The Division 2 è il titolo mmorpg prodotto da Ubisoft, uscito l’anno scorso. Oggi, ad un anno di distanza, quella che è una semplice spy-story, è diventata uno strumento di disinformazione
The division 2 è il sequel del celeberrimo videogioco nato dalla penna del defunto Tom Clancy, scrittore di romanzi di spionaggio e azione. Ambientato in un presente dove dei bioterroristi hanno rilasciato una versione modificata del vaiolo; il compito del giocatore è quello di prendere il controllo di un agente della divisione, una cellula governativa che viene attivata nei momenti di crisi più forti, e ristabilire l’ordine negli States.
Alessandro Vespignani è un noto professore di fisica ed informatica. Nel suo libro più famoso, egli tratta della cosiddetta “teoria del contagio” il cui utilizzo è stato necessario per prevenire la diffusione dell’ebola. Ma questa teoria ha anche un altro scopo: prevenire la diffusione di fake news che minano un sistema di informazione solido, creando panico e allarmismi inutili.
Ma cosa c’entra tutto questo con The division 2? Ieri, un utente di Facebook ha condiviso sul suo profilo (pubblico) un video in cui mostrava un breve gameplay del gioco, nel quale il protagonista entra in contatto con un ECHO. Gli ECHO sono dei dispositivi collezionabili sparsi per l’intera mappa di gioco che contengono informazione e ampliano la lore della storia.
https://www.facebook.com/mariolollol/videos/10217036112590437/
Nell’ECHO che l’utente mostra con fare da complottista del tipo:”ASSURDO GUARDATE COSA NASCONDONO I VIDEOGIOCHI!! CLICCA QUI PER INDIGNARTI”, è presente un breve incontro tra uno dei protagonisti, Manny Ortega, e suo zio. Nel video i due parlano della situazione di New York, dove si svolge il primo gioco, e dei timori che il buon Manny ha, mentre lo zio che da un momento a l’altro sta per essere ucciso da dei rapinatori mostra il suo scetticismo nei confronti dell’epidemia, definendo il virus verde una semplice influenza…non l’avesse mai detto: l’utente, quasi come se avesse scoperto il complotto dei nazisti in America e fosse stato contattato da Al Pacino per dar loro la caccia, inizia a dire: “vedete? Già se ne parlava, Vedete? Questa è New York (in realtà è ambientato a Washington) è così che vogliamo diventare? Questa è la pandemia”.
Insomma il video è di uno squallore assurdo ma quello che preoccupa non sono tanto i commenti, perchè effettivamente la gente ha iniziato a prendere in giro il suddetto utente e il suo becero complottismo. La preoccupazione viene dal numero di condivisione che questa oscenità ha: 7.100 condivisioni. un numero altissimo che spaventa.
7.100 condivisioni per un video di un minuto e mezzo che non fa altro che creare disinformazione e panico, trasformando un semplice videogioco in uno strumento di propaganda e di ignoranza in un clima di terrore e pandemia.
Certo, magari la metà potranno essere di persone il cui intento è prendere in giro l’autore del video stesso, ma comunque l’altra metà potrebbe credere a questo individuo. Ed è proprio questo di cui parlava Vespignani, la rapidità con cui queste cose si diffondono e la difficoltà con cui queste vengono fermate. E nel mondo dei videogiochi succede fin troppo spesso: dalla notizia che affermano che i videogiocatori siano misogini e razzisti, fino a quella che i videogiochi rendano violenti. Tutte situazioni a cui abbiamo fatto il callo e prendiamo a ridere ogni volta che vengono riproposte. Ma l’utilizzo del videogioco come mezzo di disinformazione e allarmismo? Una cosa ridicola e stupida.
Sarebbe più giusto che l’utente che ha postato il video, si faccia un bell’esame di coscienza e capisca che non ci deve per forza essere il complotto dei potenti che nei videogiochi nascondono le verità proibite e che i videogiochi sono semplicemente un passatempo, un hobby, soprattutto in un momento come adesso.
E voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!
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