Cosa giocare in attesa di Elden Ring? Ecco la nostra Top 5 dei migliori Soulslike
Il 2019 è stato un anno eccezionale per il nostro medium preferito ed ha visto il riconoscimento dell’opera decennale di Hidetaka Miyazaki & Soci con il trionfo di Sekiro: Shadows Die Twice ai The Game Awards. From Software lavora incessantemente alla prossima hit, Elden Ring, ma il 2020 promette di essere un anno “buca” per i numerosi fan della casa di Tokyo. Ecco, quindi, per ingannare il tempo che ci separa dall’apposizione delle nostre manine umidicce sul frutto del lavoro congiunto di Miyazaki e G.R.R. Martin, una Top 5 dei migliori Soulslike usciti in questi anni al di fuori dei lidi From Software. Prima di cominciare precisiamo che si tratta della nostra classifica, nulla di scritto nella pietra, non la verità assoluta; anzi, se non siete d’accordo con ciò che state per leggere, vi invitiamo caldamente a lasciarci un commento per argomentare la vostra, personalissima classifica. Se siete particolarmente giovani o vi va di saperne di più sul “decennio Soulslike”, inoltre, potete recuperare l’approfondimento di qualche settimana fa su “Quella volta che Demon’s Souls rischiò di non esistere”: attenti, è un segreto tenuto gelosamente dai poteri forti e dalla lobby dei produttori di dischi Blu-Ray, io non vi ho detto nulla! Cominciamo!
Numero 5, Lords Of The Fallen:
Partiamo dal “soulslike originale”, probabilmente il primo titolo ad accollarsi l’etichetta. L’ha fatto di buon grado, l’ha fatto con consapevolezza, probabilmente l’ha fatto anche per ragioni di marketing. Il titolo di Deck 13, che tradisce tutta l’inesperienza dello sviluppatore tedesco all’epoca, è anche foriero di ottimi spunti e d’un level design bistrattato dai continui caricamenti della mappa, ma senz’altro mirabile. La storia di Harkin è di una banalità disarmante, oltre che mal raccontata ed infarcita di personaggi dimenticabili, ma il combat system è gradevole ed arricchisce la formula originale di From Software con succulente abilità da hack&slash isometrico. Bene ma non benissimo.
Numero 4, The Surge:
“Ancora tu. Ma non dovevamo vederci più?” Deck 13 ci riprova, migliorandosi. Se la chiara ispirazione di Lords Of The Fallen era Dark Souls, The Surge, il primo soulslike con setting fantascientifico, prende a piene mani dal brio portato sulla scena da Bloodborne. Il risultato è un combattimento più fluido, arricchito da un’inedita meccanica di smembramenti del nemico e di alcune sue appendici. Le location troppo simili tra loro e la trama, questa sì, ancora una volta poco soddisfacente, lo condannano alla quarta posizione. Ci sarebbe il secondo capitolo ma, come potete evincere dalla nostra recensione, si è trattato di un tremendo ed inspiegabile passo indietro. peccato!
Numero 3, Code Vein:
Ecco il turno di Code Vein, il Soulslike in stile anime di Shift, gli autori di God Eater. Il travagliato sviluppo dell’opera ha dato i suoi frutti, regalando agli amanti degli action-rpg un prodotto d’indubbio valore. il buon level design, le trovate dei codici sanguigni, la barra della concentrazione e la trama palese ed intricata ne fanno un prodotto sì, largamente ispirato a From Software, ma anche profondamente originale. Tutto questo senza contare la peculiare veste grafica per un prodotto di questo genere. A proposito di quest’ultima è necessario spezzare una lancia anche nei confronti dei suoi detrattori: vi capiamo e siamo consapevoli che certi eccessi tipicamente nipponici siano difficili da digerire per un pubblico occidentale. Andate al di là dei soggettivismi estetici, ve lo assicuriamo. Rischiereste di perdervi il nostro terzo in classifica!
Numero 2, Salt&Sanctuary
I soulslike prendono ispirazione dai metroidvania, perchè non rendere pan per focaccia creando un metroidvania che prenda ispirazione dai soulslike? Dev’essere stata questa la domanda alla base di Salt&Sanctuary, posta da quella coppia di mattacchioni degli Ska Studios. cosa dire su questo titolo? Si tratta di Dark Souls. In 2D. Ed è bellissimo. Giocatelo, non fosse altro perché è stato sviluppato con amore – è il caso di dirlo – da due sole persone, marito e moglie. Oggi è San Valentino, fatevi questo regalo ed amerete voi stessi!
Numero 1, Nioh
Al primo posto non poteva che comparire il grande ritorno di Team Ninja: Nioh. Il titolo, un sapiente mix tra Soulslike e l’esperienza puramente action derivante da Ninja Gaiden è sontuoso. L’avventura di William Adams nella terra del sol levante prende a piene mani dal folklore giapponese, per restituirci boss e miniboss grondanti di carattere. I sistemi delle pose e del loot garantiscono un’esperienza appagante, tanto longeva da sembrare infinita. I rinomati problemi di equilibrio del titolo non infastidiscono il giocatore più smaliziato, il quale accetta di buon grado l’idea di riuscire a rompere quasiasi cosa ci si pari davanti, a partire da un certo punto dell’avventura – dopo un inizio di campagna passato costantemente a boccheggiare. Certo, la narrazione non è mai stato il punto forte di Team Ninja. Ok, sotto il profilo tecnico non siamo di fronte allo stato dell’arte. Vero è che la struttura a missioni può far storcere il naso degli amanti dell’esplorazione nei soulslike… Ma a marzo arriverà sugli scaffali Nioh 2, un prequel che promette di essere il più proverbiale dei “more of the same”. Se la base di partenza è questa, non vediamo l’ora!
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