Dopo una fine 2019 all’insegna di battaglie commerciali tra TIM, Wind, Vodafone e il concorrente principale Iliad, ora le prime tre stanno avviando diverse rimodulazioni contrattuali. Una delle ultime viene da TIM, attiva da fine febbraio, ma ce ne sarà un’altra a breve. Vediamo cosa comportano.
L’aumento per recuperare soldi
Prima la lotta ricadeva sulle offerte base e nuove schede SIM per neo consumatori e questo non è giovato moltissimo alle aziende. Nel tempo, allora, per recuperare le cifre tagliate in precedenza sono state attuate diverse rimodulazioni tra l’euro e i tre euro sulla telefonia mobile.
Una strategia che, a fine febbraio, ha visto alcuni abbonati TIM ricevere un aumento tariffario pari a 1,99 euro al mese. Questo rincaro è limitato a tutti coloro che non sono in possesso di una ricaricabile standard. Ad essi allora verrà aggiunta una spesa fissa mensile anche nel caso in cui non si consumi credito con chiamate, SMS o rete internet mobile.
L’obiettivo è chiaramente quello di portare quegli utenti verso l’acquisto di una ricaricabile, così da aumentare le loro tariffe mensili offrendogli un pacchetto di servizi più completo e utile. La mossa non è delle migliori, se non commercialmente parlando, e si offre benefici a entrambe le parti. Però è un “forzare il consumatore” che, eticamente, risulta negativa per la reputazione dell’azienda.
Una battaglia senza fine
Nei prossimi mesi TIM ha annunciato delle future ulteriori modifiche contrattuali, probabilmente verso fine giugno, di cui però non si sa molto. Secondo alcune fonti, saranno le tariffe delle offerte Ten Go e SuperGiga 20 ad aumentare, ma non si sa nemmeno la cifra esatta.
Si può solo capire che è l’ennesimo passo per cercare di ridurre le perdite causate non solo dalla lotta per la miglior offerta, ma anche per i recenti evidenti problemi con la linea fissa.
Per rimanere informati sul mondo nerd, continuate a seguirci sul nostro sito DrCommodore.it e su Facebook, Instagram, Telegram, YouTube, Discord, Steam e Twitch.
