La truffa ha permesso a molti giovani di comprare PS4, videogiochi e smartphone con il Bonus Cultura
1 milione di euro, questa la cifra portata alla luce dalla Guardia di Finanza in coordinazione con la procura di Ancona. La truffa è stata operata da un’azienda di Jesi tramite l’applicazione “18APP”. La società, attiva nel commercio al dettaglio di apparecchi elettronici, permetteva ai neo-diciottenni di aggirare le restrizioni del Bonus Cultura e spendere quei 500 euro per l’acquisto di PS4, smartphone e altro. Il tutto tramite il rilascio di certificazioni false.
Circa 2503 neo-diciottenni, proveniente da tutta Italia, si sono avvalsi di questo metodo che si è espanso a macchia d’olio tramite i social. Non un modo giusto di spendere un bonus che andrebbe utilizzato per comprare libri, andare al teatro e visitare musei.
I fautori della truffa sono stati accusati di indebita percezione di contributi erogati a soggetti privati ai danni dello Stato e rischiano fino a tre anni di reclusione. A questo, si aggiunge anche delle sanzioni amministrative contestate nei loro confronti, l’ammontare è di 500.000 euro. L’azienda avrebbe intascato in modo illecito, tra il 2017 e il 2018, 939.000 euro, tutti provenienti dalle casse dello stato.
Questa, però, non è la prima volta che il Bonus Cultura viene usato in modo improprio dai giovani per comprare beni che non rientrano nelle categorie di stampo culturale. L’anno scorso, con un espediente simile, il bonus era stato utilizzato per acquistare più di 700 smartphones .
Cosa ne pensate di questo espediente? Secondo voi è giusto sfruttare così il bonus? Fatecelo sapere sotto nei commenti.
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