Nel 2016 alla Russia venne una magnifica idea: bloccare i maggiori siti porno mondiali, ovvero Pornhub e YouPorn. Una mossa che doveva seguire quella del 2015, ovvero il ban di ben 11 siti meno noti in quanto “nocivi per la salute dei bambini”. La legge di quell’anno, infatti, mirava a bandire “la produzione illegale, condivisione e pubblicità di materiale pornografico”. Proprio per questo la Corte decise di rimuovere anche i due servizi più famosi.
Tira e molla
Secondo il Roskomnadzor, ovvero il Servizio federale per la supervisione nella sfera della connessione e comunicazione di massa, i video pubblicati su Pornhub risultavano illegali di fronte alla legge precedentemente detta, per quanto il materiale esplicito non sia considerato tale in Russia.
Ma l’elemento che risalta da questa vicenda è la reazione mediatica, come in tanti altri casi. Roskomnadzor infatti, una volta presa e diffusa ai media la decisione definitiva di bloccare Pornhub e YouPorn, decise di ritwittare un loro messaggio legato ai ban del 2015:
“Cari fan, come alternativa potreste provare a incontrare qualcuno nella vita vera. […] Cari amanti dell’Internet, questo consiglio è ancora valido (aggiunta del 2016, ndr)”.
Un messaggio che, come si usa dire, ha decisamente blastato gli utenti. La reazione dei social media manager di Pornhub però non è mancata, ovviamente. E nemmeno quella di fan e celebrità russe, coinvolte in un botta e risposta continuo con l’account di Roskomnadzor.
https://twitter.com/Pornhub/status/776192618166452224
Russian celebrities in solidarity with PornHub! pic.twitter.com/qVB6XEDAGJ
— ✙ Lvivsky Metropoliten ✙ (@natohawks) September 15, 2016
Alla fine chi l’ha duro la vince
Le campagne promosse da gruppi open rights però hanno infine avuto successo. Da Eva Galperin, global policy analyst alla Electronic Frontier Foundation, a Nadya Tolokonnikova, leader della band Pussy Riot, ognuno ha detto la sua in materia di censura nel paese. In poche ore, poi, è arrivato il messaggio finale direttamente da Pornhub: il sito non è stato rimosso.
https://twitter.com/Pornhub/status/776460823229267969
Una vittoria chiarissima da parte di tali servizi che dunque hanno continuato fino ad oggi, e continueranno ancora, a pubblicare video anche in Russia. Almeno così gli utenti non dovranno uscire al freddo e al gelo per trovare donne calde a cinque chilometri. Del resto non si sa mai, si potrebbe trovare qualche babushka pronta ad accoglierci. Anche se…
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