Lo steam controller ha segnato l’inizio dell’hardware creato e prodotto da valve
Steam che produce hardware? Utopia!
Era l’ormai lontano 27 Settembre 2013, quando fu annunciata da Valve l’intenzione di entrare a far parte della produzione di hardware. Il primo nato da questa idea è stato lo Steam controller, il quale design causò non poco scalpore all’epoca, per la mancanza totale di analogici e una disposizione dei tasti molto inusuale.
Lo steam controller è stato l’input che ha spinto valve successivamente a produrre prima le Steam Machine, poi lo stesso controller (ma con un design rivisto e perfezionato) e poi lo Steam Link fino ad arrivare ai visori Vive e Index. Questa piccola perla del gaming è recentemente uscita di produzione (speriamo per dare vita ad una seconda versione), quindi commemoriamola con questa recensione.
La prima versione al pubblico della periferica fu mostrata alla DGC2014 ed era già molto simile a quella attuale. Venne proposto senza il touch screen centrale e con una croce direzionale al posto dell’attuale analogico, ma nonostante il restyling il design non piacque ai più. Valve puntò molto sul gamepad, che doveva essere venduto accoppiato alle Steam Machine, ma dal momento che queste ultime non riscossero molto interesse (dato che SteamOS era già indietro come compatibilità in confronto a Windows), il controller fu venduto separatamente sullo store di Steam. Ha subito varie modifiche interne nel corso degli anni, come la presenza del Bluetooth o la possibilità di mappare i tasti donandogli il Turbo o altre funzioni utili.
Confrontato agli altri è il più pesante, ma anche il più comodo
Qualche dato tecnico: Le batterie hanno una durata fino ad 80 ore, le dimensioni del controller sono circa 15cm di lunghezza, 7.5cm di larghezza (nel punto centrale) , 11cm (nel punto più largo) e circa 4.5cm di spessore nelle impugnature. (più grande di poco rispetto ad un controller One) invece nel peso siamo oltre la media con ben 297g, che non danno fastidio, ma quando avrete per le mani un controller più leggero sentirete la differenza (One-286g, X360-263g, Switch-226g, PS3-180g). Ha uno speaker incorporato che emette dei suoni all’accensione o in alcune situazioni particolari, ma non ha un Rumble (o meglio, c’è la funzione vibrazione ma è sperimentale e potrebbe causare lo spegnimento improvviso della periferica). Il trackpad destro può essere usato anche per muovere il puntatore al di fuori dei giochi, e i click del mouse sono simulati dai grilletti.
Unboxing un po’ amaro, ma molto saporito
La scatola è fatta di un cartone quasi vellutato, si vede che è stata posta molta cura in tutti gli aspetti dell’esperienza, dall’unboxing all’utilizzo, alla personalizzazione. Abbiamo acquistato La versione con la Skin di CS:GO gialla, che oltre a proteggere le plastiche dai graffi, conferisce al pad uno stile personale e più colorato.
All’interno del packaging sono presenti il controller, 2 pile AA Duracell, le istruzioni ed, in un angolo nascosto, è presente una “prolunga” per il ricevitore USB (solo il connettore, il cavetto micro USB non è incluso).
Tutto bene quindi, ma allora perchè diciamo che l’unboxing è amaro? qualcosa non va?
Si. La cosa brutta di tutto ciò è che questo unboxing non potrà più essere ripetuto, dato che il 26 Novembre 2019, la produzione è stata interrotta per sempre.
L’ergonomia è importante, molto, forse un po’ troppo..
Il controller che vediamo è quello che è effettivamente è arrivato in mano ai giocatori nel 2015 ha un aspetto completamente diverso dalla prima versione presentata. Quella che conosciamo oggi è una versione che comprende un solo analogico, due trackpad cliccabili e con un feedback aptico simile a quello dei joycon oltre a dei tasti posteriori aggiunti ai soliti 8 classici.
Analizzando le caratteristiche tecniche c’è poco da discutere: Lo steam controller è il quello che meglio si adatta alle mani del giocatore. Le sue “Corna” arrotondate e grandi si fanno abbracciare dalle mani in modo perfetto, meglio di quelle più appuntite del controller di Xbox One. Viene spontaneo paragonarlo con il controller di casa Microsoft dato che è il più gettonato su pc, e proprio contro di lui lo steam controller pecca di un elemento importantissimo per gli Sparatutto: L’analogico destro (ma di questo parleremo più avanti).
I tasti del controller sono interamente personalizzabili, ma il tool è disponibile solo su Steam, quindi (se lo possedete) vi consiglio di aggiungere i giochi di altri launcher ad esso, dato che in caso contrario dovrete usare dei tool esterni come Xpadder o simili. Le batterie vanno inserite all’interno dell’aletta posteriore e sono un po’ complicate da estrarre, ma nulla di trascendentale.
Per alcuni giochi si, per altri un po’ meno
Abbiamo provato il controller a lungo e su diversi giochi. Partiamo con l’ovvio: tutti i giochi RTS o Gestionali sono particolarmente agevolati dall’utilizzo di questo controller. Dopo che ci si è abituati, diventa un must have. Si comporta molto bene anche con gli Action e gli Adventure (provato con AC:Odyssey e Darksiders Genesis) grazie all’input lag assente e ai tasti aggiuntivi mappabili. I tasti aggiuntivi sul retro sono letteralmente una manna dal cielo, sono personalizzabili e comodissimi da utilizzare (Non per niente Sony ha aggiunto due tasti posteriori sul suo Dualshock di recente). Anche i Platform riescono a trarre vantaggio dall’ergonomia del controller, quasi tutti i generi sono “compatibili”.
Il discorso si fa diverso con gli sparatutto, mentre con i TPS si riesce a giocare con qualche modifica alla sensibilità e alla configurazione del controller, negli FPS ci sono non poche difficoltà.
Abbiamo utilizzato lo steam controller sul recentemente arrivato Halo:Reach per pc e la configurazione viene modificata praticamente ad ogni sessione di gioco, anche se pian piano ci si avvicina alla giocabilità. Il consiglio è però: Se gli sparatutto in prima persona sono il vostro genere preferito, dovreste considerare l’utilizzo di Mouse e Tastiera oppure ripiegare su qualcosa di più classico. Per ovviare al problema viene in nostro aiuto il sacrosanto tool di configurazione, ma è complicato trovare uno schema che funzioni senza apostrofare l’oggetto in modi poco educati.
Tiriamo le somme
Lo steam controller è (o per meglio dire era) un’ottima alternativa al parco controller disponibile sulla piazza. Per chi poi è riuscito ad ottenerlo a prezzi stracciati durante i vari saldi natalizi sa già di cosa stiamo parlando. Non a tutti piace il suo design privo di stick destro, ma con un po’ di pazienza ci si prende l’abitudine e (soprattutto merito all’ergonomia e ai tasti sul retro) non se ne potrà più fare a meno. La nostra speranza è che l’azienda di Gabe Newell produca un nuovo controller, magari con un solo trackpad e un analogico destro per migliorare l’esperienza sugli sparatutto. Fino ad allora, questo sarà il miglior controller “Da divano” per PC mai creato.
photo credit to: Michele Antonio Germinario
Per rimanere informati sul mondo nerd, continuate a seguirci sul nostro sito DrCommodore.it e su Facebook, Instagram, Telegram, YouTube, Discord e Twitch.