Ecco la nostra recensione di PES 2020!
In molti, dopo la perdita della licenza relativa alla Champions League, davano per spacciata Konami e la sua storica simulazione calcistica: Pro Evolution Soccer. Grave infatti era stato il colpo inferto da EA, che forte dei consueti ed eccellenti dati di vendita di FIFA, aveva deciso di togliere alla software house nipponica la possibilità di replicare sul divano di casa i match della massima competizione europea per club. Konami tuttavia non si è data per vinta, ed ha deciso di puntare forte – anzi, fortissimo – sul suo PES, incassando la mazzata targata Electronic Arts come meglio poteva. L’unico modo per poter sopperire alla mancanza di numerose licenze era inventarsi un titolo che puntasse tutto sulla simulazione, risultando divertente ed allo stesso tempo appagante, e che potesse portare gli utenti a re-interessarsi ad un gioco che fino ai primi anni 2000 dominava il mercato; un’impresa non da poco, sicuramente, che tuttavia risulta per certi versi necessaria in quanto utile sia a non scomparire definitivamente sia a contrastare il dominio commerciale che FIFA ha imposto negli ultimi anni. Con eFootball PES 2020, disponibile dal 10 settembre 2019 su PlayStation 4, Xbox One e PC, Konami sembra essere finalmente riuscita in quest’ardua impresa. Per quale motivo? Scopritelo nella nostra recensione!
https://www.youtube.com/watch?v=V-mDyfoYYc8
Poche novità, tanti aggiustamenti!
Prima di addentrarci nell’analisi del gameplay di eFootball PES 2020, cominciamo col parlare di tutte le novità, per la verità poche, presenti nelle tante modalità di gioco che Konami ha inserito nel suo nuovo titolo. Partiamo dall’unica, nuova modalità del titolo, rappresentata dalla modalità Matchday. Questa modalità consiste essenzialmente in un torneo online strettamente collegato alle partite più importanti che settimanalmente si susseguono nei vari campionati europei e non. Matchday prevede dunque l’utilizzo e la scelta di una squadra da supportare durante tutto l’arco del già citato torneo grazie alle vittorie che raccoglieremo durante lo stesso; tali vittorie porteranno dei punti alla squadra ed al giocatore, utili eventualmente a portare il giocatore a cimentarsi in una finale trasmessa in streaming all’interno del titolo in esclusiva per tutti i giocatori di eFootball PES 2020. Ogni partita inoltre porterà al giocatore delle ricompense da utilizzare in MyClub, l’Ultimate Team del calcistico targato Konami, che si va perfezionando di anno in anno. Tale modalità rappresenta sicuramente un’aggiunta apprezzabile, ma assolutamente non rivoluzionaria; le partite di Matchday infatti potranno essere giocate solo in orari piuttosto precisi e decisi da Konami stessa. Tali orari purtroppo non comprendono in alcun modo le ore serali, che sono state totalmente escluse senza alcun motivo; un vero peccato, dato che molti utenti si dedicano ai videogiochi soprattutto durante la sera. I suddetti avranno quindi enormi difficoltà a stare dietro agli orari imposti dalla software house giapponese, che speriamo possa rivedere quanto prima questa decisione per certi versi scellerata. Passando ad analizzare la modalità MyClub, possiamo affermare che poche sono le aggiunte apportate da Konami a quella che punta ad essere la vera e propria rivale di Ultimate Team, che dunque risulta essenzialmente identica a quella di cui abbiamo parlato lo scorso anno nella nostra recensione di PES 2019. Dopo aver creato un allenatore liberamente personalizzabile nell’aspetto, vi ritroverete a comandare una squadra composta da perfetti sconosciuti, che dovrete di volta in volta integrare con giocatori di alto grado da acquisire tramite la valuta ingame, i GP. Ogni giocatore sarà acquistabile tramite dei “palloni”, ordinati per grado di rarità, che garantiranno sempre un calciatore della rarità desiderata; ovviamente il ruolo del vostro acquisto sarà praticamente sconosciuto sino all’apertura dei tanto discussi “pacchetti”. Unica vera novità da segnalare nella modalità MyClub è quella relativa alla presenza di una schermata riepilogativa dei vari calciatori disponibili per l’acquisto ad ogni accesso alla stessa. All’interno di eFootball PES 2020 troviamo poi le classiche amichevoli, da giocare contro la CPU, online o contro un amico, i vari campionati e coppe europee, le divisioni online già viste lo scorso anno e la storica e sempre gradita Master League, che è forse la modalità che ha ricevuto le aggiunte più sostanziose. Konami ha infatti provato ad innovare il suo storico e memorabile Campionato Master grazie all’inserimento all’interno dello stesso di una componente narrativa, per la verità piuttosto abbozzata. All’inizio della Master League dovremmo infatti scegliere le fattezze del nostro allenatore che non sarà più liberamente personalizzabile, ma da selezionare tra alcune vecchie leggende del calcio giocato, tra cui spiccano i nomi di Maradona, Gullit, Roberto Larcos (si, è Carlos, lo sappiamo), e così via. Una volta selezionato l’allenatore verremo trascinati in delle sessioni puramente narrative che, grazie alle nostre scelte, potrebbero cambiare le sorti della nostra squadra. Tali sequenze consistono essenzialmente nella scelta degli obiettivi stagionali, in delle interviste pre e post gara e così via. Tuttavia, se all’inizio il giocatore viene trascinato con forza all’interno di questa struttura, col passare del tempo le sessioni di intermezzo cominciano a lasciare un po’ l’amaro in bocca, in quanto troppo ripetitive e spezzettate. Una maggior attenzione sotto questo punto di vista potrebbe portare la già ottima Master League a livelli semplicemente stratosferici. Tanti sono stati inoltre gli aggiustamenti apportati da Konami a questa modalità, che l’anno scorso soffriva di qualche problemino relativo soprattutto alle trattative utili a portare nuovi rinforzi alla vostra squadra, che ricordiamo, potrà essere o composta da giocatori reali o dagli indimenticabili Minanda, Castolo e compagnia. Se in PES 2019 infatti era possibile notare un certo sbilanciamento all’interno delle trattative, che risultavano o troppo facili o troppo difficili, lo stesso non si può dire di eFootball PES 2020. Il Campionato Master dunque è sicuramente una delle modalità più riuscite di questo titolo, che speriamo venga migliorato ancor di più l’anno prossimo. Infine, segnaliamo la presenza della modalità Diventa un Mito, che vi permetterà di creare un vostro alter ego virtuale il quale, a suon di gol e buone giocate, dovrà scalare le gerarchie di club e nazionali. Tale modalità è essenzialmente identica a quella dello scorso anno; divertente, curata e molto riuscita. In sostanza dunque l’offerta ludica di eFootball PES 2020, nonostante non abbia alcune aggiunte di rilievo assoluto rispetto allo scorso anno, è sicuramente da promuovere. Le modalità disponibili sono tante e ben strutturate, e siamo sicuri che con qualche piccolo accorgimento potranno affermarsi sempre di più negli anni a venire.
La miglior simulazione calcistica di sempre
Una volta analizzate le varie modalità di gioco, passiamo finalmente al vero pezzo forte di eFootball PES 2020: il gameplay. Lo diciamo senza dubbio alcuno, il titolo targato Konami è il miglior simulatore calcistico attualmente sul mercato. Il ritmo di ogni singola partita è parecchio ragionato e praticamente identico a quanto si vede ogni Domenica sui campi da calcio nostrani e non solo. Konami infatti ha fatto tesoro delle critiche (poche per la verità) che i fan più affezionati avevano rivolto a PES 2019, prendendo di buono quanto fatto durante lo scorso anno e migliorando tutte le criticità che affliggevano il suddetto. Sono stati infatti totalmente eliminati i difetti riguardanti l’arbitraggio, criticatissimo in quanto eccessivamente severo, ed i portieri, che adesso compiono balzi felini dando sfoggio a parate di altissima qualità, animate in maniera molto realistica. Una volta avviata la prima partita, ci siamo trovati di fronte ad un titolo incredibilmente profondo, realistico, il cui impatto ci ha sorpreso in maniera più che positiva. Le animazioni di ogni singolo calciatore sono state riscritte e migliorate, con risultati davvero eccellenti; la fluidità che queste donano ai movimenti dei 22 in campo ed al gioco stesso è praticamente tangibile, non solo esteticamente ma anche in termini di puro gameplay. Dimenticate i giocatori legnosi e spaesati visti nelle scorse iterazioni della saga, e date il benvenuto ad una riproduzione praticamente perfetta di quello che è il calcio giocato, fatto di contrasti, inserimenti, tocchi sbagliati, dribbling e così via. Ogni singolo passaggio, o meglio, ogni singola azione di gioco, terrà conto della posizione del giocatore rispetto al pallone, in modo da riprodurre nella maniera più fedele possibile il calcio giocato. Rari infatti saranno i casi in cui un giocatore mal posizionato o marcato stretto dal difensore avversario riuscirà ad eseguire un tiro perfetto, uno stop a seguire o un passaggio pulito; per giocare a questo titolo dunque, dovrete ragionare e tener conto di tanti fattori che fino a qualche anno fa erano totalmente ignorabili. A contribuire a questo enorme senso di realismo ci pensa anche la dinamica della palla, perfezionata in maniera impressionante; deviazioni, rimbalzi, rimpalli e quant’altro hanno un impatto abbastanza marcato sulla fisica del pallone, che prenderà traiettorie “anomale” ma tuttavia parecchio fedeli alla realtà. Sempre riguardo la fisica della palla, abbiamo notato con piacere che il fastidiosissimo effetto ping pong presente nelle passate iterazioni della serie è stato sensibilmente ridotto, anche se non del tutto eliminato. Un peccato, dato l’estremo realismo che permea l’intero gioco, ma nulla di particolarmente eccessivo o preoccupante. Una delle nuove feature presenti in PES 2020 è quella relativa al cosiddetto Finesse Dribbling, supervisionata da Don Andrès Iniesta, ex stella del Barça. Utilizzando entrambe le levette analogiche del controller sarà infatti possibile eseguire trick di vario tipo che il più delle volte, se correttamente utilizzati, lasceranno gli avversari di turno inermi e vi spalancheranno la strada verso la porta avversaria. Per quanto apprezzabile e ben costruita, abbiamo trovato questo nuovo sistema di controllo particolarmente ostico, soprattutto nelle prime partite, poichè l’utilizzo di entrambi gli analogici con un timing perfetto risulta piuttosto complicato e artificioso. In sostanza dunque il gameplay di questo nuovo PES rappresenta il massimo apice raggiunto da una simulazione calcistica negli ultimi anni: ragionato, appagante, divertente, realistico. Un vero e proprio spettacolo, insomma.
Tecnica invidiabile, poche licenze
Passiamo infine ad analizzare il lato tecnico di eFootball PES 2020, che anche quest’anno è mosso dall’ottimo Fox Engine, ultimo retaggio di Kojima in casa Konami. Il titolo è una vera e propria gioia per gli occhi, grazie a dei modelli poligonali dettagliatissimi ed identici alle controparti reali e a degli effetti di luce davvero invidiabili. Unico neo, almeno dal punto di vista visivo, è quello riguardante le animazioni facciali dei vari calciatori ed allenatori, che sono totalmente da rivedere in quanto parecchio “strane” ed anomale. La bellezza visiva di PES viene però inficiata dalla quasi totale mancanza di licenze ufficiali sia delle squadre più forti del globo, sia dei campionati più seguiti. Se infatti la Serie A è totalmente licenziata, con addirittura la Juventus in esclusiva, non si può dire lo stesso della Liga Spagnola, della Bundesliga e della Premier, in cui le squadre fornite di kit e logo si contano praticamente sulle dita di una mano. Per fortuna Konami ha aperto alla possibilità di utilizzare un file opzioni fan made per ovviare a questo annoso problema. Da rivedere, come al solito, la telecronaca italiana della coppia Fabio Caressa – ben lontano dai fasti del Mondiale 2006 – Luca Marchegiani, che il più delle volte utilizzano frasi totalmente fuori luogo rispetto a quanto si vede in campo. La bellezza visiva raggiunta da PES 2020 tuttavia porta qualche piccolo problema di frame rate soprattutto sulle console standard, ove il Fox Engine fatica notoriamente. Un piccolo prezzo da pagare per un impianto tecnico meraviglioso ed invidiabile.
In conclusione..
eFootball PES 2020 è, senza mezzi termini, la miglior simulazione calcistica presente sul mercato. Il gameplay del titolo targato Konami è semplicemente splendido, e riesce a riprodurre in maniera fedelissima quello che è il calcio giocato nella vita reale; dimenticate le galoppate senza senso sulle fasce o i tiri da centrocampo, in questo gioco c’è da ragionare per averla vinta e portare i tre punti a casa. Siamo sicuri che con un sensibile aumento delle licenze disponibili e con alcuni piccoli aggiustamenti relativi alle varie modalità di gioco disponibili, PES tornerà ad essere il punto di riferimento per tutti i videogiocatori che ormai da anni preferiscono FIFA. Konami dunque vince per 2 a 0, in attesa della risposta da parte di EA.
VOTO: 9.2
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