Il nuovo capitolo della serie di Formula 1 di Codemasters è qui e siamo finalmente pronti ad esprimere il giudizio sull’ultima iterazione della serie: F1 2020.
Come ribadito nell’anteprima, è difficile proporre un contenuto all’altezza per quanto riguarda i titoli videoludici a cadenza annuale. La casa inglese è però riuscita sempre ad andare avanti integrando, nel modello di gioco sempre più affinato, nuove aggiunte che risvegliassero la voglia di giocare dei fan.
Anche quest’anno, Codemasters ripropone un gioco di Formula 1 perfezionato, con una formula ormai ben rodata e un sistema manageriale ormai di altissimo livello che arricchisce ulteriormente l’eredità dei capitoli precedenti. Siamo quindi pronti a dire la nostra e ad esprimere il nostro giudizio: scopritelo con noi nella recensione qua sotto!
Un nuovo team
Il grande cambiamento che ha infervorato i fan è stata indubbiamente la possibilità di creare una nuova scuderia, l’undicesima, che andrà ad arricchire il paddock con 2 nuove macchine e 2 nuovi piloti. Se prima, infatti, eravamo solamente dei piloti, adesso saremo anche dei manager a tutto tondo di una scuderia nuova di zecca. Le novità portate da questa nuova carriera non sono poche e le approfondiremo qua sotto.
La creazione della squadra permetterà di creare un ambiente di sviluppo del giocatore, della macchina, dei vari piloti e dell’intera factory a supporto, in maniera veramente completa e funzionale.
Dopo i primi convenevoli riguardanti nome, livrea, sponsor, fornitore motore e secondo pilota, verremo subito introdotti al nostro quartier generale, dove si diramano tutte le varie scelte per la gestione della squadra. Da qui partirà finalmente la storia della nostra nuova scuderia, pronta a competere con i grandi big e i protagonisti di questa categoria!
Ciò che sorprende è il gran numero di contenuti inseriti dallo studio inglese all’interno di questa campagna a giocatore singolo, ciò dimostra come Codemasters abbia puntato moltissimo su questa attività.
Ad una prima occhiata il menù della carriera potrà sembrare estremamente disorientante a causa del gran numero di opzioni date a disposizione, ma è in linea generale molto facile ambientarsi all’interno delle varie schede.
La panoramica ci darà facile accesso allo scorrere del tempo per poter avanzare con le varie attività di sviluppo della macchina, dei piloti o della struttura. Sarà anche possibile pianificare un gran numero di attività volte a dare un gran numero di benefici: campagne marketing, conferenze stampa per i piloti o corsi di aggiornamento per lo staff, saranno fondamentali per dare piccoli boost a tutta la scuderia.
Troviamo ovviamente facile accesso alla strutture, con i vari reparti e ai loro miglioramenti che permetteranno di rendere le fasi embrionali dei vari componenti più sicure o veloci, oppure, al personale marketing, di essere più efficiente nella ricerca di sponsor.
Le strutture adesso non saranno più solamente presenti nell’albero di sviluppo della macchina, ma saranno finalmente proposte con una visualizzazione 3D, con tanto di personale e animazioni ad hoc. Strutture più avanzate, simulatori più affidabili ed edifici ampliati, avranno adesso il loro impatto anche a livello visivo e daranno un appagante senso di progressione nel corso del gioco.
Al termine di queste importanti novità troviamo la possibilità di scegliere i vari sponsor che andranno a completare la nostra livrea e, sopratutto, a dare un boost economico non indifferente. Questi finanziatori ovviamente richiederanno la soddisfazione di certi obiettivi prefissati che saliranno di difficoltà al crescere dell’offerta.
Importanti anche le modifiche al copilota, che diventa da semplice gregario nei weekend di gara, ad effettivo aiuto concreto per lo sviluppo della vettura e per riscuotere i premi degli sponsor.
Vi è ancora poca interazione con il pilota, ma l’aggiunta della possibilità di migliorare le abilità di quest’ultimo, attraverso simulatori od eventi appositi, aggiunge non poca profondità al gameplay.
Troviamo inoltre anche un mercato dei piloti nuovo di zecca che ci permetterà di accedere alla visualizzazione dei piloti presenti sulla griglia, con tanto di statistiche sulle abilità effettive e con un sistema di comparazione. Arruolare un pilota di prima categoria sarà ovviamente molto difficile all’inizio, a causa di ingaggi molto elevati, ma mano a mano che procederemo nella carriera potremo disporre di piloti sempre più talentuosi.
Le interviste rimangono invece più o meno le stesse: la vostra abilità in pista si tradurrà in domande che permetteranno di alzare il morale di certi reparti o di aumentare la vostra fama nel paddock; mentre errori, collisioni e risultati deludenti si tradurranno in domande scomode che intaccheranno per forza di cose il clima nel quartier generale.
Una guida pulita e risultati costanti, quindi, porteranno sempre a casa dei bonus da non ignorare.
Le interviste adesso potranno essere proposte anche dentro alla nostra factory, con giornalisti che chiederanno opinioni su altre scuderie o opinioni sui risultati ottenuti nelle gare precedenti
Insomma, le novità non sono poche e arricchiscono l’esperienza di gioco in maniera corposa dando al giocatore numerosi motivi per completare anche più di una singola stagione.
Gare
Per quanto riguarda le corse vere e proprie, invece, il pacchetto di modifiche e di aggiunte è più modesto ma comunque degno di nota. Partiamo ovviamente dalle 2 nuove piste, protagoniste indiscusse di questa nuova stagione in Formula 1: Vietnam e Olanda; fino ad arrivare ad un rework che migliora sensibilmente alcuni fattori determinanti della IA.
Il weekend di gara è ovviamente strutturato in maniera del tutto simile a quello già visto nei capitoli precedenti: il tutto ruoterà infatti attorno ai 3 giorni del fine settimana, con le prove libere ormai fondamentali per lo sviluppo dell’auto, fortunatamente simulabile; la sessione di qualifica e ovviamente, infine, la gara vera e propria.
Il feeling in pista non è per nulla dissimile rispetto ai capitoli precedenti, ma lo step evolutivo della IA, seppur ancora perfettibile, non è da poco.
Gli avversari controllati dalla CPU saranno infatti più aggressivi, e cercheranno sbocchi per passare anche nelle curve più insidiose. La lotta nelle carriere, grazie a questa evoluzione, è stata resa decisamente più godibile. Basti pensare che è stato decisamente ridotto uno dei problemi più grandi che i titoli Codemasters si portano dietro da anni: la partenza. Per anni in questa prima fase della corsa, i nostri avversari sono risultati troppo morbidi, permettendo al giocatore di guadagnare innumerevoli posizioni semplicemente tirando una staccata all’interno. In F1 2020 questa cosa è stata decisamente ridotta. Infatti, i nostri avversari sfrutteranno tutta la larghezza della pista nella maggior parte dei casi, costringendoci ad accodarci in attesa di occasioni migliori. Va però detto che è impossibile non notare i difetti ancora presenti.
Se per il giocatore, difatti, l’IA sarà sempre molto propensa al sorpasso, tra avversari virtuali questo comportamento invece è completamente soppiantato da un tipo di corsa decisamente più conservativo e sicuro. Sarà infatti abbastanza difficile scorgere battaglie degne di nota davanti a noi e, anzi, non sarà raro intravedere in lontananza qualche trenino di macchine incapaci di sorpassarsi a vicenda.
In generale i passi in avanti nella direzione giusta non sono pochi, ma rimangono ancora delle lacune abbastanza importanti.
Anche a livello di HUD troviamo dei cambiamenti importanti, come un nuovo design del cruscotto digitale ed una nuova modalità sorpasso che gestisce direttamente la modalità ERS: particolarmente comoda per utilizzare l’energia cinetica guadagnate per guadagnare qualche decimo nei rettilinei con un semplice azionamento del trigger apposito.
Troviamo invece dei marginali cambiamenti particolarmente graditi al pit stop: per quanto l’animazione di entrata e di uscita dalla zona di cambio gomme sia ancora parecchio raffazzonata, i tempi di rilascio dal pit saranno in generale molto più rapidi. I meccanici, infatti, adesso cercheranno di dare il via libera anche in situazioni di traffico, riuscendo comunque a far uscire la macchina in modo sicuro e senza dover aspettare gli iconici quarti d’ora come spesso succedeva negli scorsi capitoli.
La “classica” carriera
Parliamo ora della modalità Carriera Classica: sin dal 2016, quando la modalità venne reintrodotta da Codemasters dopo l’assenza nel titolo precedente, la modalità ha sempre proposto novità. A volte maggiori, come l’introduzione del sistema Ricerca & Sviluppo, altre volte dei perfezionamenti degli elementi già presenti. In questo caso ci troviamo di fronte a un perfezionamento. Cosa più che comprensibile dato il lavoro fatto per la modalità My Team. Badate bene però: l’aggiunta è comunque sostanziosa.
Se infatti F1 2019 aveva portato per la prima volta nella storia della serie le vetture da Formula 2 in pista, F1 2020 amplia l’esperienza in questa categoria. A differenza dello scorso capitolo, dove la nostra carriera nella serie cadetta si limitava a tre scenari di storia che rappresentavano solamente un preludio al nostro approdo in F1, qui avremo quattro possibilità: saltare l’esperienza della F2 per buttarci subito nella bagarre della classe regina. Affrontare tre eventi in F2 come nel capitolo precedente (questa volta senza alcun intermezzo “filmico”). Affrontare una mezza stagione, prendendo parte a sei eventi. E ovviamente, affrontare la stagione Formula 2 completa, con dodici gare più le dodici sprint race. Ampia possibilità di scelta dunque, che apre però alla domanda: comporta qualcosa affrontare la stagione di F2?
Sfortunatamente rispondendo a questa domanda arriviamo a una nota dolente. Le nostre prestazioni nella serie cadetta non avranno infatti alcuna influenza sulle nostre possibilità di scelta in F1. Che si sia vinto il campionato o che ci si sia ritirati da tutte le gare, a fine anno potremo in ogni caso decidere di accasarci in team prestigiosi come Mercedes o Ferrari, ai quali non importerà nulla dei nostri precedenti risultati. Se la possibilità di scegliere qualsiasi scuderia all’inizio della carriera “normale” ci è sempre sembrata corretta poiché lasciava libertà al giocatore, non siamo dello stesso avviso con l’introduzione della serie cadetta. Questa totale ininfluenza delle nostre prestazioni va infatti a minare l’immersione nella carriera, nella parte se vogliamo ruolistica della modalità.
Un giocatore che sceglie di affrontare la propria carriera a partire dalla F2 probabilmente vuole assaporare il piacere della scalata al successo. Da zero a leggenda. L’approdo immediato in una scuderia di alto livello è quanto meno irrealistico nella F1 moderna. Basti pensare che l’unico pilota ad avere tale occasione è stato Lewis Hamilton nell’ormai lontano 2007. Un pilota che al momento si ritrova sei titoli mondiali nella bacheca.
È chiaro che al giocatore che vuole fare la “gavetta” non viene tolta questa possibilità. Ma ciò che gli viene tolta è quella sensazione di essere desiderato. Vedere l’offerta di una Williams, un’Alpha Romeo o perché no della Renault, è molto più gratificante per il giocatore rispetto ad avere tutte le possibilità aperte. È assurdo che la Mercedes campione del mondo in carica da sei anni, sia di colpo alla disperata ricerca di un pilota e offra il sedile al primo che passa, no? La scelta di limitare le offerte non sarebbe nemmeno una novità in casa Codemasters. Prendendo ad esempio F1 2012 infatti, a inizio carriera la scelta era tra i team di bassa classifica. Un ritorno a quell’idea di carriera, in cui il ruolo in un team va guadagnato, risulterebbe secondo noi un’aggiunta di qualità.
Fatte queste considerazioni, ci sentiamo di invitarvi comunque a vivere l’esperienza della F2. Per quanto la stagione sia di fatto una serie di gare, essendo assente qualsiasi tipo di evento esterno come gli eventi invitational o la sezione della fabbrica, la serie cadetta è divertente. Le vetture di Formula 2 sono fantastiche da guidare, molto diverse dalle F1. Il sound (soprattutto delle cambiate) è un piacere. Infine, il campionato di F2 prevede monoposto di pari prestazioni, dando vita a lotte incredibili in cui il talento del pilota farà la differenza.
La parte di carriera una volta approdati in F1 invece, ha subito poche modifiche, le quali riguardano principalmente la struttura dei menù, con la zona della fabbrica che viene ereditata dalla modalità My team. Ovviamente, tutte le sezioni dedicate allo sviluppo della fabbrica e alla gestione delle finanze della scuderia saranno assenti. La novità principale da questo punto di vista è il calendario che ci mostrerà man mano gli eventi in arrivo. Rinnovato anche il sistema dei contratti. Le trattative con le diverse scuderie sono state infatti riviste, lasciando però una meccanica di offerta e negoziazione. Infine, è stata data la possibilità di scegliere la durata della stagione di F1. Se non avete intenzione di prendere parte a tutti i 22 gran premi ufficiali, potrete partecipare a una stagione con 16 o 10 gran premi.
In conclusione, ci sentiamo comunque di elogiare Codemasters per aver lavorato alla carriera classica nonostante il focus del titolo fosse su altro. Spendo che queste solide fondamenta vengano sfruttate a dovere per migliorare ancora di più la modalità nei capitoli a venire.
Novità di guida
Vediamo ora tutte quelle novità proposte da Codemasters per migliorare il gameplay. La più importante è senza dubbio l’introduzione dello “stile di guida”. Questa nuova funzione si distingue tra “realistico” e “sportivo”. Entrambi vanno a influire sulle impostazioni di guida tra cui scegliere. Il primo ci darà accesso a tutte le varie opzioni di aiuti possibili, lasciandoci grande libertà per definire il nostro stile di guida. Il secondo invece, pensato per i giocatori meno esperti, ci darà accesso a dei menù con molte meno opzioni e, soprattutto, alle due principali novità di guida: la sterzata assistita e l’aiuto fuoripista.
Come si intende dal nome, la sterzata assistita ci aiuterà a controllare il mezzo mantenendolo sulla traiettoria ideale e aiutandoci nelle curve più dure. Senza dubbio è un aiuto pensato per i giocatori alle prime armi, considerando che risulta essere molto invasivo durante la guida.
Il secondo aiuto, invece, aiuterà il giocatore nel caso dovesse sbagliare linea e finire nella ghiaia. A differenza della situazione normale, in cui ci ritroveremmo con un mezzo quasi ingestibile, l’aiuto farà reagire la monoposto quasi come se si trovasse normalmente in pista, agevolando non poco il rientro.
Altra aggiunta molto gradita è l’aggiunta di un singolo tasto che ci permetterà di attivare/disattivare velocemente la modalità “Sorpasso” del nostro ERS. Soprattutto per coloro che giocano il titolo con il pad, questa funzione risulterà molto comoda, eliminando la necessità di navigare tra i menù con il rischio di distrarsi dalla gara.
Infine, una novità per tutti coloro che amano la visuale in prima persona. Sarà infatti possibile abilitare l’opzione per avere uno specchietto retrovisore virtuale posizionato sopra l’Halo.
La Deluxe Schumacher Edition
Parliamo ora dei contenuti disponibili per coloro che prenderanno la Deluxe Schumacher Edition. La versione dedicata al sette volte iridato tedesco permetterà ai giocatori di ricevere alcune delle monoposto più iconiche della sua carriera. Nell’ordine:
- Jordan 191
- Benetton B194
- Benetton B195
- Ferrari F1-2000
Riguardo queste vetture da elogiare il lavoro svolto dal team di sviluppo. Ognuna di queste vetture restituisce in fatti sensazioni diverse alla guida. Provandole in successione inoltre, è stato curioso notare sensibilimente lo sviluppo tecnologico vissuto dalla F1 in quegli anni.
Gli altri contenuti proposti da questa edizione saranno quelli dedicati alla personalizzazione del nostro pilota, online e non. Avremo infatti la possibilità di vestire le tute e i caschi indossati da Schumacher nelle stagioni corrispondenti alla quattro vetture sopracitate. Potremo inoltre usufruire di animazioni di vittoria sul podio ispirate ad alcuni dei più iconici momenti del campione tedesco. Infine, avremo accesso a delle livree esclusive ispirate a Schumacher.
In conclusione…
F1 2020 rappresenta uno step evolutivo nella giusta direzione, bilanciando nuovi contenuti molto graditi e dei miglioramenti al già ottimo sistema di guida. La carriera My Team diventa la nuova colonna portante del titolo, che fa suo il dovere di accompagnare il giocatore tra tutte le feature presenti nel gioco.
In conclusione: F1 2020 è stradannatamente divertente, sia dentro che fuori alla macchina; Una gestione manageriale completa e ben studiata, permette alla serie di fare un importante passo in avanti aprendo a quello che si prospetta un futuro decisamente interessante.
Pro:
- La carriera My Team è semplicemente fantastica e aggiunge una longevità impressionante all’offerta
- I miglioramenti generali ad IA e le altri piccole modifiche apportate garantiscono un’esperienza di gioco liscia come l’olio
Contro:
- L’IA per quanto migliorata è ancora molto perfettibile
- Il doppiaggio italiano è sempre il punto debole del gioco
Voto: 9
Di Samuel Bianchi e Corrado Papucci
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