Se una semplice occasione fa l’uomo ladro, durante una situazione di panico che cosa ci si può aspettare? Non devono necessariamente essere sofisticate le truffe per essere efficaci, spesso quelle vincenti sono le più semplici. Le persone perdono sempre la lucidità davanti ai desideri o alle paure. E nel caso del Coronavirus, sappiamo bene di quale delle due categorie stiamo parlando. Preoccupazione e ansia di sapere, dunque, portano all’occasione propizia: si è diffuso così il malware che promette di svelare chi sono i contagiati vicino alla proprio posizione in cambio di appena 75 centesimi. Risultato: nessun contagiato trovato, ma dati della carta di credito rubati in un attimo. Il problema nasce in Spagna e potrebbe tranquillamente raggiungere altri Paesi.
Galeotto fu il click
Oltre al virus in sé, durante situazioni di emergenza di questo tipo, ci sono diversi fattori da contenere. Ognuno è in cerca di risposte, ma non tutti, spesso, sono in grado di cercarle nel modo giusto. La disinformazione che si crea in questi casi è spaventosa, tra speculazioni, pretesti politici e teorie complottiste. Tanta confusione che, più di una volta, sfocia in panico di massa e decisioni inappropriate (ricordiamoci degli assalti notturni a stazioni e supermercati).
Quale miglior opportunità per un hacker? Siamo sempre in allerta perché i rischi che Internet porta con sé sono parecchi, ma nel periodo attuale siamo ancora più vulnerabili. Secondo quanto riportato dai ricercatori di Kaspersky Lab, il funzionamento di questo nuovo malware è molto semplice. Dopo essere stati re-indirizzati alla pagina web “Coronavirus Finder”, ci si ritrova una schermata che dovrebbe essere in grado di trovare gli infetti vicino alla nostra posizione, in cambio di soli 75 centesimi. Dietro questa falsa possibilità di dirci chi evitare, si nasconde in realtà Ginp, un Trojan bancario in grado di raccogliere i dati delle carte di credito e insinuarsi nello smartphone. Ovviamente l’unico risultato è un mare di problemi.
Attenzione al Coronavirus e a cosa lo riguarda
Il malware per ora ha colpito i dispositivi Android della Spagna, ma non si può escludere che si diffonda anche in altre nazioni. L’esca del Coronavirus può portare molto frutto ed è quindi necessario prestare sempre cautela ai siti che si visitano, richieste di credenziali, app non scaricate da Google Play e mail sospette. Non è una novità che anche un semplice click può fare danni. Insomma, così come ci pensiamo due volte a dove mettiamo le mani per non prendere il virus, proviamo anche con lo smartphone, ogni tanto, a riflettere su cosa tocchiamo con le dita.
FONTE: Sky TG24
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