Disney+ ha finalmente fatto il suo esordio e, al solito, tutti sono corsi alle armi per capire cosa guardare. Oggi andremo a vedere insieme 5 serie animate da vedere assolutamente sulla piattaforma. E prima che diciate “Ma questo? E quello?”, non temete: le serie non presenti in questo articolo saranno sicuramente presenti nel successivo.
Marco e Star contro le forze del male
Star Butterfly è una principessa magica che a causa di un’indole casinista e fin troppo energica viene costretta dai genitori ad abitare sulla terra. Con il nuovo amico Marco Diaz si trova a respingere gli attacchi dell’esercito di Ludo, mostro intenzionato a rubare la sua bacchetta, e a confrontarsi nel frattempo con le novità della vita da adolescente umana.Star vs the Forces of Evil rispecchia fedelmente il caos disseminato dalla sua protagonista: creativa ed estremamente divertente, sfrutta un incipit molto semplice per dar vita a puntate sempre più sorprendenti. La struttura episodica potrebbe far pensare a qualcosa di fin troppo classico, ma in realtà è proprio sulla narrazione che si basa gran parte dell’attrattiva.
Ogni episodio, diviso canonicamente in due storie, riesce a portare avanti una continuity silenziosa che si rivede in una costante evoluzione dei personaggi e dei loro modi di vivere il quotidiano. Star e Marco, in fondo, sono due ragazzini che si influenzano vicendevolmente, cercando di affrontare insieme il più complicato dei problemi.
Ovviamente parlo della vita, mica dei mostri.
Duck Tales
Il remake di una serie storica è sempre sottoposto a numerose pressioni, e ormai ho perso il conto di quante serie animate sono state odiate per questo motivo.
Duck Tales, in particolare, è stato accolto con uno scetticismo ancora più grande a causa dell’importanza dell’originale.
Certo, alcune cose sembrano quasi intoccabili, ma ogni tanto è anche giusto concedere il beneficio del dubbio. Soprattutto se, alla base, ci sono idee tanto rispettose quanto innovative.
La serie di di Matt Youngberg e Francisco Angones riprende fedelmente le atmosfere fabbricate dal leggendario Carl Barks, per immergerle in un’estetica e in un humour fortemente moderni. E’ a tutti gli effetti l’erede dello storico capolavoro che ha accompagnato intere generazioni di spettatori, ma non bisogna confonderlo con un banalissimo “more of the same“: il remake di Duck Tales ha una sua identità, ed è con quella che è riuscito a crearsi il suo spazio.
Gravity Falls
Nella piccola Gravity Falls, le cose non sono esattamente come sembrano. Dipper e Mabel, fratelli in vacanza presso lo strambo prozio Stan, scoprono molto rapidamente che nella triste cittadina c’è qualcosa che non va. Il ritrovamento di un bizzarro diario li porta a conoscenza di un enorme sottobosco di creature fantastiche apparentemente immaginarie, che tuttavia si palesano molto presto nel quotidiano dei due fratelli.
Alex Hirsch è uno dei più grandi talenti dell’animazione televisiva occidentale e Gravity Falls, il suo capolavoro, è un testamento di tutte le sue abilità da autore. La piccola storia di questo fittizio paesino dell’Oregon diventa man mano un grande evento in cui ai mostri del folklore mondiale si fondono svariate riflessioni universali su famiglia, amicizia e altri valori “tradizionali“. E’ interessante soprattutto la scelta di organizzare la storia come una semplice avventura estiva, che lancia Dipper e Mabel in un lungo viaggio verso la maturazione personale. Una delle più belle tra le serie animate moderne.
I Simpson
Naturalmente, presentarvi i Simpson sarebbe più che superfluo. La longeva serie creata da Matt Groening è ancora oggi un’icona dell’animazione in tutto il mondo, e in quanto tale anche consigliarla sembra piuttosto banale.
C’è da dire però che diversamente da molte altre produzioni, le avventure della famiglia di Springfield erano reperibili finora solo nella randomica programmazione offerta da Italia 1. Con l’avvento di Disney+, le generazioni più giovani possono finalmente recuperare le puntate in ordine cronologico e senza più trovarsi a vagare da una stagione all’altra.
Anche perché, se si è fan delle serie animate, determinati episodi di questo bellissimo cult non possono mancare nel proprio curriculum.
I corti di Topolino
Intere generazioni sono cresciute guardando e riguardando i cortometraggi Disney che avevano per protagonisti Topolino e i suoi amici. E per quanto i tempi siano cambiati, il topo più famoso del mondo continua ad essere al centro di avventure bislacche e divertenti. Dopo il bellissimo ed evocativo “Tutti in Scena!“, mamma Disney ha infatti voluto puntare nuovamente sulla formula cortometraggio affidando la produzione di una serie animata a Paul Rudish, regista di scuola Cartoon Network.
Il risultato è un insieme di storie molto classiche, che tuttavia godono di una giocosità rivedibile tanto nei toni quanto nell’uso creativo dell’animazione. Un esempio può essere l’episodio “Niente Servizio”, in cui un burbero Pippo caccia Paperino e Topolino dal suo locale perché il primo non ha scarpe e pantaloni, mentre il secondo è senza maglia. Un elemento come la parziale nudità dei personaggi, che è sempre stato sotto i nostri occhi, viene usato con intelligenza per dare il via all’intera faccenda. Nulla di innovativo, per carità, ma mette subito in chiaro l’approccio che sta alla base del progetto.
E che si voglia ancora giocare con un personaggio vecchio d’ormai un secolo, beh, è solo un bene.
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