5 scene memorabili di Gus Fring, personaggio di Breaking Bad interpretato da Giancarlo Esposito
Giancarlo Esposito è un attore che negli anni si è dimostrato estremamente versatile e disponibile a mettersi in gioco in progetti spesso diversissimi tra loro.
L’attore infatti ha lavorato negli anni con registi del calibro di Francis Ford Coppola e Spike Lee, ma non ha rifiutato di collaborare anche con i The Pills (youtuber italiani) nel loro primo film, The Pills – Sempre meglio che lavorare.
Recentemente Giancarlo Esposito si è affacciato anche nel mondo dei videogiochi, prestando il suo corpo per il villain di Far Cry 6.
Il personaggio che lo ha reso famoso in tutto il mondo è ovviamente Gus Fring, presente nella serie Breaking Bad. Oggi vi proponiamo quindi 5 scene (secondo noi) memorabili, rappresentative di un personaggio complesso, che ha certamente contribuito a rendere Breaking Bad una delle serie televisive più interessanti degli ultimi anni.
Ovviamente seguono SPOILER della serie.
1-Episodio 11 stagione 2 – Mandala
Nella puntata assistiamo al primo incontro tra Gus e Walter. La scena è intensa, i due personaggi sono molto simili per certi aspetti e si studiano attraverso gli sguardi. Giancarlo Esposito mostra qui tutta la sua bravura cambiando completamente espressione e timbro vocale quando si trasforma da mite e gentile manager di Los Pollos Hermanos a trafficante di droga.
2-Episodio 1 stagione 4 – Il Taglierino (Box Cutter)
Nella scena in questione Walter e Jessie sono stati catturati per aver ucciso Gale, il chimico assoldato da Gus.
L’attore non si scompone minimamente, la furia e la rabbia per essere stato battuto in astuzia da Walter emergono da alcune piccole micro espressioni, mentre il corpo rimane calmo, metodico come sempre.
Dopo Aver accuratamente indossato una tuta da lavoro Gus taglia la gola ad uno dei suoi scagnozzi con un semplice taglierino, lasciandolo morire dissanguato. In seguito si lava e si rimette i suoi vestiti, il tutto con una calma e precisione snervanti.
Il tempo stesso viene dilatato in maniera insolita, rendendo la scena molto più lenta del normale, e per questo ancora più inquietante. Sono soprattutto questi piccoli aspetti che rendono il personaggio di Giancarlo Esposito così affascinante e imprevedibile.
È un lavoro sul personaggio che per certi aspetti somiglia a quello svolto sul serial killer interpretato da Javier Bardem nel film Non è un paese per vecchi. Un personaggio difficilmente sondabile, nascosto dietro una maschera di impassibilità e precisione metodica.
3-Episodio 8 stagione 4 – Fratelli (Hermanos)
Il flashback posizionato a fine episodio dimostra come Giancarlo Esposito sia capace di adattarsi a diversi registri recitativi.
Nella scena, ambientata nel 1989, vediamo un giovane Gus Fring e il suo amico Max intenti ad entrare in affari con il boss del Cartello Don Eladio. Le cose però vanno male e Gus vedrà morire davanti ai propri occhi Max, ucciso a sangue freddo da Hector Salamanca. Per la prima volta nella serie percepiamo insicurezza nel personaggio, accentuata dai gesti e dalla mimica facciale, ma soprattutto vediamo il lato umano di Gus Fring.
4-Stagione 4 episodio 10 – Alla salute (Saludo)
Nella puntata Gus tende una trappola a Don Eladio, donandogli una pregiata Tequila appositamente avvelenata. Per non farlo insospettire deve berla anche lui, ma riesce a salvarsi vomitando.
Nonostante sappia del rischio mortale del veleno, Gus nella scena del vomito non perde minimamente il controllo. I suoi gesti sono calcolati in ogni dettaglio ed eseguiti con la massima calma, in forte contrasto con il contesto, aumentando la suspense.
5-Stagione 4 episodio 13 – Fine della storia (Face Off)
Impossibile non menzionare l’ultima scena del personaggio. La dipartita di Gus Fring è semplice quanto efficace. Walter, collaborando con Hector Salamanca, riesce a nascondere un ordigno esplosivo sotto la carrozzina dell’anziano trafficante, collegandolo al suo campanello.
Gus cade nella trappola, e Hector si fa esplodere. La scena è quasi surreale: in un primo momento Gus sembra esserne uscito illeso, ma con un cambio di inquadratura vediamo che in realtà metà del suo corpo è stata distrutta dall’esplosione.
Gus non grida di dolore, non dice nessuna frase iconica prima di morire, semplicemente si aggiusta la cravatta con un contegno impeccabile.
Questa scena, con una non poca dose di ironia, chiude perfettamente uno dei migliori personaggi della serie e della televisione americana.
Che ne pensate? Vi è piaciuta l’interpretazione di Giancarlo Esposito? Fatecelo sapere nei commenti.
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