L’utilizzo improprio di In The End ha fatto indispettire i Linkin Park e i fan.
In periodo di elezioni, un’efficace campagna elettorale è fondamentale per dei buoni risultati. E come attirare i giovani meglio se non usando Linkin Park? Questo sicuramente saranno stati i pensieri di Dan Scavino, il social media manager di Donald Trump.
Ha quindi twittato un video pro-Trump che conteneva la cover di In The End da parte di Fleurie e Jung Youth, assieme al discorso inaugurale di Trump del 2017. Ma ciò non è piaciuto ai fan della band, che hanno scatenato un putiferio.
As Trump violates copyrights of using Linkin Park's music… Here is a reminder how Chester felt about the current man in office pic.twitter.com/DOSoeiKMrW
— 𝙅𝙤𝙝𝙣 𝘿𝙤𝙩𝙨𝙤𝙣 (@JohnMovieWatch) July 18, 2020
Questo non è passato inosservato ai Linkin Park stessi che hanno lasciato una dichiarazione su Twitter che non lascia spazio ad equivoci:
Linkin Park did not and does not endorse Trump, nor authorize his organization to use any of our music. A cease and desist has been issued.
— LINKIN PARK (@linkinpark) July 19, 2020
“I Linkin Park non hanno e non supportano Trump, non l’hanno nemmeno autorizzato all’utilizzo di qualsiasi nostra canzone. Abbiamo mandato una diffida.”
Poco dopo il video è stato reso non più disponibile a fronte di una palese violazione del copyright. Un portavoce di Twitter ha dichiarato a Reuters il seguente: “Rispondiamo a valide segnalazioni sul copyright mandate dal proprietario o da chi è stato autorizzato a farne le veci“.
Tra i vari commenti sulla situazione su Twitter, questo effettivamente ci è sembrato il più spiritoso e appropriato:
That awkward moment when Linkin Park calls you out for copyright infringement 20 minutes after you post a campaign ad.
Imagine being busted for stealing LINKIN PARK songs. That’s like getting caught pirating Amazing Spider-Man 2 pic.twitter.com/cDEfUeQKFk
— Ryan Arey 🇺🇦 (@ryanarey) July 19, 2020
“Quel momento imbarazzante quando i Linkin Park ti denunciano per violazione del copyright 20 minuti dopo aver caricato una pubblicità di campagna elettorale.
Immaginate venire scoperti mentre si rubano le canzoni dei Linkin Park. È come venire scoperti a piratare The Amazing Spider-Man 2.”
I Linkin Park non sono i primi o gli ultimi a vietare a Trump l’utilizzo delle proprie canzoni: alla lista si aggiungono anche Neil Young, i Queen, Pharrell Williams, Adele, Steven Tyler degli Aerosmith e il fratello di Prince. Ma più recentemente pure i Rolling Stones si sono uniti alla lista: pare abbiano minacciato ritorsioni legali a Trump per l’utilizzo di “You Can’t Always Get What You Want” nel comizio di Tulsa.
Jung Youth, uno degli artisti della cover dei Linkin Park ha commentato prima sotto il thread di Trump con un’ingiuria nei suoi confronti, poi con un tweet sul suo profilo dove si congratulava con le persone che hanno aiutato a far buttare giù il video:
Earlier today I found out that trump illegally used a cover song that I am part of in a propaganda video which he tweeted…anyone who knows me knows I stand firmly against bigotry and racism. Much love to everyone in the twitter community who helped get the video taken down fr!!
— JUNG YOUTH (@JUNGYOUTHmusic) July 19, 2020
“Oggi ho scoperto che Trump ha usato illegalmente una cover a cui ho collaborato per un video di propaganda che ha postato sul suo Twitter…chiunque mi conosca sa quanto io sia fermamente contrario al razzismo e al bigottismo. Apprezzo tantissimo chiunque su Twitter ha aiutato a buttare giù il video.”
Commodoriani, cosa ne pensate di questa vicenda? Scrivetecelo in un commento.
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