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Per il COVID-19 diagnosi lampo con l’intelligenza artificiale

Il sistema di intelligenza artificiale che viene utilizzato negli ospedali di Wuhan per individuare il COVID-19 arriva in Italia. Siamo a Roma, nel Policlinico Campus Bio-Medico di Roma, dove il nuovo metodo fornisce una risposta entro 20 secondi.

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Fronte Italia-Cina contro il COVID-19

Dietro al sistema c’è un team di ingegneri cinesi che ha aiutato nei passaggi di installazione i medici radiologi del Policlinico, guidati questi dal Direttore di Diagnostica per Immagini Prof. Carlo Cosimo Quattrocchi e dal Direttore dell’Imaging Center Pro. Bruno Beomonte Zobel. L’intelligenza artificiale analizza una TAC polmonare e in pochi secondi fornisce l’esito distinguendo il tipo di polmonite (virale, da COVID-19, causata da altre patologie) con un’attendibilità del 98,5%. Ma non solo: l’applicazione è in grado di calcolare il volume di compromissione polmonare e quindi di monitorare l’andamento del paziente.

Eccellenza per tutta l’Italia

Il Policlinico non ha mancato di specificare che questo importante sistema di analisi sarà a disposizione di tutte le strutture nazionali. Gli ospedali dovranno solo inviare in via digitale le immagini TAC polmonari dei pazienti e l’équipe del Policlinico risponderà con la diagnosi.

Il Direttore Generale del Policlinico Paolo Sormani evidenzia la già comprovata eccellenza del campus (1) (2):

“Il Campus Bio-Medico è in prima linea nella emergenza COVID-19 su due fronti complementari: sia per l’impegno come università nella ricerca epidemiologica e filogenetica e in Policlinico col lavoro giorno e notte del laboratorio analisi per dare risposte tempestive ai numerosi tamponi dell’ASL Roma 6 dei Castelli Romani, sia per la funzione fondamentale di erogazione di assistenza medica e chirurgica a pazienti “non COVID”, con indicazioni non differibili ma non più gestibili da ospedali COVID, contribuendo così a dare risposte di salute ai cittadini e ad alleggerire le altre strutture della regione concentrate sull’assistenza a pazienti positivi al virus”.

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Paolo Sormani (a sinistra) all’inaugurazione del Policlinico nel 2019.

Più diagnosi, più precisione, più sviluppo

Lo svolgimento della analisi renderà il sistema sempre più “intelligente”, con conseguente miglioramento della performance e riduzione delle tempistiche. Inoltre, permetterà di escludere rapidamente patologie totalmente estranee al COVID-19 che possono essere curate in modo mirato, mentre i medici avranno modo di concentrarsi sui pazienti contagiati dal virus. Questo sarà particolarmente utile nei prossimi mesi, suggeriscono il Direttore di Diagnostica per Immagini Carlo Cosimo Quattrocchi e il Direttore dell’Imaging Center Bruno Beomonte Zobel:

“Il sistema […] crea un punto di svolta anche per i prossimi mesi, quando, passata l’emergenza, ci auguriamo che i casi di COVID-19 diventeranno più sporadici e quindi più difficili da identificare“.

Fonti: RaiNews.

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Laura Stefan

Laura Stefan

Scrittrice di successo dall'83, responsabile sicurezza Google e sempre in movimento tra Bali e New York con il mio jet privato.

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