttezza dei professionisti del settore, anche se siamo fortemente contrari allo sfruttamento dei lavoratori, come dovrebbero esserlo tutti, e lo abbiamo sempre detto apertamente; proviamo solo a fare chiarezza su una questione controversa che sta dando vita a diverse polemiche.
Attualmente non ci sono certezze sulla vicenda: da una parte abbiamo una sviluppatrice che dice di aver lavorato per la software house venendo sfruttata; dall’altra, invece, la stessa azienda non conferma e ribadisce che potrebbe essere stato un tirocinio part time, rispettando le leggi vigenti in quegli anni.
Vi invitiamo dunque a prendere con le dovute precauzioni qualsiasi informazione proveniente da fonti non certe
Per rimanere informati sul mondo nerd, continuate a seguirci sul nostro sito DrCommodore.it e su Facebook, Instagram, Telegram, YouTube, Discord, Steam e Twitch.