Un’enorme fetta dell’export televisivo giapponese composta dagli anime
Il Ministero degli affari interni e delle comunicazioni giapponese (総務省) ha recentemente pubblicato i risultati della sua analisi annuale sull’espansione dei proprio contenuti televisivi all’estero, riguardante nello specifico l’anno 2018. Secondo lo studio, l’export di tale mercato avrebbe raggiunto un valore di 51.94 miliardi di yen (427 milioni di euro), ovvero un incremento del 16,8% rispetto all’anno precedente.
Ad occupare la più grande fetta dell’export sono i diritti streaming (33,5%), ai quali si susseguono i diritti sul merchandising (31,8%) e anche i diritti di trasmissione televisiva (23,3%). I diritti relativi ai formati video e DVD rappresentano solo una piccolissima fetta, il 2%.
Tutte le categorie sono in trend positivo da anni, tranne quella dei video e DVD, mentre le vendite dei diritti streaming sono aumentate di 8,5 volte rispetto al loro valore nel 2013. Quest’ultima categoria ha raggiunto un valore totale di 17,39 miliardi di yen (143 milioni di euro).
Il tipo di contenuto dominante è quello degli anime, sia per quanto riguarda i contenuti trasmessi che per quanto riguarda le vendite dei diritti sui programmi, rispettivamente l’81,1% e l’82,6%.
L’industria d’animazione giapponese è in costante crescita, ma nonostante questo le condizioni di chi ci lavora sono ancora pessime. Scopri di più sui retroscena degli anime cliccando sul nostro apposito tag.
Per rimanere informati sul mondo nerd, continuate a seguirci sul nostro sito DrCommodore.it e su Facebook, Instagram, Telegram, YouTube, Discord, Steam e Twitch.
Se siete interessati ad anime e manga seguiteci sui nostri social dedicati: Facebook e sul canale Youtube!