A Treviso i residenti scendono in strada per contestare l’installazione di una presunta antenna 5G, discutendo con gli operai.
Torniamo a parlare di 5G a Treviso, città che insieme alla sua provincia è nota per essere fortemente contro la nuova tecnologia di rete. Dopo i fatti di Vedelago, anche in un quartiere di Treviso scoppia la psicosi per il 5G.
L’allarme è scattato quando i cittadini hanno visto arrivare due camion in un cantiere per l’installazione di un’antenna Iliad. Gli abitanti della zona, credendo fosse in costruzione un apparato di trasmissione 5G, sono scesi in strada per manifestare. È nata così una discussione, definita pacifica, tra i cittadini e gli operai. Sono comunque accorse sul posto due volanti dei carabinieri che hanno provveduto a verificare le autorizzazioni del cantiere e hanno preso le generalità dei presenti, esortandoli poi a tornare a casa.
La verità
L’antenna che gli operai stavano costruendo, tuttavia, era un apparato 4G per la cui installazione Iliad possiede tutti i permessi e autorizzazioni rilasciati dagli organi competenti. I cittadini, dopo aver saputo la verità, hanno comunque espresso preoccupazione sulla vicinanza dell’antenna ad altre presenti nella zona. Gli stessi hanno dichiarato di volersi riunire in un comitato e portare avanti una raccolta firme contro l’installazione dell’apparato di trasmissione.
Nonostante le preoccupazioni dei cittadini, Iliad continuerà con l’installazione dell’antenna. Anche aggiungendone un’altra alle presenti, infatti, i valori di radiazioni elettromagnetiche si manterrebbero di molto sotto i livelli massimi previsti dalla legge. I valori dei campi elettromagnetici nella città di Treviso, infatti, variano dallo 0,5 ad un massimo di 2V/metro. La soglia massima prevista dalla rigida legge italiana è invece 6V/metro.
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