In questo periodo di quarantena, in cui tutti aderiscono a #iorestoacasa, spesso sentiamo parlare del fatto che il 5G favorirebbe la diffusione del Covid-19, detto comunemente Coronavirus.
Ma cos’è il 5G?
Bisogna innanzitutto fare un doveroso passo indietro e capire cosa sia il 5G.
Per 5G, acronimo di 5a Generazione, si indicano la tecnologia e tutte quelle strutture elettroniche con prestazioni e velocità nettamente superiore rispetto al 4G. Possiamo vedere nell’immagine sotto la differenza.
La convinzione del 5G che sia nocivo
Spessissimo sentiamo in giro che il 5G sia dannoso e faccia male. Ma quanto c’è di vero?
I social e YouTube in particolare, come sempre, si mostrano un terreno favorevole per chi, senza nessuna competenza e le minime basi solide, voglia andare contro qualsiasi cosa sia “innovazione”.
Vediamo assieme alcune delle “notizie che non ci vogliono far sapere”, provando a controbattere in maniera scientifica. Siamo entrati in uno dei tantissimi gruppi contrari al 5G e abbiamo preso spunto da alcuni post e commenti.
Il voltaggio nell’aria
Uno di questi “esperti” ha pensato bene di far un video dove esce di casa con un rilevatore e inizia a lamentarsi di valori fuori legge di 8V/m.
Ecco, iniziamo a dire che in una società civile esistono organi competenti atti a controllare la salute dei cittadini. In Italia abbiamo l’Arpa. Arpa ha dichiarato in un suo comunicato:
“I risultati del parere (il primo per il 5G è stato emesso da Arpa a ottobre 2019) hanno evidenziato il rispetto dei limiti di legge in tutti i punti considerati con un valore di campo elettrico “calcolato” sempre inferiore ai 6 V/m, che rappresenta il valore di attenzione e l’obiettivo di qualità per il campo elettrico.
Si ricorda che il valore di attenzione e l’obiettivo di qualità sono i più cautelativi tra i limiti di legge, questi si applicano ai luoghi con permanenza superiore alle 4 ore giornaliere e alle loro pertinenze esterne, mentre i limiti di esposizione, pari a 20 V/m, 40 V/m e 60 V/m in relazione alla frequenza dell’impianto, si applicano a tutte le aree accessibili alla popolazione”
Tradotto in parole semplici, significa che i valori rilevati con le antenne già installate non sono nocive per gli esseri umani che sostano per più di 4 ore di seguito in un posto coperto dalle emissioni delle antenne del 5G.
Se volete, potete leggere il comunicato dell’Arpa qui.
La contro-risposta
Questo è, invece, quello che gli esperti solitamente si vedono rispondere:
“La frequenza che stanno utilizzando, che è 10 volte maggiore di quella 4G, purtroppo, quando si connette con i corpi umani, provoca un avvelenamento delle cellule. Quindi i nostri corpi provano a combattere queste radiazioni, cacciando via queste tossine, con alcune proteine, DNA ed RNA, sotto forma di sostanze chimiche (che è chiamata virus), andando verso gli orifizi per essere espulse dai nostri corpi, dal naso o dalla bocca. Quindi quello che stiamo vedendo non è il Coronavirus, ma un avvelenamento delle cellule che si manifesta con liquidi, virus e sostanze chimiche che il corpo sta cercando di eliminare perché dannose per il nostro fisico. È una reazione del corpo umano all’elettrificazione dell’universo dai satelliti 5G, dalle torri 5G e dalle cellule 5G con cui hanno popolato le maggiori città in tutto il mondo. Quindi questo è quello che sta causando questa pandemia.”
Le risposte scientifiche sono molteplici. Ultimamente ci ha pensato il DCMS, organo inglese, a seguito dei fatti successi in Inghilterra, dove alcuni cittadini hanno deciso di appiccare incendi a Liverpool, Birmingham e Melling.
We are aware of inaccurate information being shared online about 5G. There is absolutely no credible evidence of a link between 5G and coronavirus
For COVID-19 advice:
👉NHS https://t.co/EI0XLYsqWE
👉GOVUK https://t.co/aWe30Ayl8X
👉Full Fact research https://t.co/QWYcc4bOEg— Department for Culture, Media and Sport (@DCMS) April 3, 2020
In Italia siamo più pratici e le antenne le vogliono direttamente buttare giù.
Le onde e la malattia
In questi gruppi, una delle cose che sta rimbalzando è un video che “spiega” la correlazione tra onde e malattia. A conferma, viene citato più volte Rudolf Steiner.
Nel video (con milioni di visualizzazioni) si cita la correlazione tra la spagnola e le onde radio, la seconda guerra mondiale con i radar e la pandemia a seguire, il Coronavirus e il 5G, il lancio massivo di satelliti che irradiano frequenze e decessi di parte della popolazione, non specificando per cosa (peccato, ci terremo il dubbio n.d.r.). Infine conclude dicendo:
“Il problema non sono i virus, ma le frequenze che cambiano le frequenze del corpo umano che lo fanno ammalare. Il tutto grazie a decine di migliaia di satelliti lanciati da Elon Musk”
Ma le onde ci fanno veramente ammalare?
No. O meglio, non quelle che normalmente usiamo per il 5G o per il Wi-Fi. Come possiamo vedere nello schema sottostante, solo superato un certo spettro il corpo umano inizia a subire dei danni. Sia l’Istituto Superiore della Sanità qui, sia un articolo esaustivo di Pubmed, hanno dichiarato che non c’è prova di nessun pericolo per la salute umana. Senza considerare che anche grazie al 5G in Cina stanno sconfiggendo il virus. Vi lasciamo quindi questo semplice schemino, sperando sia più chiaro.
Però, a quanto pare, c’è chi fa confusione e crede che il 5G ci renderà i nuovi Hulk, quindi Bruce Banner spostate che c’ho il telefonino ultimo grido.
Alberi e 5G
Altri “attivisti no5G” lamentano il fatto che vengano tagliati gli alberi per favorire il 5G. È inoltre convinzione comune che gli alberi a foglia larga impediscano la trasmissione 5G perché contengono molta acqua. Quanto di questo è vero? Uno studente delle superiori che studia fisica potrebbe tranquillamente rispondere. Le onde si propagano anche attraverso i solidi. Non pensiamo sia necessario, comunque, spiegare dei principi base della fisica.
5G e complottismo
Una delle cose che accomuna moltissimo questi gruppi contro il 5G, contro i vaccini, contro tutto e tutti, è il complottismo galoppante.
Vi lasciamo qua alcune “perle” degne di nota.
Poi ricordiamo che ci sono anche quelli che pensano che il 5G faccia parte della sacra scuola di Hokuto.
In ultimo abbiamo chi lamenta dei dolori ovunque.
Chi non soffre infatti di “cervicale 5G?”
La colpa dei social e di YouTube
In un momento così delicato, difetto dei social e di YouTube è la mancata possibilità di segnalare questi gruppi per “fake news”. L’autore stesso ha provato, ma tra le voci manca la possibilità di flaggare il video o il post come “notizia falsa”.
In ultimo, sia YouTube che Facebook si sono sempre fatti promotori contro le fake news. Quest’ultimo soprattutto dopo lo scandalo di Cambridge Analitica. Hanno entrambi messo in campo diversi bot che, purtroppo, non sempre riescono a distinguere certe notizie e riferimenti. Nelle ultime ore, però, YouTube ha dichiarato che bloccherà qualsiasi video che possa mettere in relazione Coronavirus e 5G.
La colpa di Google e dei motori di ricerca
Se i social sono un terreno fertile per persone che credono in cose come quelle di questo volantino, i motori di ricerca non sono da meno.
Abbiamo deciso di fare una semplicissima ricerca. Il risultato è molto chiaro: in prima pagina possiamo contare diverse fake news che sono una commistione di qualunquismo e calderoni di dati accozzati con variabili a caso.
Nella speranza che ci sia una maggiore informazione, vi informiamo che la reazione dell’autore nel leggere certi messaggi, commenti e post di questi gruppi NO5G è stata come quella di Peter Griffin che vede la cassetta di The Ring.
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