La recensione di un porting di Horizon Zero Dawn che avrebbe dovuto fare di più . Ecco i principali meriti e criticità di uno dei porting più attesi dai giocatori PC.
Horizon Zero Dawn è stato indubbiamente uno dei maggiori successi tra le fortunate esclusive di PlayStation 4, console che è riuscita ad entrare nei cuori degli appassionati proprio grazie ad una moltitudine di cartucce ad altissimo potenziale lanciate sul mercato una dopo l’altra.
L’action RPG di Guerrilla è stato sin da subito glorificato da critica e da utenza, lodando un mix di aspetti di gioco già visti ma che riusciva ad amalgamare molto bene riuscendo a creare un titolo divertente, dallo stile unico e da una prestazione visiva sorprendente!
Lo studio olandese è infatti riuscito a far sua l’esperienza maturata negli anni lavorando alla serie di FPS di Killzone, riuscendo a portare l’hardware Sony dove nessuno pensava fosse possibile. Il risultato? Uno dei titoli più strabilianti dal punto visivo presenti sulle varie edizioni di console Sony, con prestazioni solidissime e un mondo di gioco gestito divinamente.
Dopo il successo sulla console però, Horizon Zero Dawn ha deciso di approdare anche su PC esaudendo così il sogno di molti giocatori che, peccando di una console Sony, non vedevano l’ora di provarlo!
Qual è il risultato di questa seconda trasposizione del Decima Engine da PS4 a Personal Computer?
Prestazioni stabili ma forse poco soddisfacenti
Ciò che ci accoglie al primo avvio del gioco, oltre alle varie presentazioni di studio e publisher, è un caricamento alquanto inusuale che ci terrà occupati per un bel po’ di tempo. L’iniziale ottimismo vien pian piano dissipato dal tempo passato a guardare l’interminabile barra di caricamento, intermediaria di un tipo di operazione sconosciuta, che ci accompagna per ben 20 minuti – e ciò sia su un SSD SATA che su un SSD NVME – prima di riuscire effettivamente ad arrivare nel gioco.
Fortunatamente questo caricamento verrà effettuato una volta sola, ovvero al primo avvio del gioco; comunque, non il migliore dei biglietti da visita per un titolo del genere.
Dopo questo primo non ottimale approccio, riusciamo finalmente ad arrivare all’emozionante cutscene iniziale e dare un’occhiata all’ambiente di gioco nelle prime zone del tutorial.
Risolti i soliti convenevoli riguardanti l’insegnamento dei comandi e delle meccaniche di gioco, siamo subito scesi nella valle per effettuare qualche test più approfondito alle prestazioni di gioco, ecco quindi cosa è emerso dal nostro test!
Il nostro primo banco di prova è stato un sistema dotato di i7-9750H, una 1660ti, 16GB di ram 2666 Mhz CL19, e un NVME gen. 3.
Abbiamo da subito dato un’occhiata alle impostazioni grafiche presenti e ai vari preset già preparati dagli sviluppatori e, come possiamo notare, le modifiche effettuabili alla grafica sono bene o male quello ci si aspetterebbe da un qualsiasi gioco PC.
Abbiamo ovviamente utilizzato come sistema di testing la scena del benchmark integrato, che ci farà sorvolare il Cuore di Madre facendoci apprezzare i panorami mozzafiato, mettendo sotto torchio il nostro pc.
I preset grafici utilizzati in questo test sono stati 3: “Favorisci prestazioni”, “Originale” e “Qualità eccellente”, nelle risoluzioni Full HD e QHD.
Come potete vedere dal grafico qua sopra la media di FPS è buona ma non stupisce. Considerando l’hardware impiegato e i vari preset, avremmo forse voluto vedere qualche numero un po’ più alto, sopratutto considerando che la configurazione “Originale” dovrebbe essere bene o male quella scelta per la versione console.
Per mettere le cose in prospettiva abbiamo anche utilizzato un secondo banco di prova con 7600K e una 1060 6GB, ciò che per Guerrilla è un requisito raccomandato. Ecco qui di seguito lo stesso benchmark ripetuto per 2 risoluzioni e per 3 preset:
La tabella fa emergere che per raggiungere un framerate stabile sui 60 fps la scheda grafica necessiti di una configurazione non superiore alla “Originale” – Che è solamente uno step sopra alla minima – e una risoluzione non superiore al 1080p. Non è di certo una tragedia, ma per l’appunto, forse avremmo voluto vedere delle medie un po’ più ottimistiche.
I risultati deludenti vengono anche trovati nella stabilità del gioco e del frametime, dove una scena un minimo più complessa rischia di far diventare pressoché ingiocabile il gioco, con un continuo saliscendi di tempi che risulta in un fastidioso balletto degli FPS.
Onestamente non ci saremmo aspettati un tale calo delle prestazioni dopo pochi minuti di gioco e, benché il titolo non diventi mai veramente ingiocabile, queste imperfezioni tecniche possono arrecare parecchio fastidio dopo un po’ di tempo passato dietro al monitor.
Altre piccole criticità che non fanno soffrire troppo l’impianto di gioco
Horizon Zero Dawn rimane un titolo dal colpo d’occhio fenomenale, indubbiamente, ma si porta dalla versione console qualche piccola magagna tecnica che sui nostri monitor non è riuscita a passare inosservata.
Il primo problema riguarda indubbiamente un effetto pop-up fin troppo accentuato durante gli spawn, i viaggi rapidi e altre situazioni in cui il mondo di gioco deve velocemente adeguarsi al nostro punto di vista. Raramente però questa problematica ci ha compromesso l’esperienza di gioco.
Secondo problema, leggermente più fastidioso per i PC master race più attenti al dettaglio, è indubbiamente una gestione del LOD fin troppo conservativa per alcuni aspetti del panorama: rocce, terreno ed alberi, soffrono enormemente di questo aspetto riducendo in maniera drastica la qualità delle texture e del modello in tutti quei casi in cui Aloy si trova a più di qualche metro di distanza.
Aggiornamento: secondo Guerrilla Games, il filtro anistropico pare non funzionare. Ecco il perché di questo problema delle texture anche a minima distanza. Il team sta però lavorando ad una soluzione, sperando che venga trovata prima della data di rilascio fissata al 7 agosto.
Fortunatamente i “ma” finiscono qua e lasciano subito parlare i pro come ad esempio un’ottima gestione delle periferiche PC, cosa che anche nel 2020 non riusciamo ancora a dare totalmente per scontate.
Tra le aggiunte possiamo poi trovare strumenti utili come il sistema di benchmark integrato, il supporto al wide screen e il frame rate ovviamente sbloccato.
Nelle ultime ore è anche uscito un aggiornamento supplementare bello sostanzioso, mirato a risolvere svariati problemi di stabilità, di crash e atto a risolvere alcuni errori nel funzionamento delle missioni. Il comparto ludico è ora più solido e godibile, dunque l’esperienza di gioco risulta più fluida nonostante i problemi ancora presenti. Problemi, come anticipato, attualmente in fase di risoluzione e che verranno corretti con un futuro aggiornamento.
Conclusioni
Il porting di Horizon Zero Dawn cade come un fulmine a ciel sereno che distrugge le certezze portate dall’ottimo lavoro di Kojima Productions: Problemi di stabilità del framerate, prestazioni scostanti e deludenti, uniti ad altri problemi grafici minori, riescono ad intaccare di parecchio l’ottimo gioco che Guerrila Games aveva confezionato per console. Il titolo rimane tra i giochi più consigliati di questa generazione ma, almeno a mio parere, la versione PC è quella meno pregiata e che un giocatore medio dovrebbe pensare 2 volte prima di acquistare.
Il consiglio è ovviamente quello di dargli una chance nel caso non abbiate avuto all’epoca l’opportunità di provarlo, e nel caso non abbiate mai avuto una PS4, visto l’ottimo prodotto che è Horizon di per sé, ma di stare particolarmente attenti con i requisiti hardware.
Pro:
- La giocabilità con mouse e tastiera è pressoché perfetta
Contro:
- Performance non perfette
- Grandi problematiche di stabilità
- Altre magagne tecniche visive
Voto: 6-
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