La Federal Communications Commission (FCC) ha approvato un piano per liberare le frequenze satellitari del 5G in mano ai provider satellitari. Saltata agli onori di cronaca per la Net Neutrality, sia lei che il suo presidente Ajit Pai tornano alla ribalta su un tema caldo e caro alla amministrazione Trump: la gestione delle infrastrutture del 5G.
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La votazione per liberare le frequenze…
Il 28 febbraio la Federal Communications Commission ha votato per l’approvazione per rendere libere le frequenze del 5G in mano alle compagnie satellitari. La votazione con 3 voti a favore e 2 contrari ha stabilito un piano per ricomprare le frequenze dedicate al 5G alla “modica” cifra di 9,7 miliardi di dollari. Intelsat e Ses, infatti, dominavano su tali frequenze per il 5G, dette anche banda C, grazie a una precedente concessione che garantiva loro la possibilità di trasmettere programmi televisivi e radio grazie in tutti gli Stati Uniti.
Eutelsat Communications, Intelsat e Ses hanno chiuso in borsa con pesanti perdite all’annuncio della votazione.Nonostante ciò, la cifra di 9.7 miliardi pare sia solo momentanea: Intelsat tra tutti ha necessità di liquidità a causa dei suoi enormi debiti. Ses e Eutelsat d’altro canto si sono congratulate con Pai per il raggiungimento di tale somma di risarcimento.
…tra opposizione e dubbi
Unica a congratularsi è Verizon tramite il suo amministratore delegato Hans Vestberg che ha elogiato il voto, affermando:
“La FCC comprende chiaramente la necessità di muoversi rapidamente per garantire che lo spettro wireless critico sia rapidamente reso disponibile in modo da poter costruire le reti del futuro”.
I due votanti a sfavore Jessica Rosenworcel e Geoffrey Starks hanno rilasciato delle dichiarazioni, in particolare quest’ultimo ha detto:
“La votazione di oggi incoraggerà solo le richieste di un trattamento simile da parte di operatori storici situati nello stesso modo, a spese sia della concorrenza che del contribuente americano.”
Rosenworcel, invece, si è espressa così:
“FCC sta costringendo i vincitori delle aste in banda C a pagare quasi $ 10 miliardi agli operatori satellitari storici oltre ai loro costi di trasferimento. L’analisi del piano FCC assomiglia molto a uno sforzo per giustificare le offerte dietro le quinte e i profitti promessi.”
I due inoltre hanno concordato sul fatto che questo piano rischia di “impantanare” lo sviluppo del 5G in cause legali rimandando di anni la sua messa in opera. Ajit Pai però non la pensa così:
“Vogliamo che gli operatori satellitari liberino rapidamente la parte inferiore della banda C. E questa transizione sarà molto più rapida se allineeremo gli incentivi degli operatori satellitari agli incentivi dei fornitori di servizi wireless che desiderano un accesso accelerato a quello spettro di frequenze”
E le dichiarazioni delle compagnie satellitari?
Al momento stanno aspettando che la votazione venga “messa per iscritto” e vengano quantificate le cifre per elaborare una strategia. Solo Meredith Attwell Baker, presidente del Ctia, organizzazione che rappresenta le compagnie wireless americane quali Verizon, AT&T e T-Mobile US ha dichiarato:
“Questo è un passo fondamentale nel garantire la leadership americana a livello globale nell’emergente economia del 5G“.
L’asta per le frequenze in USA inizierà a fine anno e continuerà nei primi del 2021.
Vi terremo informati. Stay Tuned.
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