Un piano ambizioso ma sostenuto da un fondo da 60 milioni di euro: l’Italia digitale sarà una realtà entro il 2025. Lo promette il ministro dell’innovazione Paola Pisano, che firma il programma.
Accesso online a tutti i servizi
Il primo punto del programma riguarda direttamente i cittadini, che dovranno fornirsi di un’identità nazionale “unica, gratuita, facile da usare, che permetta di identificarsi in maniera sicura e accedere a tutti i servizi“, indica il piano. Attualmente lo Spid – questo il nome del servizio – può essere rilasciato anche da privati, ma probabilmente la direzione sarà quella di avere un unico fornitore privato, delegato dallo Stato. Contemporaneamente, partirà una ristrutturazione digitale delle piattaforme online dei servizi pubblici – come i siti dei Comuni o delle scuole – che saranno affiancati a sistemi di intelligenza artificiale.
Sostegno alle imprese tecnologiche, ma non solo
La trasformazione digitale riguarderà anche le imprese, che beneficeranno di una piattaforma di sharing dove poter prenotare e condividere laboratori e strumentazioni scientifiche avanzate, che potrebbero essere fuori dalla portata delle aziende più piccole. In arrivo anche Made.it, un programma sostenuto dal governo per promuovere le imprese che si occupano di robotica, guida autonoma, cybersecurity e intelligenza artificiale, ma saranno coinvolti anche altri settori tradizionali del Made in Italy come manifattura, turismo, moda, design e alimentare.
Infrastrutture adeguate in Italia
Il piano incentiva anche la banda ultralarga e il 5G, che si sta lentamente diffondendo nelle più grandi città italiane. Inoltre, l’Italia è già in contatto con la Germania per quanto riguarda Gaia-X, la futura piattaforma di cloud computing che si affiancherà a quelle attuali, per ora tutte made in USA. Parliamo di colossi del calibro di Amazon, Microsoft, Google e Alibaba.
Italia digitale: serve tempo
La strada è lunga, tortuosa e pure in salita. Il ministro Pisano ne è consapevole:
“L’Europa e l’Italia sono lente, hanno un’adozione delle tecnologie molto lenta, e hanno un ritardo sui modelli di business per la creazione e la diffusione dell’innovazione”.
Tuttavia, sembra intenzionata a tirarsi su le maniche e guidare il Paese verso il futuro, in primis “assumendo nei prossimi mesi oltre cento persone [per il progetto]”, rassicura.
Fonti: Wired, La Stampa, AGID.
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