L’episodio 9 di Fate/Grand Order: Zettai Majuu Sensen Babylonia inizia con una lunga spiegazione sulla natura di Gorgon e sulla sua nascita. Lo scorso episodio si era concluso con la disfatta dei nostri eroi proprio a causa della divinità, e ora è il tempo di riorganizzare le idee e prepararsi al prossimo, più pericoloso attacco.
Gorgon, viene spiegato, non è semplicemente Medusa. Si tratta di un mostro della mitologia greca che uccise innumerevoli eroi.
La nascita di Gorgon
In origine, ci viene raccontato, erano tre sorelle. Steno, Euriale e Medusa, la più giovane. La tragedia ebbe inizio quando Medusa venne maledetta da Atena, che la trasformò in un mostro. Ovidio, infatti, ne Le Metamorfosi, ci racconta che la dea dell’Olimpo, gelosa della bellezza di Medusa e delle attenzioni che quest’ultima riceveva, trasformò i suoi capelli in serpenti e la maledì, istigando i mortali e gli eroi affinché uccidessero “il mostro”.
Gradualmente, a causa dell’odio ricevuto, Medusa iniziò a diventare veramente un mostro e assorbì le due sorelle.
Cadde in una spirale d’odio, e iniziò a maledire l’umanità, cercare vendetta nei confronti di coloro che l’avevano isolata, perseguitata e combattuta senza un motivo. Ecco perché Gorgon viene evocata con la classe Avenger, e ne è uno dei principali esponenti.
Gorgon non viene introdotta in Fate/Grand Order, ma in Fate/Hollow Ataraxia, visual novel sequel di Stay Night nella quale apprendiamo dell’esistenza di questa misteriosa “ottava classe”. Qui assistiamo ad un suo confronto con un altro servant della medesima classe.
Il legame tra Sakura e Medusa è ulteriormente approfondito in Hollow Ataraxia grazie all’introduzione di Gorgon: il vero desiderio di Medusa, infatti, è che la sua Master non soffra quanto ha sofferto lei. Vorrebbe che almeno lei trovi la salvezza, che qualcuno le tenga la mano per salvarla, invece che per farle del male, e che non si trasformi in un mostro odiato da tutti come è successo a lei, quando divenne Gorgon.
Fate/Grand Order, sia nel gioco che nella sua trasposizione, fa quindi una splendida citazione a Fate/Hollow Ataraxia, e ciò è dimostrato dal fatto la schermata che nel gioco appare quando si racconta della trasformazione di Medusa è la stessa presente nella visual novel. Insomma, da una parte, si dà la possibilità di conoscere la storia anche a chi non ha letto la visual novel, e dall’altra parte si strizza l’occhio ai fan che già la conoscevano.
Anche Camelot ha un momento simile, nel quale c’è una citazione molto evidente al finale della route di Saber ma di quello, ovviamente, parleremo in seguito.
Dalla dea Ishtar
Dopo la spiegazione sulla vera natura e identità di Gorgon, Gilgamesh propone un piano per contrastare la forza della dea, priva ormai di raziocinio. Invece di dirigere un’offensiva contro di lei, dovrebbero portare dalla loro parte le altre dee, così da essere più forti contro le Bestie Demoniache.
Il prossimo incarico di Mash e Fujimaru sarà quindi quello di convincere Ishtar a combattere per la loro causa. La destinazione è quindi il monte Ebih, dove si dice che la dea abbia eretto il suo tempio.
Nonostante Ishtar inizi subito uno scontro appena notati gli intrusi, convincerla a passare dalla parte di Uruk è abbastanza semplice.
Re Gilgamesh, conscio dell’amore della dea per le gemme, aveva infatti consengnato a Fujimaru dei gioielli per corromperla, promettendole che le donerà un terzo delle gemme della sua stanza del tesoro.
La dea, dopo qualche momenti di indecisione, accetta di buon grado un contratto temporaneo col Master.
Un dilemma etico
A quel punto, Romani da Chaldea avanza una domanda: che ne è stato della proprietaria del corpo che Ishtar sta usando?
Naturalmente, gli Spiriti Eroici come Ishtar non possono manifestarsi autonomamente come Spiriti Eroici, e hanno bisogno di un corpo che li ospiti. Nel caso della dea protettrice di Uruk il tramite è quello di Rin Tohsaka, da Fate/Stay Night.
Ishtar risponde che Rin non è morta, ma che non può neppure prendere il controllo del corpo. È come se le sue si fossero fuse, dando vita ad una terza, nuova personalità, nella quale Ishtar occupa il 70% dello spazio. Ciononostante, c’è un 30% che scaturisce ancora dai tratti caratteriali di Rin, e questo è confermato da alcuni atteggiamenti che la dea assume, oltre che dal suo amore sfrenato per le gemme, che i Tohsaka usano per scagliare incantesimi.
Questa domanda da parte di Romani non è casuale. Si tratta di un duplice riferimento: da una parte, è un tentativo del medico di rassicurare Mash riguardo al suo essere un demi-servant che condivide il corpo con la personalità di Galahad, servant col quale si è fusa.
La ragazza, infatti, al solo sentire le parole “io sono io” della dea sembra più sicura di sé, più serena.
Il secondo riferimento può essere colto solo da chi ha giocato (e completato) la prima parte di Fate/Grand Order, e riguarda proprio Solomon.
L’arrivo di Quetzalcòatl
Ad Uruk non c’è un momento di riposo. Gilgamesh, infatti, si complimenta coi nostri eroi appena tornati, ma subito affida loro una seconda missione. Stavolta dovranno recarsi ad Eridu per sconfiggere un’altra delle divinità dell’alleanza, Quetzalcòatl, il re conquistatore dei maya.
Prima che la discussione possa finire però arriva un messaggero ad informare il re che la porta sud di Uruk è stata sfondata… Proprio da Quetzalcòatl!
Ciò che colpisce immediatamente Fujimaru e Mash è l’atteggiamento di Quetz, che si presenta come una persona allegra ma spietata allo stesso tempo, assolutamente crudele nella sua spontaneità.
Sembra prendere tutto come se fosse un gioco, eppure in pochi minuti ha brutalmente ucciso più di cento persone. È un atteggiamento che i ragazzi di Chaldea, nonostante i numerosi viaggi, non riescono ancora a tollerare. Si tratta, dal loro punto di vista, della peggiore forma di violenza: la crudeltà mista alla banalità, lo sterminio trattato come se fosse la più superficiale delle azioni.
Quetz va fermata ad ogni costo prima che faccia altre vittime, o l’intera Uruk ne risentirà, e sarà impossibile preparare un contrattacco contro Gorgon. A tale scopo, la proposta di Romani, che partecipa alla discussione da Chaldea, è quella di infiltrarsi nel luogo in cui è stato eretto il tempio alla divinità e attaccarla proprio lì.
Gli strumenti di Chaldea, già durante la missione a Eridu, avevano individuato una potente fonte di energia magica provenire dal sud della località: è proprio lì che si trova il tempio eretto alla divinità dei maya.
Infiltrarsi e combatterla, comunque, non è l’unico obiettivo della missione. Prima di farlo, è necessario distruggere il simbolo che rappresenta e rafforza la dea presente nel tempio. Quando l’oggetto sarà distrutto e i poteri divini di Quetz saranno diminuiti, solo allora sarà possibile affrontarla.
Verso il tempio della dea
Durante la strada, ancora una volta, Mash manifesta il suo turbamento per il comportamento di Quetz del giorno prima.
Uccidere a sangue freddo, solo perché si tratta di un ordine, senza pensare, incuranti delle conseguenze, è qualcosa che Mash non riesce proprio a concepire o sopportare. Non è diverso, dal suo punto di vista, da ciò che il Re Mago sta cercando di fare: incenerire l’umanità. E sebbene la ragazza sia cresciuta nella più totale indifferenza degli esseri umani nei suoi confronti, sottoposta giornalmente a test di laboratorio e altre torture, non riesce a condividere l’odio, il desiderio di sottrare la vita ad un altro vivente.
Questi brevi dialoghi potranno sembrare banali, ma in realtà sottolineano quanto Mash, pur essendosi fusa con un servant, sia profondamente umana e in grado di preservare la propria purezza. Non dobbiamo dimenticare che questa è la prima volta che esce da Chaldea, che si trova a contatto con altre persone, che riesce a vedere il male, il cielo, il mondo attorno a sé.
Oltre a questo, il gruppo si imbatte nuovamente in Jaguar Warrior, tuttavia stavolta, invece che combatterla, le chiedono di unirsi a loro. Convincerla è facile… Utilizzando le “abilità di seduttore” di Fujimaru!
Alle porte del tempio, Fujimaru e Mash apprendono che, in realtà, Quetz non ha ucciso nessuna delle cento persone che ha combattuto quella mattina ad Uruk. Uccide solo chi ha la determinazione per combatterla, risparmia i timorosi, fingendo di togliere loro la vita: questo è il modo di agire della dea.
E così, consapevole che l’avversario non è spietato e crudele come pensava, il Master si dirige ad Eridu per scontrarsi con la divinità.
All’altare di Quetz
Ogni minuto è prezioso, e di corsa i protagonisti giungono al Tempio di Quetz. Da Chaldea, Romani e Leonardo identificano subito l’oggetto che va distrutto prima di potere affrontare il loro nemico. Si tratta della Piedra del Sol, il calendario azteco, la seconda Arma Nobile della dea posta in cima al Tempio, responsabile della sua influenza divina e del suo sconfinato potere nel territorio.
Distruggerlo è di primaria importanza, tutto il gruppo ne è consapevole, e mentre Mash, Jaguar e Ana combattono con la dea uno scontro impari, per tenerla occupata, Fujimaru inizia a scalare il Tempio del Sol, verso la Piedra.
Uno scontro fra protagonisti
Quetz, nella sua ambiguità ed innocente crudeltà volta solo al proprio divertimento, spicca come personaggio, mentre Fujimaru appare estremamente stereotipato durante tutto l’episodio.
Naturalmente, era prevedibile. In Fate/Grand Order, il protagonista è il lettore stesso, che sceglie i propri servant e va avanti per la storia. In una trasposizione animata ciò sarebbe stato impossibile e si è cercato di costruire da zero il protagonista, col risultato di farlo apparire stereotipato. Ogni sua frase in questo episodio è piena di luoghi comuni, di frasi che abbiamo sentito dire da qualsiasi protagonista shonen più di dieci anni fa.
Quanto Quetz gli chiede se si sta divertendo a combattere, o se lo fa perché gli piace l’idea di essere chiamato eroe, o il pensiero di avere salvato l’umanità, risponde di no. Dice che non lo fa per fini personali, per divertimento o gloria, né tantomeno perché odia qualcuno o qualcosa. Fujimaru afferma di combattere perché considera la ricompensa più grande il fatto che tutti possano essere un po’ più felici.
Niente di più, niente di meno: la semplice felicità delle persone che gli stanno attorno basta a fornirgli la motivazione per continuare a combattere.
Quetz, che considera il combattimento un pretesto per capire meglio gli altri e un modo come un altro per divertirsi, afferma che questa è solo arroganza. Eppure, ciononostante, Fujimaru non intende tornare sui suoi passi e ritirarsi. Questa è una prova della sua forza e della sua determinazione.
“Perché tu ami gli esseri umani”
Andando contro gli ordini (e il piano originale) l’ultimo Master dell’umanità, invece di distruggere la Piedra… Si lancia da un’altezza spropositata addosso a Quetzalcòatl.
Tutto ciò per provare che la dea non è malvagia come tutti pensano, non desidera neppure distruggere l’umanità. Lei ama gli esseri umani, Fujimaru ne è certo, ed è proprio grazie a questa certezza che sceglie di lanciarsi, sicuro che Quetz sarebbe stata lì per salvarlo.
La divinità azteca, commossa e stupita dall’umano e dal suo gesto, decide quindi di lasciare l’Alleanza delle Tre Dee e passare invece dalla parte della razza umana.
Quetz quindi si dimostra un personaggio profondamente diversi rispetto a ciò che pensavamo fino ad un episodio fa: è in realtà gentile, ottimista, spontanea e genuina, mossa da un sincero amore nei confronti degli esseri umani. Certo, conserva un lato spietato e crudele che vedremo ancora, ma non è affatto come sembrava. Alla fine, lei non ha ucciso nessuno, ha solo finto di farlo. Non potrebbe mai uccidere degli innocenti: adora fin troppo gli esseri umani.
Ciononostante, la risoluzione dell’episodio e dello scontro con la dea risulta fin troppo semplice e la puntata ha suscitato non poche lamentele nel web da parte degli appassionati del gioco.
Uno sguardo al passato
Lo scontro è finalmente finito. Proprio in quel momento, Roman si fa avanti e mostra tutte le sue perplessità nei confronti del piano di Fujimaru. È stato avventato, superficiale e arrogante, e ha messo a rischio l’intera missione (e l’umanità) per un suo capriccio. Se lui fosse morto, chi avrebbe continuato la restaurazione del principio antropocentrico? Tutto ciò che deve fare, gli dice Roman, è obbedire ai suoi ordini. Quando la situazione è così delicata le opinioni personali non contano, e Chaldea non può permettersi di perdere il suo unico Master.
Quando le comunicazioni sono chiuse, assistiamo ad un breve flashback di Fujimaru e Mash dalla singolarità di Camelot. Ci troviamo ad Atlas, e i protagonisti stanno parlando… Con Sherlock Holmes!
Holmes dice loro di avere condotto delle ricerche su Roman e sul suo passato, e queste lo hanno portato fino alla Guerra per il Santo Graal di Fuyuki del 2004. Prima di questa, spiega, il passato del Dottor Roman è praticamente inesistente. Di lui si sa solo che ha partecipato al conflitto come sottoposto di Marisbury Animusphere, fondatore di Chaldea e vincitore della Guerra.
Il detective consiglia a Fujimaru di non fidarsi completamente di Roman, perché nasconde un segreto fondamentale sulla Guerra e sull’incenerimento dell’umanità.
Ci sarebbe moltissimo da dire riguardo a questa scena, che ho apprezzato particolarmente perché sottolinea solo quanto gli sceneggiatori stiano cercando di disseminare indizi ed accenni in merito alla trama orizzontale. Indizi, discorsi che inevitabilmente dovrebbero portare alla Singolarità Finale: Solomon.
Della possibilità che questa venga adattata o meno alla fine di Babilonia, ho già parlato nel mio approfondimento sul primo episodio (che potete leggere qui).
Tuttavia, per quanto io abbia apprezzato la presenza di questo flashback, mi ha lasciato con l’amaro in bocca. Nella versione mobile di Fate/Grand Order, poche sezioni dopo questa scena era presente un dialogo con Leonardo Da Vinci nel quale Fujimaru prova a sincerarsi con lei riguardo i dubbi che nutre su Romani. Non scenderò nei dettagli, perché spero che prima o poi trasporranno anche questo dialogo. Mi auguro soltanto che mostrino anche l’altra “faccia della medaglia” riguardo a questo personaggio, più avanti.
Questa scena inoltre si ricollega direttamente ad un momento nell’episodio 0, nel quale Marisbury ripensa a un dialogo avuto con qualcuno alla fine della guerra. Non si tratta solo di un collegamento di trama che lo spettatore può come può non fare, ma è presente anche un rimando visivo molto evidente ad Initium Iter.
La scelta registica è interessantissima. In entrambe le scene, infatti, vediamo Marisbury di spalle. Nell’episodio 0 di Fate/Grand Order vediamo una figura incappucciata dietro di lui. In questo episodio, invece, alle spalle del direttore non c’è nessuno. Possiamo invece notare al centro dello schermo la figura di Romani, inginocchiato con riverenza al fianco di Marisbury, vincitore della Guerra.
Una conversazione notturna
Mash e Fujimaru, nonostante le iniziali perplessità, decidono di fidarsi ancora di Roman. Immediatamente dopo la scena cambia, e ci troviamo nel campo allestito per la notte dal gruppo.
Il Master è di guardia, e Ishtar lo raggiunge per fare una conversazione notturna. Non è la prima volta; anche nei precedenti episodi i due avevano brevemente parlato durante la notte, senza affrontare nessun argomento fondamentale in particolare. Semplicemente, parlando come due amici.
Ishtar gli parla di sé, si complimenta per il suo riuscire a fare amicizia con così tanti servant, per la sua spontaneità, e così via.
Fujimaru, esausto, dopo poco si addormenta, lasciando Ishtar a fare la guardia e a vegliare sul suo sonno.
Al termine dell’episodio vediamo ancora una volta Ishtar con i capelli biondi, invece dei soliti scuri.
Se prima era solo un sospetto, o poteva essere un’illusione di Fujimaru, adesso queste possibilità sono scartate: la dea nasconde sicuramente qualcosa.
La tranquillità, tuttavia, in Fate/Grand Order dura poco, e al ritorno ad Uruk i protagonisti vengono raggiunti da Siduri che, in lacrime, dà loro una drammatica notizia: re Gilgamesh è morto.
Potete trovare a questi link i focus sui precedenti episodi di Fate/Grand Order: Zettai Majuu Sensen Babylonia:
- Episodio 0
- Episodio 1
- Episodi 2-3
- Episodi 4-5
- Fate/Grand Order: Zettai Majuu Sensen Babylonia Episodi 6-7-8
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