Una breve disamina sulla questione leak, partendo da GTA VI
Qualche giorno fa, il signor GianGianni Porticato, illustre sconosciuto, pubblica sul suo profilo Twitter una foto, affermando di essere in possesso di informazioni relative alla vittima preferita dei leak dell’ultimo periodo: GTA VI.
Il nuovo titolo Rockstar è ormai prossimo all’annuncio, la cosa sembra chiara a tutti; Rockstar ha anche aggiornato alcuni dei domini di sua proprietà in vista del nuovo capitolo di una saga amata da tutti i gamer. Di conseguenza, numerose (?) testate, sentendo l’odore del sangue, pubblicano il presunto leak in fretta e furia; un tizio che dichiara di essere in possesso di informazioni su GTA, da svelare dopo poche ore, fa notizia, fa rumore, fa click, genera traffico, genera guadagno.
Tutto bellissimo, tutto giusto, riportare i leak fa parte del gioco per noi giornalisti. Ma c’è un ma, poichè GianGianni, nel suo tweet, non ha postato una foto del nuovo fantomatico Grand Theft Auto, ma una foto presa da uno dei due capitoli di The Crew.
Il suddetto GianGianni, dopo poche ore, si è anche autobannato da Twitter, dato che il suo innocente post si era trasformato in una bomba a mano. Le testate che riportano il leak non smentiscono, ma lasciano andare come se nulla fosse; l’utenza insorge, ma conta poco.
Questa storia, realmente accaduta qualche giorno fa, può sembrare una storia come tante, ma così non è. Questa storia dimostra un appiattimento del giornalismo videoludico, un suo imbarbarimento, una sua metamorfosi. Non più informazione approfondita, ma mera caccia al click facile, tanto, a chi importa se GianGianni è un illustre sconosciuto, ha parlato di GTA e tanto basta. Per carità, i leak sono parte dell’informazione, tanto è che noi stessi più di una volta abbiamo riportato notizie prese da presunti insider; ma i leak riportati avevano quantomeno un fondo di veridicità; per quanto scarso esso fosse, c’era, almeno all’apparenza.
Tuttavia, una cosa è riportare un leak più o meno affidabile, una cosa è riportare, o meglio, considerare un leak un post di Utente X su Twitter.
Il giornalismo si fonda, tra gli altri, su due elementi cardine: il dovere di cronaca, e l’accurata verifica della fonte. In questo caso, così come in altre occasioni, il dovere di cronaca ha preso il sopravvento, schiacciando senza appello la verifica della fonte, che almeno in questo caso era un fake palese a tutti.
Il dovere di cronaca, lo ribadiamo ancora una volta, è sacrosanto per tutte le testate giornalistiche o presunte tali, ma non deve mai e poi mai sovrastare la correttezza della cronaca stessa. Ma purtroppo il trend, soprattutto per alcuni lavoratori del settore, sta diventando questo.
La caccia alla notizia sta purtroppo diventando la prassi, l’ansia di riportare quanto prima una news utile solo a generare traffico, per poi verificarla solo successivamente, sta prendendo il sopravvento, determinando un’imbarbarimento dell’informazione videoludica che non può e non deve essere questa.
Creare notizie dal nulla, cacciare il leak su ogni social, reputare qualunque essere umano con una connessione internet una fonte di informazioni è sbagliato, e danneggia sia l’informazione, sia l’industria videoludica stessa, chiamata a fare debunking di notizie che potrebbero danneggiare l’immagine della stessa. Gli unici a guadagnarci, in termini puramente economici, sono le testate stesse, che ciò che guadagnano in denaro lo perdono in credibilità agli occhi dell’utenza, ormai stufa dell’inondazione incontrollata di notizie.
Sia chiaro, non stiamo dicendo che riportare leak sia sbagliato, fa parte del dovere di cronaca sopra menzionato; ciò che è da evitare è il riportare notizie provenienti non da presunti insider, ma da stupidi che cercano i loro cinque minuti di gloria sul web.
A parziale giustificazione di ciò, è doveroso affermare che tutte le testate giornalistiche ricevono praticamente le notizie ufficiali “grosse” in contemporanea con il pubblico, affannandosi pur di riportarle prima degli altri; da qui, ovviamente, un incremento della superficialità nel riportare le stesse è purtroppo cosa ovvia.
Ovviamente sarebbe anche necessaria una presa di coscienza da parte dell’utenza, che troppe volte, a causa della fame di notizie che la pervade, tende a cliccare su qualunque notizia reputandola vera; una maggior attenzione anche da parte loro sarebbe sicuramente gradita, in quanto non ci sarebbero news di tale, basso, calibro, se non ci fosse il credulone di turno che ci clicca sopra, affidandosi giustamente ad una testata formata da professionisti del settore.
Sarebbe necessario dunque riportare il leak in modo diverso, commentandolo, esaminando quanto ci sia di credibile e quanto no, in modo tale da educare l’utenza, guadagnare la sua fiducia ed allo stesso tempo non perdere di credibilità.
Questo articolo potrà sembrarvi superfluo, inutile, magari anche noioso. Ma quanto detto fino ad ora è solo e soltanto uno sfogo di chi crede fermamente nell’informazione seria, un flusso di coscienza di chi, nel suo piccolo, cerca di approfondire le fonti prima di scrivere una qualunque news e che vorrebbe vedere un’inversione di rotta da parte di tutti gli addetti ai lavori, che senza dubbio hanno le capacità e le competenze di discernere un leak “fondato” da una clamorosa idiozia e che nonostante ciò, continuano a mettere sul piedistallo il click, sacrificando le basi dell’informazione stessa sia nel caso di GTA VI, sia in tanti altri.
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