Dopo il successo di Plaguemon, la romhack di Pokèmon Rosso satanista, arriva Plaguemon Breeder.
Michele Hiki Falcone è famoso per aver creato versioni gore/splatter dei Pokémon in passato, ma oggi ha deciso di presentare una versione molto particolare e decisamente inquietante. Il suo nome è Plaguemon Breeder e si tratta di una sorta di tamagotchi che vi sveglierà di notte e vi costringerà a nutrire i vostri mostriciattoli tenendovi svegli anche per un’ora pur di non farli morire.
L’aspetto più interessante è che, per la realizzazione dell’hardware, è stata usata una PoketStation. Quest’ultimo è un device uscito solo in Giappone che funziona come una VMU per Dreamcast, ovvero una memory card dotata di schermino LCD e alimentata a batterie che andava inserita nella porta memory card da cui venivano scaricati dei mini giochi aggiuntivi. Per esempio in Final Fantasy VIII era utile per sbloccare e allenare il Guardian Force Boko.
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Perché, però, usare una PoketStation? La risposta arriva direttamente da Falcone attraverso un’intervista fatta da Wired Italia:
“Il primo, il più geek, è un handheld con grafica ad 1bit (il nome del tipo di periferiche tamagotchi et similia) con uno dei processori più potenti montati su questo genere di device, un processore Risc a 32-bit, un mostro senza senso per un tamagotchi (solitamente con cpu a 4bit), questo perché la periferica, distribuita solo in Giappone, doveva comunicare con un altra periferica a 32-bit. Ciò permette anche di avere un suono a 10bit-Pcm, quasi qualità cd quindi, e una fluidità di gioco lontana dalle animazioni dei più noti omini virtuali. In più, oltre ad avere gli infrarossi per duelli all’ultimo sangue, comunicando con la navicella madre PlayStation uno, può essere aggiornato ed aggiornare eventuali progetti futuri (si inserisce nello slot delle memory card.) Di giochi per PocketStation non ne sono stati fatti una ventina, la maggior parte riempiono 2-4 blocchi di memoria rispetto ai 15 disponibili sulla console, io conto di riempirli tutti“.
Il dispositivo, però, è ancora in sviluppo perché lo stesso sviluppatore vuole ancora studiare bene le funzionalità e il modo come possa incastrarsi nella normale quotidianità di una persona. Vuole anche capire come questa esperienza possa far reagire una persona che vivrebbe, a tutti gli effetti, una storia un po’ horror. Insomma, non è proprio divertente essere svegliati alle tre di notte da un urlo a 10bit da un pet che vuole giocare per non morire.
Pokémon Breeder è disponibile al momento in soli 10 esemplari. Come vi sembra questa idea?
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