Due versioni cinematografiche dell’opera di Shakespeare, così simili ma così diverse
Da pochi giorni è uscito su Netflix il film Il Re con Timothée Chalamet, Joe Edgerton e Robert Pattinson. La pellicola mette in scena la storia del re d’Inghilterra Enrico V prendendo spunto dalla tragedia di Shakespeare e riproponendola in una versione meno romanzata e più cruda.
Il Re non è però il primo film a riadattare la famosa opera del Bardo, ne esistono altre tre versioni. Qui ci concentreremo solo su quella di Kenneth Branagh (attore shakespeariano e allievo di Lawrence Olivier) del 1989.
L’opera teatrale fa parte di una tetralogia che parte con Riccardo II, re pazzo che viene spodestato da Enrico IV al quale sono dedicate due opere (parte I e parte II) e finisce con Enrico V.
La trama
La vicenda narra del giovane Enrico (soprannominato Hal), principe di Galles e futuro re d’Inghilterra. Il forte contrasto con il padre ormai pazzo e gravemente malato lo porta ad agire contro tutte le regole di corte e passando le proprie giornate tra locande e donne. A 26 anni si ritrova sul trono a dover fronteggiare intrighi di corte e minacce del Delfino (il principe erede al trono di Francia) diventando non solo uno dei regnanti più famosi della storia medievale, ma anche simbolo di un’Inghilterra unita e potente.
Le due versioni a confronto
La versione di Branagh, con cui esordisce alla regia e come attore protagonista al cinema, è estremamente legata al testo teatrale, l’introduzione del Coro e ogni monologo è svolto seguendo pedissequamente il testo di Shakespeare.
Questo mette subito in luce la formazione teatrale di Kenneth Branagh che già nel 1984 recitò questa stessa parte a fianco di Ian McDiarmid (Palpatine per i fan di Star Wars) con la Royal Shakespeare Company, la compagnia teatrale più importante di tutta l’Inghilterra.
La versione de Il Re al contrario è più cinematografica, le scene sono studiate perfettamente per creare tensione e dare il senso di mistero tipici di un film thriller o di guerra. Ritroviamo molti punti in comune con la storia del Bardo, ma viene aggiunta una parte precedente presa in prestito dall’opera “Enrico IV” e dalla reale vicenda di Enrico V che permette agli spettatori di godere di un maggior approfondimento del protagonista (lasciato da parte nella versione teatrale). L’assenza di aderenza al testo porta i dialoghi ad essere molto più semplici e naturali (se visto in lingua originale risulta anche meno complicato non essendo in inglese antico).
Le differenze tra i due attori sono enormi principalmente per corporatura ed età: Chalamet magro e 24enne mentre Branagh più robusto e già 30enne all’uscita del film. Anche lo stile di recitazione risulta estremamente diverso. Timothée dimostra di essere nato sul set con un’impostazione cinematografica molto espressiva, seppur con gesti minimi. Branagh risulta molto più legato allo stile da palco teatrale con gesti ed espressività molto sottolineati e con una dizione perfetta dell’inglese antico.
Avete visto Il Re? Conoscete le altre versioni di Enrico V? Fatecelo sapere nei commenti.
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