Durante una conferenza stampa tenutasi in California, Mark Zuckerberg ha annunciato che i tecnici dei server di WhatsApp e Messenger dovranno lavorare sodo: l’aumento vertiginoso di traffico sulle due piattaforme potrebbe presto diventare insostenibile. Questo infatti è più che raddoppiato a causa delle misure restrittive in corso in sempre più paesi, andando ben oltre il picco annuale di Capodanno. In Italia, dove siamo famosi per essere tipi piuttosto socievoli, la durata delle videochiamate di gruppo (quindi tra più di due persone) è aumentata addirittura del 1000%.
In effetti quest’aumento era plausibile, considerando che WhatsApp e Messenger sono due applicazioni diffusissime. Per molte persone sono dunque la soluzione più scontata per tenersi in contatto in questo periodo.
Le prime restrizioni ed i provvedimenti
La prima limitazione all’uso messa in campo da WhatsApp riguarda la durata massima dei video nello status, che passa dai 30 ai 15 secondi. Per ora è attiva solo in India, ma secondo i ragazzi di WABetaInfo potrebbe arrivare presto anche in Italia.
Nessun allarme comunque da parte di Zuckerberg, che rassicura:
“I tecnici continuano a recarsi al lavoro tutti i giorni, presenti in prima linea nella gestione di questa emergenza […] La sfida è provare a stare sempre un passo avanti.”
Con la chiusura di sempre più paesi questo è quanto mai necessario. Un’azienda enorme e piena di risorse come Facebook sarà senza dubbio in grado di fronteggiare questa situazione.
La proposta europea ai colossi del web
Per far fronte al sovraccarico generale della rete, già altri colossi di internet come Netflix, Amazon e Youtube, nonché Facebook ed Instagram, hanno deciso di accogliere la proposta della Commissione Europea di abbassare il bitrate dei loro contenuti video. In questo modo saranno meno a rischio i servizi necessari come quelli medici, la teledidattica e lo smart working. Nessuna limitazione invece per quanto riguarda Twitch ed i vari servizi di videochiamate e videoconferenze; questa scelta si spiega perché il bitrate dei video in diretta è già fortemente compresso rispetto a quello dei video tradizionali, e perciò la banda occupata è molto minore.
Cosa possono fare i cittadini?
In questo periodo siamo tutti a casa e internet (fortunatamente!) ci aiuta con serie tv, YouTube, e chi più ne ha più ne metta. In questa condizione in cui la banda scarseggia, però, diventa importante quella che viene chiamata ecologia digitale: cercare di limitare gli sprechi, ad esempio ascoltando la musica da Spotify invece che da Youtube oppure settando di propria iniziativa la qualità video di YouTube a 720p. Mi ricordo ancora quando quest’ultima era considerata come un lusso: chiamatemi boomer, se volete.
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