Sfruttano la popolarità del celebre Demon Slayer per tornaconto personale
Nonostante la smisurata notorietà di Anime&Manga, chi lavora nel settore non è ricco come si potrebbe immaginare. Il mangaka di Super HxEros ci aveva spiegato la situazione non del tutto rosea nell’ambito del fumetto. Le motivazioni sono diverse: alcune di natura puramente economica, altre dipendono invece dalla disonestà dei fruitori dei media.
Il Giappone sta lottando con forza attraverso campagne di sensibilizzazione per il rispetto del Copyright, come quella che ha visto protagonista Hello Kitty. Tuttavia, la pirateria online non sembra l’unica ad ostacolare il settore, come evidenziano i fatti degli ultimi giorni nelle prefetture di Kyoto, Hyogo e Akita.
Nelle sopra citate aree geografiche, ben otto persone sono state arrestate in quanto sospettate di vendita illegale di figures di Demon Slayer, famoso manga che ha avuto anche una fortunata trasposizione animata. I prodotti in questione erano copie, non permesse dalla Aniplex, di figures ottenibili solo partecipando ad una lotteria.
Cinque dei sospettati sono stati arrestati a Kyoto, accusati di aver venduto all’asta da 4 a 12 modelli di statuette. Si stima ne abbiano vendute 44 in tutto, per un valore di circa 550 $. Tre degli arrestati sostengono di averle comprate dal sito cinese di e-commerce Alibaba Group, mentre uno tra loro afferma che non era a conoscenza del fatto che le figures violassero il Copyright.
La notorietà di Demon Slayer, secondo nelle vendite solo a One Piece, sarebbe stata sfruttata dai criminali per guadagnare illecitamente.
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