L’anno volge quasi al termine e con esso anche la stagione cinematografica. Con lo sdoganamento dei cinecomics d’autore e la conclusione della saga più famosa della storia, non si può di certo dire che sia stato un 2019 privo di sorprese.
La passata stagione ci ha regalato infatti uno dei migliori periodi per la settima arte, abbiamo dunque deciso di racchiudere in una sola lista i migliori e i peggiori film di quest’anno secondo la redazione cinema.
Lorenzo
Parasite, Bong Joon-ho
Da una narrazione visiva ineccepibile sino ad uno dei messaggi sociali più sconvolgenti degli ultimi anni, Parasite di Bong Joon-ho è la vera sorpresa di questo 2019. Una tragicommedia dove la moralità dello spettatore viene continuamente messa in discussione rispondendo ad una sola esigenza:la sopravvivenza. Schierarsi è impossibile, è la compassione a vincere su dei personaggi travolti da un sistema malato alla base. Non c’è possibilità, chi puzza di straccio bollito resterà sempre lì dov’è.
Bong Joon-ho ha fatto centro e non solo è riuscito a conquistare la Corea del sud, ma tutto il mondo. Trovate la nostra recensione qui.
Hellboy, Neil Marshall
Altamente dibattuto e largamente problematico, del disastroso reboot di Hellboy ve ne parlammo già abbondantemente a suo tempo (trovate la nostra recensione qui). Quella di Neill Marshall è stata infatti una catastrofe su più fronti, che non ha minimamente rispettato le promesse fatte. Se le aspettative erano quelle di un Hellboy più dark e maturo rispetto i precedenti capitoli, quello che ci siamo ritrovati è un diavolo rosso che fa della violenza il suo unico nonché disperato tentativo di risultare maturo e per adulti. Non c’è dubbio che ci troviamo davanti ad uno dei più grossi cataclismi produttivi di questo 2019.
Un progetto che non ha fatto che aumentare il rimpianto per il terzo film mai realizzato di del Toro.
Alessandro
The Dirt: Mötley Crüe
Annata di biopic questo 2019. Dal pluripremiato Bohemian Rhapsody per arrivare a Rocketman, quest’anno abbiamo avuto tanta musica al cinema. Netflix, con questo The Dirt, decide di produrre forse il biopic migliore nella stagione dei bopic. La compassione e i santini vari stanno a zero.
Qui c’è posto solo per il rock ‘n’roll e la vita di una delle band che più hanno incarnato lo stile di vita dell’esagerazione del genere.
Chiara Ferragni Unposted
Da un biopic si passa ad una altro che più che biopic è uno spottone. Davvero c’era bisogno di un intero documentario per dire quanto noi siamo poveri e la bella Chiara non lo è? Davvero la gente si riversa in sala per vedere l’insipidità della vita di una influencer facoltosa che già sbandiera ai 4 venti la sua vita privata? A quanto pare sì visti gli incassi. Contenti loro che potevano vedere le stesse cose senza pagare un biglietto ma semplicemente seguendo il suo profilo Instagram.
Edoardo
Dov’è il mio corpo? – Jérémy Clapin
Dov’è il mio corpo? compie un lavoro dolce e chirurgico sul tatto, sull’importanza di sentire attraverso le mani, per poi riportare il tutto assieme agli altri sensi, per rendere il mondo davvero adulto. Il film d’animazione distribuito da Netflix si porta a casa una fetta di Cannes, e un brandello di cuore del pubblico. La storia reale e magica di Naoufel e la sua mano si aggrappa agli occhi dello spettatore, come un’eterocromia vermiglia impossibile da scacciare. E, finito il film, noi saremo esattamente come il suo protagonista: splendidamente diversi e pronti a urlarlo al mondo.
Hellboy – Neil Marshall
La tentazione di mettere L’ascesa di Skywalker era forte, ma il peggior film dell’anno è decisamente Hellboy. Una pellicola scritta e diretta dagli autori di Colorado, un cinepanettone-comic in grado di rovinare tutta l’estetica cinematografica creata da Guillermo del Toro. Comicità becera, sceneggiatura pronta per un colabrodo, CGI barbina e trucco osceno, in grado di trasformare Hellboy in un tizio rosso che sembra abbia passato l’estate tra sole, mare e krokodil.
Emanuele
The Irishman, Martin Scorsese
The Irishman rappresenta a tutti gli effetti il punto finale sul cinema Gangster. Martin Scorsese con il suo ultimo film lascia da parte l’epica di Quei Bravi Ragazzi per far spazio al crudo mondo che pervade l’ambiente malavitoso. Tradimenti, omicidi, complotti politici, la morte, la fede e la vecchiaia sono gli ingredienti di The Irishman che volenti o dolenti farà la storia del cinema. Tre ore e mezza in compagnia di De Niro, Al Pacino, Joe Pesci e Hervey Keitel non possono che volare in un film sull’ineluttabiltà del tempo, c’era una volta The Irishman, c’era una volta il cinema.
It 2, André Muschietti
Dopo l’enorme successo del primo capitolo, Muschietti ritorna al cinema con il capitolo conclusivo sui film dedicati al romanzo di Stephen King, It. It 2 però mantiene i difetti del primo capitolo, paura basata esclusivamente sui Jump Scare e li amplifica, riducendo il film a una sequela di avvenimenti scontati e sequenze patetiche. Un vero peccato dato il materiale a disposizione ma l’atmosfera creata del film non rasenta minimamente il terrore vero di un male che ci circonda. Il vero colpo di grazia che affossa definitivamente è il finale, in uno scontro ridondante e nauseante che speravo finisse il prima possibile.
Marco
Dolor Y Gloria-Pedro Almodóvar
22esimo film di Pedro Almodóvar, Dolor Y gloria è forse la sua opera più personale. Il regista immerge il protagonista (Antonio Banderas) in vicende che egli stesso ha vissuto. Dolor Y Gloria è una pellicola meravigliosa sia nella forma che nel contenuto. Una dimostrazione d’amore sincera verso il cinema e l’arte in generale.
X-Men: Dark Phoenix
Lo sappiamo, la continuità dei film degli X-Men è sempre stata un disastro. Tra cambi di attori e eventi della trilogia originale completamente ignorati è difficile parlare di un vero e proprio universo. Ma con X-Men: l’Inizio si era realizzato un prequel discreto e con Giorni di un futuro passato si erano uniti genialmente il vecchio e il nuovo cast, realizzando forse il film più interessante sui mutanti di casa Marvel. Dark Phoenix (dopo X-Men: Apocalisse, non proprio perfetto) rappresenta purtroppo il punto più basso del franchise. Nonostante ci sia comunque qualche momento godibile, la trama abbastanza piatta e prevedibile, alcune scelte incoerenti dei personaggi e in generale la sensazione che forse un ulteriore capitolo non serviva, compromettono il risultato finale.
Ray
Joker
Scelta leggermente banale, ma non sono riuscito a vedere molti film al cinema o in TV in questo 2019 causa vari impegni. Però Joker mi ha lasciato senza ombra di dubbio un’impressione maggiore. Si, Avengers: Endgame mi ha fomentato e non lo nego, C’era una volta ad…Hollywood era molto bello e su questo non ci piove, ma Joker è stato un film che mi ha fatto uscire dal cinema con un nodo allo stomaco tipico di certi film drammatici. Un Joaquin Phoenix straordinario che mostra una lenta discesa verso la follia criminale del personaggio di Arthur Fleck, una sorta di effetto domino che parte da un piccolo incidente terminando in un’esecuzione pubblica e in una rivolta in piazza. Il miglior film della DC finora.
Modalità Aereo
Visto in televisione tramite Sky Cinema. Modalità Aereo non è veramente brutto, ma è sicuramente il meno bello che abbia visto in questo 2019. Paolo Ruffini interpreta un imprenditore di successo molto superbo che, in una toilette dell’aeroporto, tratta male due spazzini, interpretati da Lillo, del duo comico Lillo e Greg, e da Dino Abbrescia, ma dimenticandosi del cellulare. Questi due spazzini, con un modus operandi più da MacGyver o da film di spionaggio che da commedia, accedono al cellulare e rovinano la vita e la carriera dell’imprenditore per dargli una lezione.
Il problema si ritorcerà contro di loro quando il cugino, interpretato da Luca Vecchi del gruppo comico formato su YouTube ThePills, ottiene il telefono e decide di spodestare il cugino. Con un finale telefonato e con una morale scontata stile Dickens (Si, è stato uno scrittore importante, ma la storia del ricco arrogante che, dopo un incidente, diventa buono è oramai abusata nel 2019), questo film è uno dei punti più bassi della carriera di Fausto Brizzi (UNO dei punti più bassi, il più basso è stato toccato col seguito di Notte Prima degli Esami).
Samuele
Joker
Ammetto che non è stata una scelta semplice, quest’anno abbiamo avuto molte pellicole in sala di pregevole fattura, ma il film di Todd Philips che reinterpreta, con un sublime Joaquin Phoenix nel ruolo di protagonista, le origini di uno dei villain più iconici del mondo dei fumetti supereroistici meritava, a mio avviso, una menzione d’onore. Non perché io sia un appassionato di Batman e di tutto ciò che fa parte del suo universo, né perché si pone come cinecomic atipico e di stampo autoriale, quanto per il lavoro svolto da Philips.
Un regista/sceneggiatore fin’ora conosciuto per film come la trilogia de “Una notte da leoni” e “Trafficanti” che si afferma in modo totalmente diverso, tuffandosi a pesce in una pellicola dal sapore crime, quasi un gangster movie alla Scorsese (a cui le citazioni e gli omaggi non mancano) merita, a mio avviso, di essere premiato. Già il terzo capitolo di “Una notte da leoni” e “Trafficanti”, bisogna dirlo, contenevano grosse contaminazioni e atmosfere thriller ma si rimaneva comunque sulla commedia, questa volta si è fatto il proverbiale grande salto, si è deciso di fare qualcosa di verso e, lasciatemelo dire, Todd Philips ce l’ha fatta alla grande.
Capitan Marvel
Ok, nel 2019 al cinema ho visto film che per scrittura o per realizzazione erano ben peggiori di questo, ma ho un motivo preciso per averlo scelto (e non è perché son di parte preferendo i fumetti DC visto quanto io adori film come Infinity War e Capitan America: The Winter Soldier): Capitan Marvel è un film a malapena mediocre, ricco di errori, con una trama talmente scontata e basilare che la si può intuire nei primi minuti, ma cerca in tutti i modi di darsi un tono.
Sono stato cattivo? Bene, volevo esserlo, perché raramente un film mi ha deluso fino a questo punto. Non mi interessa che il film volesse puntare al girl power fino a rendere quasi nauseante il concetto, alla fine non è nemmeno il primo film supereroistico con una protagonista donna (basti pensare a Wonder Woman o ai terrificanti Catwoman ed Elektra), il rpoblema sta nella regia delle scene action raffazzonata e da mal di testa, nella CGI che spesso e volentieri sembra uscita da una console old gen, nei continui anacronismi o errori di continuity, nel prendere un’attrice carismatica come può essere Brie Larson, affidarle il ruolo di un personaggi carismatico come Carol Danvers e trasformarla in una macchietta,… E qui mi fermo sennò parlo troppo. Tanto potenziale sprecato, delusione più cocente dell’anno.
Arrivati a questo punto chiediamo a voi quali siano i migliori e i peggiori film del 2019, ditecelo nei commenti!
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