Il sito web della campagna elettorale del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato hackerato nella giornata di ieri, mostrando una richiesta di criptovalute.
Nel bel mezzo della campagna per le elezioni presidenziali statunitensi 2020, ormai prossime a svelare chi sarà il prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump è stato attaccato da un gruppo di hacker ignoto: nel suo sito web, infatti, nel pomeriggio di martedì 27 ottobre 2020 è apparsa una richiesta di criptovalute. In caso di mancato pagamento, i malintenzionati provvederanno a diffondere comunicazioni private del magnate statunitense.
Stando a quanto riferito da TechCrunch e dal giornalista Gabriel Lorenzo del New York Times tramite Twitter, quando si apre il sito ci si trova davanti a una schermata in cui si vede subito il logo dell’FBI (ovviamente usato per confondere le vittime e il pubblico) e la scritta seguente:
“Il mondo ne ha avuto abbastanza delle fake news diffuse quotidianamente dal Presidente Donald J. Trump. È ora di far conoscere a tutto il mondo la verità. Diversi dispositivi di Trump, parenti e colleghi sono stati compromessi, ottenendo accesso a conversazioni segrete classificate che provano il coinvolgimento di Donald Trump con l’origine del Coronavirus. Abbiamo prove che discreditano Trump come presidente, dimostrano il suo coinvolgimento in attività criminali e la cooperazione con attori esteri per manipolare le elezioni 2020.”
Ad “aiutare” i malintenzionati sarebbe anche la frequente rimozione e oscurazione di dichiarazioni false sul COVID-19 da parte di Donald Trump e suo figlio.
.@realDonaldTrump's campaign website has been hacked. Doing research for a climate change article and this is what pops up: pic.twitter.com/Kjc2ELSdAV
— Gabriel Lorenzo Greschler (@ggreschler) October 27, 2020
La risposta del Presidente
Sotto il testo citato qui sopra si trovano poi due indirizzi di portafogli Monero per le criptovalute, richieste ai visitatori per inviare denaro e votare se gli hacker debbano rilasciare le prove incriminanti: un portafoglio cita “Sì, condividi i dati”, mentre l’altro segna “No, non condividere i dati”. Trattandosi di Monero, secondo i giornalisti delle suddette testate si tratterebbe di una pista difficile da seguire.
L’avviso si riferisce anche a una scadenza, che però il direttore delle comunicazioni della campagna Trump Tim Murtaugh consiglia di non seguire:
“Non c’è stata esposizione a dati sensibili perché nessuno di essi è effettivamente archiviato sul sito. Stiamo indagando sulla fonte dell’attacco.”
Il sito è stato ripristinato in pochi minuti, ma l’attacco è stato confermato dallo stesso Murtaugh.
Per rimanere informati sul mondo nerd, continuate a seguirci sul nostro sito DrCommodore.it e su Facebook, Instagram, Telegram, YouTube, Discord, Steam e Twitch.