L’associazione si scaglia nuovamente contro il nuovo Animal Crossing
Alla PETA proprio non piace Animal Crossing: New Horizons. Questa volta, in occasione della giornata internazionale dei musei, ha organizzato una protesta virtuale compresa di cartelli creati all’interno del gioco. La manifestazione si è svolta davanti al museo di Blatero, luogo in cui vengono esposti pesci e insetti vivi che i giocatori hanno catturato.
La fondazione People for the Ethical Treatment of Animals ha condiviso un video, in cui si afferma che il simpatico gufo incoraggerebbe i giocatori a portare via gli animali dal proprio habitat naturale per confinarli in vasche e teche. Davanti al museo si sono raggruppati numerosi avatar di attivisti armati di cartelli con su scritto: “svuotate le vasche“.
Sembra proprio che Animal Crossing: New Horizons sia uno dei bersagli preferiti dell’associazione animalista. Già nel marzo scorso, aveva accusato il titolo Nintendo di non rispettare i diritti degli animali. Oltre a questo, la PETA aveva stilato una guida per giocare Animal Crossing in modo vegano, cioè senza pescare pesci né catturare insetti. Questa volta, invece, ha deciso di organizzare una protesta virtuale organizzata, che guardando alle altre iniziative mandata avanti dall’associazione, non sembra poi così strano.
La manifestazione è stata un modo per cercare di sensibilizzare i giocatori sui temi cardini della PETA, ma non è chiaro se riusciranno a raggiungere l’effetto desiderato. C’è sempre la possibilità che questa iniziativa possa rivoltarglisi contro.
Cosa ne pensate di questa iniziativa? Secondo voi è giusto tentare di sensibilizzare in questo modo gli utenti? Lo trovate eccessivo? Fatecelo sapere sotto nei commenti.
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