Assassin’s Creed Syndicate, capitolo purtroppo sottovalutato della saga è in realtà l’ultimo capitolo che incarna perfettamente lo spirito degli assassini.
Assassin’s Creed Syndicate, unico capitolo ambientato a Londra della serie Ubisoft, è in realtà l’ultimo vero capitolo (per ora) di Assassin’s Creed. Il gioco già all’epoca aveva ricevuto una svolta verso l’RPG con abilità da sbloccare e livelli da aumentare, ma manteneva ancora l’eredità della saga. La capitale inglese in questo caso è una città popolata, sviluppata in verticale che da la possibilità di nascondersi sui palazzi e assassinare i bersagli. Caratteristica fulcro che si è quasi persa con gli ultimi capitoli (Origins e Odyssey)dato che è praticamente impossibile assassinare (con un colpo dall’alto) qualsiasi nemico.
Il povero Syndicate, evoluzione dell’ancora più sottovalutato Unity presentava un parkour complesso e divertente (preso direttamente dall’ottimo sistema di Unity) che permetteva di salire, scendere o proseguire dritto a seconda della pressione del tasto A/X o B/O.
Il sistema di parkour ora si limita a premere il grilletto e sperare di non fare qualche cavolata (tipo tuffarsi di testa sul pavimento invece che scendere rapidamente come su Unity e Syndicate). Addirittura in Odyssey la questione è “mitigata” da un’abilità che annulla i danni da caduta….davvero? Perchè rimuovere un sistema di parkour che era perfetto?
Il gameplay poi, si è in realtà impoverito, sotto la guida di una finta rivoluzione, allungando il brodo inutilmente creando così dei Shadow of Rome dei giorni nostri. Assassin’s creed era un gioco con una trama narrata, facile da seguire, ma ha voluto seguire il successo di alcuni esponenti dell’open world col fine di appropriarsi del loro stile di racconto (poca trama ma molto allungata) ma anche e soprattutto del loro stile di combattimento.
Perchè Assassin’s Creed è diventato questo?
Non vogliamo dire che fare strage di nemici con contrattacchi infiniti sia più divertente, anzi. Questo sistema di combattimento è forse l’unico cambiamento positivo che è stato apportato alla serie, che però d’altro canto si è tramutata in un infinito “corri attraverso una radura sterminata e libera quell’avamposto poi cerca di fare l’unica missione principale ogni 300 secondarie“. I nuovi giochi costringono troppo a giocare una serie interminabile di missioni secondarie praticamente tutte uguali.
Syndicate invece è capace di essere un gioco veloce e “lento” allo stesso tempo si possono seguire le missioni principali ma anche fare delle secondarie. Tutto sta alla scelta del giocatore. Il sistema di combattimento è rapido, è possibile assassinare i nemici dall’alto senza paura che il colpo faccia solo un piccolo danno. Si può seguire la trama, appassionarsi ai personaggi e finire il gioco senza dimenticarsi pezzi di storia oppure perdersi nelle missioni secondarie e gli eventi casual sparpagliati per la mappa. Il nono capitolo della saga è per questo l’ultimo vero Assassin’s Creed. Non possiamo che sperare Che Ragnarok sia migliore, e che riprenda un po’ di spina dorsale che al gioco sta cominciando a mancare, con le sue continue crisi d’identità.
Avete sentito chi potrebbe ritornare fra poco? Prince of Persia! il precursore della saga intera di Assassin’s Creed! Vi ricordiamo inoltre che Syndicate è disponibile per PS4 e Xbox One ed è stato disponibile gratuitamente qualche settimana fa su PC.
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