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Nuova D780, a che gioco sta giocando Nikon?

Poco meno di due anni fa l’azienda giapponese metteva in commercio due prodotti che si pensava fossero destinati a chiudere un capitolo durato la bellezza di  59 anni. Parliamo ovviamente della Z6 e della Z7, due mirrorless Full Frame abbastanza ben riuscite, per essere un “primo” tentativo, ma soprattutto rivoluzionarie, in casa Nikon, grazie alle novità che hanno portato: un attacco a baionetta completamente nuovo, il sensore stabilizzato, il mirino elettronico e tante altre cosucce carine racchiuse in un corpo solido e compatto (e che si tiene bene in mano, a differenza di certe concorrenti).

“Oh là! Era ora che si mettessero al passo coi tempi! È finalmente finita l’era delle reflex anche per Nikon!”

avrà quasi sicuramente pensato a voce alta qualcuno. Ma quel qualcuno probabilmente non si sarebbe aspettato ciò che sarebbe successo di lì a un po’ di mesi, la presentazione ufficiale della nuova Nikon D780 al CES 2020 di Las Vegas.

I have a D750… I have a Z6… Uhh! D780!

Riesumando un tormentone del 2016 ormai defunto nel dimenticatoio dove è stato abbandonato, si potrebbe dire che sia andata proprio così. Questa nuova D780 sembra infatti il tentativo da parte di Nikon di mettere insieme il meglio della validissima D750 (macchina che avrebbe ancora molto da dare nonostante i più di 5 anni di vita), migliorandolo ancor di più per quanto possibile, con alcune chicche derivanti dalla più recente Z6. Per essere un po’ più precisi, qui di seguito vi abbiamo messo una lista delle sue caratteristiche principali:

  • Sensore CMOS, BSI, Full Frame (35,9mm x 23,9 mm), da 24 Megapixel (Z6, sei tu?);
  • Innesto dell’obiettivo a baionetta F-mount;
  • Mirino ottico a pentaprisma, ovviamente, come ci si aspetterebbe da una reflex, con un ingrandimento dello 0,70x, copertura del 100%;
  • AF da mirino a rilevazione di fase da 51 punti, probabilmente lo stesso della D750, ma si dice abbia ereditato gli algoritmi di tracking dalla sorellona, nonché attuale ammiraglia, D5;
  • AF in Live View da 273 punti, con Eye-Detection AF (Di nuovo, Z6, sei tu?);
  • Raffica fino a 7 fps con AF/AE attraverso il mirino, fino a 12 fps in Live View in modalità silenziosa;
  • Intervallo di sensibilità ISO 100-51200, estendibile fino a 50-204800;
  • Tempo di posa da 1/8000 a 30 sec., estendibili fino a 900 sec. in modalità M;
  • Video in 4K/UHD fino a 30p, senza fattore di ritaglio;
  • Monitor touch screen basculante da 3,5’’ da 2359k punti;
  • Doppio slot di memoria, che accetta card SD UHS-II;
  • E molto altro.

Insomma, veramente un bel mash-up.

“La prima regola è che non ci sono regole”, ma un po’ di limitazioni si.

“La prima regola è che non ci sono regole” scrive Nikon sulla pagina di presentazione della nuova arrivata, ma è tutto oro quel che luccica? Evidentemente no.
Indubbiamente la D780 potrà rivelarsi una degna erede della tanto amata D750, ma a quanto si può leggere nel grande mare di commenti che a due settimane dalla presentazione popolano il web, c’è chi storce un po’ il naso per i seguenti motivi:

  • Non ha il flash integrato (si, a volte torna utile);
  • Non ha i contatti sul fondo per un futuro battery grip.

Tralasciando il discorso della mancanza del flash pop-up, che ha anche il pro di garantire una migliore tropicalizzazione, la cosa che potrebbe veramente frenare qualcuno dal farci un pensierino è l’impossibilità di poterci agganciare, in futuro, un grip verticale con comandi, portandola di fatto un gradino sotto il modello precedente da questo punto di vista.

Aggiungiamo poi un’altra nota dolente, il prezzo di lancio, fissato a 2299,95 dollari per il solo corpo e 2799,95 dollari per il kit con l’obiettivo AF-S NIKKOR 24-120mm f/4G ED VR, il quale non sarà molto diverso una volta convertito in euro.

Screen del video di presentazione

Screen del video di presentazione

Quindi che faccio, la compro o no?

Arrivati a questo punto ci si pone inevitabilmente la domanda:

“A che gioco sta giocando Nikon? A chi è destinata questa nuova reflex?”

Secondo noi bisogna valutare un attimino la scelta. Sicuramente chi ha già un bel corredo di ottiche Nikon-F e sente il bisogno di cambiare corpo perché il proprio ormai è a fine vita e non vuole rischiare di rimanere a secco durante un servizio, o ha semplicemente bisogno di un secondo corpo per incrementare l’efficienza del suo lavoro, con la D780 va sul sicuro.

E chi vuole fare il grande passo?

Non si può dire lo stesso per chi, dopo aver imparato a fondo ad usare la propria APS-C entry level, vuole fare il grande passo e passare a una Full Frame un po’ più professionale (pur rimanendo in casa Nikon), il quale si ritroverebbe con l’imbarazzo della scelta e probabilmente un po’ di confusione. Allo stesso prezzo, se non inferiore, è possibile infatti trovare anche la Z6 (stranamente, sembra quasi che Nikon voglia fare concorrenza a sé stessa in questo modo), che come si è visto gode di caratteristiche simili, ma è ancora un po’ acerba pur portando tante novità, al contrario delle ormai consolidate reflex.

C’è anche lei

Facciamo notare poi che, ormai, sulla stessa cifra è possibile trovare anche la quasi perfetta D850 nuova, da importazione, ma anche usata con garanzia italiana (…una frase echeggia soave nell’aria: “E che fai, te ne privi? E no che non te ne privi!”).

Chi vivrà vedrà

Detto ciò, l’unica è aspettare.
Aspettare l’effettiva uscita (prevista per i primi di febbraio) di questa D780, aspettare che qualcuno la provi in modo approfondito e la recensisca come si deve e aspettare che cali di prezzo, così da poter vedere ciò che effettivamente offre in confronto a quanto scritto su carta, e valutare in base al tutto la scelta.

Voi cosa ne pensate? Sentivate il bisogno di una nuova reflex di questo calibro? O per voi ormai non hanno più senso di esistere, visto il trend in crescita delle mirrorless? Fatecelo sapere nei commenti!

Fonte: Nikon.

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