Call of Duty Mobile è ciò che serviva nel mercato mobile
Cosa potrebbe accadere se Activision e Tencent Games si mettessero a lavorare per portare uno dei franchise più conosciuti e redditizi del medium su una piattaforma in grande ascesa? Nascerebbe Call of Duty Mobile, un videogioco che prende le caratteristiche migliori dei diversi Call of Duty per riproporle sugli smartphone di milioni di giocatori in tutto il mondo.
Mettiamo subito in chiaro che il gaming su dispositivi mobili è sempre stato un mondo parallelo al gaming classico, ma la grande diffusione degli smartphone, e i bilanci finanziari degli sviluppatori di giochi per telefono, hanno portato i grandi colossi dell’industria videoludica a entrare in un mercato casual riproponendo Su Play Store e App store i brand più conosciuti; questo meccanismo ha portato a quello che oggi possiamo denominare la gallina dalle uova d’oro dei colossi dell’industria, e risulta anche superfluo dire il perché. Basti pensare a quante ore passiamo con lo smartphone in mano e quante ore passiamo nei negozi di app alla ricerca di qualche passatempo per occupare i tempi morti: scarica, gioca, cancella, ma aspetta! Questo gioco mi piace, continuerò a giocarci… Oh, guarda! Per 5 euro mi danno questo pacchetto di benvenuto molto economico. E che fai, te ne privi? E no che non te ne privi.
Detto fatto. I videogiochi su smartphone sono esattamente ideati per arrotondare i bilanci, detta in modo davvero sarcastico, poiché le cifre che girano attorno alle microtransizioni sulle piattaforme classiche sono da capogiro, ma su smartphone divengono quasi inimmaginabili. Un esempio semplicissimo è la storia della King Digital Entertainment, la società fondata nel 2003 in Svezia da Zacconi, Morris e Rowland, la quale sviluppa videogiochi per browser e smartphone e che, tra le tante produzioni, ha dato vita al colosso: Candy Crush Saga. Checché si dica, il titolo tanto criticato dagli elitari e dai videogiocatori puristi, nel mese di novembre 2012 – anno di debutto del gioco per dispositivi mobili, quando ancora gli smartphone non avevano l’odierna diffusione – ha totalizzato 10 milioni di download. Non a caso la società è stata acquistata da Activision Blizzard per 5,9 miliardi di dollari nel corso del 2015.
Le opportunità che si manifestano nel mercato mobile sono troppo ghiotte per non essere colte, e difatti oggi possiamo trovare i principali distributori di videogiochi per home console anche su smartphone: Bandai Namco, Activision Blizzard, SEGA e Nintendo sono solo alcuni dei nomi che hanno lasciato il segno anche su dispositivi mobili. Call of Duty è solamente l’ultimo dei diversi marchi forti che sono approdati sui dispositivi mobili dei giocatori, ma che presenta una caratteristica che ha stupito e messo d’accordo tutti quanti: il videogioco è giocabile e non snatura l’essenza della storica saga di shooter in prima persona che nel passato ha fatto impazzire i giocatori, nonostante qualche scivolone di percorso negli ultimi anni.
Sì, giocabile, cosa non scontata quando si parla di sparatutto in prima persona controllabile tramite uno schermo touch; siamo di fronte a un piccolo capolavoro, se vogliamo esagerare possiamo anche definirlo un miracolo, poiché Call of Duty Mobile non prende solamente il meglio del brand, ma lo riporta fedelmente grazie anche a un comparto tecnico invidiabile. Lo stupore viene meno pensando alla mano dietro a questa operazione: Tencent Games, diramazione della Tencent Holdings, multinazionale cinese che sta lentamente acquistando le più grandi aziende tecnologiche nel mondo, in particolare leader indiscusso nel mercato videoludico mondiale. Dopo aver acquisito le azioni di alcune società come Activision Blizzard, RIOT ed Epic Games, Tencent Games si è specializzata nel mercato mobile sviluppando nel corso degli anni diversi videogiochi di successo, tra i quali ritroviamo, appunto Call of Duty Mobile, la cui creazione è stata affidata allo studio interno di Timi Games, tra l’altro attualmente coinvolta nello sviluppo di un nuovo videogioco in collaborazione con The Pokémon Company (la quale ha recentemente rilasciato Pokémon Masters, Gacha Game sviluppato da DeNa Co., Ltd.). L’esperienza dunque non manca al colosso, e la maturità tecnologica trova il suo apice con la versione mobile di Call of Duty, un vero gioiello raro nel mercato mobile.
L’impronta asiatica si nota, in particolare nella schermata iniziale di gioco: inutilmente confusionaria, ma ai cinesi piace così e bisogna abituarsi; d’altro canto, il gameplay risulta estremamente semplice e il feedback è più che positivo. Tutto ciò avviene grazie alla magistrale ottimizzazione del titolo, estremamente fluido in multigiocatore, ma che, per ovvie ragioni, presenta ancora qualche piccolo problema nel Battle Royale. Ma la fluidità di gameplay (e degli FPS, ovviamente), è solo la base dalla quale il titolo assume consensi anche da chi ha sempre snobbato il mobile gaming; il comparto grafico fa da sfondo a un contesto diegetico dominato dall’azione sfrenata e dalla nostalgia, ma procediamo con ordine e capiamo insieme perché Call of Duty Mobile è un piccolo gioiello tra la bigiotteria presente nei negozi digitali di Google e Apple.
Modalità di gioco
Quando parliamo di Call of Duty è sempre difficile identificarlo con una modalità di gioco precisa: negli anni ogni capitolo della saga è riuscita a conquistare gli affezionati grazie ad alcune chicche che si distaccano dal classico multigiocatore online, il quale è presente e più che attivo. Cosa non può mancare a un videogioco basato esclusivamente sul comparto online? Ovviamente il Battle Royale, il quale, in CoD Mobile, prende forte ispirazione da PUBG Mobile, altro titolo Tencent Games. La modalità più attesa, però, resta il fiore all’occhiello della saga di Call of Duty: Black Ops, e parliamo della modalità Zombie che verrà rilasciata a data da destinarsi – presumibilmente entro fine ottobre.
Entrando nel dettaglio nella modalità multigiocatore, ritroviamo il classico Deathmatch a Squadre, accompagnato dal sempreverde Dominio e la modalità competitiva per eccellenza, la modalità che ha accompagnato la nostra adolescenza e i nostri clan negli anni passati: Cerca e Distruggi. Inoltre sono disponibili anche Prima Linea e l’allenamento contro l’Intelligenza Artificiale, grazie alla quale possiamo provare le armi appena sbloccate.
Gameplay
Come preannunciato precedentemente, il gameplay di CoD Mobile è estremamente intuitivo e di facile assimilazione. Esistono di base una modalità semplice, che prevede il fuoco automatico non appena il giocatore muove il puntatore verso un nemico – utile per i giocatori che non hanno mai giocato -, e una modalità avanzata, che permette il completo controllo del fuoco e quindi approfondire il gunplay e risultare competitivi. Una volta scelto come giocare, il titolo prevede la completa personalizzazione dei pulsanti e la loro disposizione a schermo, permettendo ad esempio di ingrandire il tasto di fuoco e localizzandolo in una zona dello schermo facilmente accessibile, così da rendere più semplice al giocatore rispondere al fuoco nemico. Si tratta quindi di un titolo che si adatta alle esigenze di qualsiasi giocatore, semplificato e che permette di poter giocare in comodità in base alle proprie scelte.
Piccola chicca per i nostalgici: è possibile fare i famigerati QuickScope, tanto amati dai cecchini impazziti a cui piace correre per la mappa e creare il panico nelle mappe di gioco. Proprio per le mappe bisogna fare una menzione d’onore: i campi di battaglia presenti in gioco sono nientemeno che le mappe più famose del brand, anche se vi è qualche mancanza, anche se il parco mappe giocabili verrà ampliato nel tempo.
Microtransazioni
Siamo arrivati al punto dolente dei giocatori, una funzione tanto odiata quanto sfruttata e ormai diffusa, in particolare nei videogiochi per dispositivi mobili. A differenza di altri titoli, però, gli acquisti in-app non rendono il gioco Pay to Win, in quanto le armi e le ricompense uccisioni, oltre che i famosissimi “perk”, vengono sbloccati semplicemente salendo di livello. Difatti, la valuta digitale a pagamento permette di acquistare skin e l’ormai tradizionale pass battaglia, il quale rilascia ricompense aggiuntive. Un sistema ben studiato che non rovina l’esperienza di gioco e che permette a tutte le persone amanti di armi colorate di sfogarsi svuotando il proprio borsello.
Controller ed emulatori, il dilemma
Il titolo inoltre non prevede, per il momento, l’uso di un controller; tale funzione, disponibile nella beta, è stata disabilitata in modo da concedere agli sviluppatori il tempo per differenziare l’accoppiamento dei videogiocatori, creando così matchmaking bilanciati e che non prevedano lo scontro diretto tra giocatori mobile puristi e coloro che, invece, preferiscono il controller di gioco. Anche gli emulatori Android per PC sono stati bloccati, ad eccezione di uno che permette di videogiocare utilizzando mouse e tastiera. Vedremo la prossima mossa di Activision e Tencent, anche se non escludiamo che, come per PUBG Mobile, il titolo sarà disponibile per emulatore Tencent accoppiando i giocatori PC tra di loro.
Un punto di partenza per il futuro
Concludendo, Call of Duty Mobile è un gioco che sorprende in positivo: bilanciato, ottimizzato e premia chi sa giocare bene, a differenza di molti titoli presenti su Play Store e App Store. Questa onestà intellettuale ha infatti fatto superare i 35 milioni di download nel mondo e ha già permesso di incassare circa 2 milioni di dollari in microtransazioni; risultato strabiliante se pensiamo che il titolo è stato rilasciato globalmente solamente il 01 ottobre. Call of Duty si prepara a conquistare le classifiche anche su smartphone, e a quanto pare ha rivoluzionato un intero genere per smartphone. Ci auguriamo che gli sviluppatori prendano il titolo come base di partenza per i loro progetti, poiché CoD Mobile risulta divertente da giocare, intuitivo ed è riuscito a farsi apprezzare dai videogiocatori console e PC (cosa inimmaginabile).
Se ancora non lo avete fatto vi consigliamo caldamente di provarlo, il gioco è gratuito e nel corso del tempo verrà supportato con nuove modalità e, si spera, armi e mappe.
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