Ary and the Secret of Seasons è un’avventura carina e colorata, ma non da al giocatore un vero e proprio motivo per continuare.
Ary and the Secret of Seasons appare per la prima volta nel 2016, dalle idee e dall’ingegno dei ragazzi brussellesi di EXIIN che ci hanno lavorato duramente per farlo arrivare nelle nostre mani durante il Q3 2018. Il team originale è stato in seguito aiutato da Fishing Cactus, e da Modus Games che hanno fatto in modo di farci provare questa nuova avventura e che ringraziamo per averci dato la possibilità di parlarvene.
Il primo impatto con Ary è meraviglioso
Il primo impatto è fantastico, la grafica è colorata e ben fatta, il comparto tecnico in generale è ben studiato e quasi privo di errori (in una città mi è capitato di compenetrare in un palazzo senza poter più uscire a meno di ricaricare la partita ndr.)ed è impreziosito dal lavoro musicale di Marcus Hedges e la sua Trend Orchestra che rendono tutto molto fantasy e creano l’atmosfera giusta per ogni battaglia, città o caverna che esploriamo.
Gli effetti particellari quando si utilizza il potere delle stagioni sono davvero ben fatti e la possibilità di aprire varchi fra le stagioni in qualsiasi luogo della mappa è davvero divertente, il mondo reagisce spesso e volentieri alle nostre “magie” e ci capiterà di vedere ghiacciai sciogliersi, mari congelarsi o cittadini smettere di tremare a seconda del cristallo da noi utilizzato.
Ma quindi Ary and the secret of seasons, di che cosa parla?
Come la piccola Aryelle racconterà al suo orsacchiotto nella cinematic iniziale:
“Tanto tempo fa, il mondo di Valdi era minacciato da un mago malvagio. Dopo tante sofferenze, il mago venne sconfitto dal Guerriero leggendario e rinchiuso per l’eternità in una Cripta. Per garantire la prigionia del mago, quattro grandi saggi giurarono di fare la guardia alla Cripta. Diedero così vita ai Guardiani delle Stagioni, un’organizzazione segreta che si confonde tra storia e leggenda.
Dopo che una forza misteriosa getterà le stagioni di Valdi nel caos, Ary decide di assistere i Guardiani delle Stagioni e intraprende in viaggio per trovare la fonte del disastro. Usando lo spirito e il coraggio, Ary dovrà affrontare nemici mostruosi, complotti segreti e antiche tradizioni per salvare Valdi e ripristinare l’equilibrio nel mondo.”
La storia di Ary and the Secret of Seasons è accattivante e con anche qualche colpo di scena. il paese di Valdi è poi una terra vasta che potremo esplorare a nostro piacimento, piena di personaggi non giocanti con i quali interagire, parlare, o comprare oggetti e potenziamenti. Il mondo di gioco è molto vario, e ogni zona ha le proprie stagioni, che saranno scombussolate a causa degli eventi che si susseguono.
I nemici che incontreremo reagiranno alle stagioni cambiando forma, indebolendosi o potenziandosi, e quindi potremo usare i cristalli delle stagioni a nostro vantaggio anche durante le battaglie.
Allora Ary è il perfetto “Breath of the wild” per chi non ha Switch?
Purtroppo non è tutto oro quello che luccica. Il primo grande problema di Ary and the secret of seasons sono proprio le battaglie con i nemici. Il combat system è molto simile a quello del pluri-acclamato Zelda Breath of the Wild (con schivate acrobatiche e parry) ma manca completamente un sistema di progressione, o comunque un motivo per continuare a combattere.
Se in BotW i nemici rilasciano oggetti e armi da utilizzare, in Ary il drop sarà completamente nullo, nada, zero. Niente esperienza, niente moneta di gioco, niente armi da raccogliere. Per questa mancanza di ricompense si è più propensi all’esplorazione che al combattimento, e ci si ritrova in un batter d’occhio a rushare le missioni per arrivare al capitolo successivo nel più breve tempo possibile.
Questo fa di Ary and the secret of seasons un gioco che, a meno che non amiate alla follia il combat system e in mancanza di interesse nella storia, abbandonerete presto; ed è un vero peccato. Mancava davvero un piccolo sforzo in più per rendere questo gioco un capolavoro: un motivo per combattere ed andare avanti.
Purtroppo ci dobbiamo accontentare di un QUASI, pensando a cosa sarebbe potuto essere Ary con un sistema di progressione migliorato (certo si possono comprare potenziamenti con le monete, ma se i nemici non le droppano come facciamo a permetterceli?) o comunque con un po di statistiche a vista del giocatore. Nel gioco sono disponibili varie Maschere, Cappelli, Vestiti e armi, ma non è chiaro se questi oggetti abbiano un impatto sul gameplay o siano meramente estetici.
I nemici sono facili da uccidere fortunatamente, quindi anche se ci troveremo costretti a combattere per uscire magari da una caverna, in qualche secondo e un paio di parry (molto semplici da eseguire ndr.) si aprirà la nostra via d’uscita.
Ma quindi oltre al combattimento cosa resta?
Fortunatamente oltre al combattimento c’è l’esplorazione e il platforming; entrambi amalgamati per bene nel gameplay di Ary. La possibilità di manipolare le stagioni per congelare il mare o creare colonne di ghiaccio ci permetterà di arrivare in punti lontani o troppo alti, mentre potremo “sbrinare” gli abitanti congelati per poter interagire e svolgere piccole missioni secondarie.
Il gioco in generale è divertente, i personaggi sono ben caratterizzati e sanno anche divertire con battute e scenette sciocche, ma si ah sempre l’amara sensazione di star giocando qualcosa di incompleto, a cui manca ancora qualche ritocco, anche semplici dettagli come la mancanza delle scale o di un abbozzo di paesaggio al di fuori delle finestre della “cupola delle stagioni” danno una sensazione di “Quasi finito“. Non è difficile bypassare alcuni enigmi o trovarsi compenetrati in un palazzo solo saltellando a destra e a manca, e questo mina molto sia l’esperienza che il voto finale che ci sentiamo di assegnare ad Ary and the secret of seasons.
Davvero peccato, poteva essere uno zelda-killer e invece abbiamo avuto un gioco che è “Quasi”. Combattimenti quasi perfetti, se non fosse che non c’è motivo di combattere; Esplorazione Quasi perfetta, se solo non ci fosse il rischio di saltare a piè pari alcuni enigmi o di compenetrarsi in alcuni oggetti. La trama è Quasi l’unico motivo per cui Ary resta un titolo apprezzabile e degno del supporto degli utenti, nella speranza che un eventuale secondo capitolo ponga un rimedio a tutti quei “vorrei ma non posso” che minano questo titolo.
Ary and the Secret of Seasons sarà disponibile dal 1 Settembre 2020 per Playstation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC (Steam).
Pro
+ La trama è avvincente e con qualche interessante colpo di scena
+ Il comparto grafico è ben fatto e gli effetti particellari sono belli da vedere
+ La Trend Orchestra di Marcus Hedges è davvero una mano santa per il mood e l’atmosfera
Contro
– Costante sensazione di incompleto
– Mancanza di un incentivo a combattere contro qualsiasi nemico
– Saltuari bug che permettono di compenetrarsi con gli oggetti o skippare gli enigmi
Voto: 6.5/10
Requisiti Minimi di Ary and the Secret of Seasons su PC
- CPU i5 Haswell o superiore
- GPU GTX 660 o superiore
- 4GB di RAM
- 9GB di spazio su disco
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