Due giorni e il 2020 busserà alle nostre porte, portandoci un altro decennio di innovazione tecnologica. Molti diranno “eh, speriamo sia migliore di questo”, forse aspettandosi l’evoluzione vista tra Blade Runner e Ritorno al Futuro, rispettivamente ambientati nel novembre 2019 e nel 2015. Due annate già passate, ma senza auto volanti o ambientazioni cyberpunk, robot e clonazioni. C’è da dire che, però, questi sono stati dieci anni degni di nota. Ecco le dieci novità tech (in ordine casuale, ndr) che, secondo noi, hanno caratterizzato il periodo 2010-2019!
Le nostre top tech del 2010-2019
Smartphone pieghevoli: Galaxy “Flop”, Mate X e Motorola Razr
Se già i primi smartphone rilasciati nel 2008-2009 sembravano l’innovazione del secolo, tra schermo touch e funzioni mai viste prima, i nuovi modelli pieghevoli di casa Samsung, Huawei e Motorola hanno indubbiamente scosso il mercato. Con uno schermo pieghevole infatti i telefoni sono più compatti e grandi allo stesso tempo, e anche – non per tutti – esteticamente sensazionali.
C’è da dire che però questa tecnologia è ancora acerba: i primi test con Galaxy Fold hanno mostrato gravi problemi nella durabilità, che hanno portato al ritiro dal mercato dei modelli per verificarne l’integrità; inoltre, i prezzi al pubblico sono ovviamente alti, partendo da almeno 1500 euro. Ciò non ha comunque scoraggiato la concorrenza, specialmente case più “piccole” come Motorola, che ha portato in vita l’instant classic che era il Razr per renderlo più smart e ulteriormente innovativo. E diciamolo, l’effetto nostalgia e la qualità del prodotto (per quanto non eccelsa sul lato hardware) sta ripagando l’azienda.
Magari nel prossimo decennio vedremo tanti altri modelli e un calo di prezzo, ma dipende solo dal mercato.
Rete 5G, tra promesse e dubbi
Rimanendo sul lato mobile, la rete 5G va citata tra le evoluzioni tech del periodo. Il loro boom nel 2019 ha visto arrivare investimenti di colossi come AT&T, Verizon, Vodafone e T-Mobile nello sviluppo e ricerca, per poter offrire prima della concorrenza una rete mobile superefficiente, superveloce e senza fili in fibra convergente. I primi test negli USA, in Cina e in alcuni paesi europei stanno mostrando le potenzialità (anche in campo medico) del 5G, che sembra veramente essere uno degli step definitivi – anche se già si parla di 6G.
In Italia c’è però un grande blocco dato dallo scetticismo dei cittadini e di alcuni “esperti”: si teme che infatti la rete 5G possa recare danni alla propria salute, e gli allarmisti di professione parlano di un “forno a microonde terrestre” che porterà l’essere umano alla cottura finale, senza però alterarsi allo stesso modo del riscaldamento globale. La ricerca scientifica e l’utilizzo della rete per ora non hanno mostrato effetti causati dalla esposizione a lungo termine, e gli studi non hanno mostrato alcuna capacità delle onde elettromagnetiche di danneggiare le cellule umane o l’ambiente che ci circonda.
Insomma, tra varie controversie il 5G sta avendo difficoltà a sbocciare. Speriamo nel 2020 per avere ulteriori conferme sulla bontà della nuova rete, e dunque la sua fioritura.
Intelligenza artificiale, verso una regulation chiave per il progresso
Per quanto il concetto di AI si sia già sviluppato anche prima del 2000, questo decennio ha visto migliaia di esperti convergere verso l’idea di una decisione comune per il bene dell’umanità. Le intelligenze artificiali infatti in questo periodo sono arrivate pure sugli smartphone e ci aiutano quotidianamente, tra Alexa, Siri e Cortana. I dubbi però sono ancora moltissimi, specialmente riguardo il suo utilizzo in campo militare e il rischio di violazione della privacy. Il GDPR del resto è servito anche a questo.
Elon Musk però, da buon investitore e rivoluzionario tecnologico, oltre che fondatore di OpenAI, ha puntato sulla tecnologia collaborando con Stephen Hawking, Max Tegmark, Jaan Tallinn e altri cinquemila esperti (tra cui le italiane Maria Chiara Carrozza e Francesca Rossi) per stilare una lista di principi chiave da seguire per regolare e rendere l’AI buona per i cittadini. Questi “23 Principi di Asilomar” stesi e firmati nel 2017 comprendono questioni etiche, economiche e tecnologiche, tutte dirette interessate per liberare l’intelligenza artificiale da demonizzazioni e bias vari attribuiti dai meno informati e da chi li utilizza con cattive intenzioni, tra cui la disinformazione e propaganda con fake news.
Un passo in avanti cruciale, da seguire nell’intento di far cambiare l’idea al mondo riguardo una tecnologia dalle altissime potenzialità.
SpaceX e la nuova partnership con NASA, per la scoperta “economica” dello spazio
Per giustificare questa scelta mi basterebbe farvi guardare questo video. Il contributo tecnologico che SpaceX, altra azienda privata fondata nel 2002 da Elon Musk, ha dato in questo decennio è senza precedenti e continuerà a esserlo. Le promesse fatte dal magnate sudafricano per i prossimi anni sono tantissime, come mostra la mole di lavoro degli ultimi mesi attorno a Starship, ma sono le imprese dei Falcon Heavy che hanno meravigliato gli appassionati di spazio e non solo.
Una volta era lo sbarco sulla Luna a sorprendere i cittadini, durante la corsa allo spazio della Guerra Fredda tra USA e URSS; ora, con molti meno interessi geopolitici e più motivazione data per la scoperta dell’ignoto, SpaceX sta lavorando assieme a NASA per il prossimo piano: lo sbarco su Marte. I primi test promettono bene, mostrando che è possibile tagliare i costi riutilizzando i razzi usati per il lancio, programmati per tornare a terra una volta conclusa l’operazione.
Staremo a vedere dunque cosa combinerà dal 2020 quel matto di Elon Musk, che a quanto pare non si fermerà mai.
Tesla, il futuro è elettrico
Eh sì, anche Tesla fa parte di questa lista che sembra ormai monopolizzata dal magnate (please sponsorizzaci, ndr), ma non possiamo farci niente se lui è praticamente l’uomo del decennio. Tra batterie, Powerwall, auto elettriche e Cybertruck, l’azienda sta mostrando il suo contributo per un avvenire ecosostenibile. Una scommessa che sta ripagando anche oltre i confini americani, dove i paesi cercano di seguire la tendenza offrendo ecoincentivi per abbandonare auto diesel/benzina e puntare sull’energia rinnovabile.
Anche qui i dibattiti sono molti, poiché Tesla intende essere anche un marchio di auto smart dotate di autopilot e componenti tech all’avanguardia. Secondo alcuni scettici, queste innovazioni rovinerebbero l’esperienza di guida oltre che la sicurezza sulla strada. Il problema insomma rimane lo stesso dell’AI: il progresso fa paura, come anche durante le rivoluzioni industriali, ma sta a noi scegliere se abbracciarlo o stargli alla larga, tra rischi e benefici.
Realtà virtuale, per un’esperienza completamente nuova
Abbandoniamo la dimensione di Musk per gettarci a capofitto su un’altra relativamente nuova tecnologia: la realtà virtuale. Anche se il termine è nato negli anni ’80 e i primi prodotti del genere nel 1960 con il Sensorama (un antesignano più del cinema 3D che della VR), la “vera” virtual reality è giunta in questo decennio con prodotti come HTC Vive e Oculus Rift. Essi propongono un’esperienza visiva e sensoriale senza precedenti, grazie alla completa immersione nel corpo di un altro essere virtuale, in situazioni di vario tipo.
Montagne russe, giungla, precipizi, astronavi, o anche campi da basket. Qualsiasi ambiente interagibile è proposto dai programmatori di VR, specialmente dedicati al campo videoludico dove questa tecnologia sta trovando maggiore impiego, tra Elite: Dangerous, No Man’s Sky, Boneworks e il prossimo Half-Life Alyx. Anche qui, tante promesse e tanta sostanza!
Wearables tech, dagli smartwatch agli occhiali per la realtà aumentata
Dopo la loro introduzione c’è da dire che hanno fatto veramente il botto, ma bisogna anche ammettere che data la loro ormai confermata eleganza e utilità non se ne può fare a meno. Specialmente degli smartwatch, che vanno dalle banali Xiaomi Mi Band ai FitBit Versa, passando anche per i prodotti di Samsung, Apple o anche Tissot. Insomma, orologi di questo tipo sono indubbiamente utili, moderni e belli da indossare: un vizio che, prima o poi, qualcuno si toglie.
Poi ci sono anche stati tentativi di proporre sul mercato occhiali smart, come i Google Glass con realtà aumentata, ma tra i prezzi e le tecnologie non ancora perfettamente sviluppate, si sono rivelati un flop. Ora Amazon ha proposto la sua versione di una montatura intelligente con speaker e Alexa integrati, compatibili con le lenti graduate richieste dal consumatore e comunque eleganti. Questi, però, hanno un costo molto più accessibile. Anche Huawei ci sta pensando, ma rimane per ora un mercato ancora leggermente di nicchia, aperto a tutti ma frequentato solo dai più appassionati.
Supremazia quantistica, il prossimo step dopo i supercomputer
Questo è uno dei traguardi più recenti e più interessanti della lista, per quanto se ne sia parlato poco. La supremazia quantistica ha delle implicazioni estremamente interessanti per il futuro di qualsiasi settore che necessita di altissime capacità di calcolo, dalla finanza alla medicina, dal machine learning alle simulazioni chimico-biologiche. Ora come ora i supercomputer di IBM e Google fanno sì un lavoro egregio, ma con il nuovo processore Sycamore si preannuncia una nuova era.
In poche parole, Sycamore impiega tre minuti circa per portare a termine un lavoro per il quale un supercomputer “classico” richiederebbe diecimila anni. Dai bit digitali si è passati al qubit, in grado di rappresentare 1 e 0 contemporaneamente, offrendo molti più stati e dunque capacità di elaborazione. Una tecnologia davvero sconvolgente e altrettanto costosa – qualche milione di euro – ma in grado di rivoluzionare il futuro ancor più delle tecnologie prima dette.
Forse sarà proprio questa la base da cui partire nel 2020 per un altro decennio all’insegna dell’evoluzione tecnologica.
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La lotta AMD – Intel, per il progresso della Legge di Moore
Rimanendo nell’ambito computer, la lotta tra AMD e Intel ha giovato tantissimo sia ad esperti che al consumatore medio. Ora infatti si ha accesso ad hardware meno costoso e sempre più performante. È proprio in questo decennio che specialmente AMD ha mostrato di essere ancora in gioco (e ne abbiamo parlato approfonditamente qui), offrendo dei processori mozzafiato a diverse centinaia di euro in meno rispetto la diretta concorrente, mantenendo comunque prestazioni pressoché uguali.
La Legge di Moore inventata da Intel non è più valida, ora come ora, per Intel stessa che ha pure ammesso di essere indietro. Intanto le recensioni dei loro nuovi processori sono “negative” rispetto alle serie Ryzen, sia CPU che APU. Tutto questo comunque piace, poiché ora sul mercato si trovano molte più alternative e a fasce di prezzo competitive. Una situazione win-win insomma, per la tecnologia e per l’utente medio.
Gaming e streaming, dalla crescita di Twitch a Google Stadia
Dulcis in fundo, ultimo ma non meno importante, l’avvento e crescita del rapporto tra videogiochi e streaming, ovvero Twitch e anche Google Stadia. Sono due settori diversi, è vero, ma qua si parla del rapporto tra di essi poiché in questo decennio si è intensificato notevolmente. Twitch ha raggiunto cifre d’utenza prima impensabili, affermando i videogiochi come nuovo media di interesse specialmente per i giovani. Celebrità da Drake a Sasha Grey sono apparse sulla piattaforma, e si sa benissimo anche come Shroud, DrDisrespect e Ninja (solo alcuni tra i maggiori streamer) sono cresciuti e diventati famosissimi grazie ad essa e ai contenuti che portano. L’alternativa a YouTube, live, dall’interazione maggiore tra spettatore e “star” e dai profitti nettamente maggiori per queste ultime.
Poi è arrivato Google Stadia e con esso anche le tante alternative proposte da altre compagnie, anche se ancora in sviluppo. Giocare a titoli non compatibili col proprio dispositivo, da praticamente qualsiasi altro device, è un traguardo altrettanto sensazionale dal punto di vista tecnologico. Certo è instabile e ha il potenziale di minacciare il mercato di giochi sia in formato digitale che fisico, ma in sé è emblema del progresso. Magari nei prossimi mesi, o nel 2020 in generale, si sistemerà adeguatamente. Staremo a vedere!
E voi? Quale innovazione tech del 2010-2019 pensate abbia rivoluzionato il mercato? Di sicuro ce ne sono tantissime, e ricordarsi dieci anni di evoluzione è difficile data la quantità e qualità dei prodotti del decennio. Diteci la vostra nei commenti, e come da prassi buon anno nuovo!
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