Alla fine dopo grandi attese e rimandi, Fate/Stay Night – Heaven’s Feel II è arrivato anche nei nostri cinema, questa settimana.
Devo ammetterlo, aspettavo questo film praticamente dalla sua uscita in Giappone, quando si iniziarono a sentire recensioni entusiaste e fan che lo definivano addirittura perfetto o migliore del primo (del quale avevo già parlato qui).
Le aspettative erano alte. Parecchio alte, direi, considerando che a lavoro sul franchise c’era ancora una volta Ufotable, che si occupa della trilogia.
E devo dire che le aspettative non sono state affatto deluse.
Fate/Stay Night Heaven’s Feel II non è assolutamente privo di difetti, così come non lo era il primo. Del resto, sarebbe impossibile inserire tutto in due ore di film, ma sono riusciti, anche stavolta, a trasporre ciò che serviva e ad “annegare” lo spettatore nell’atmosfera dark che caratterizza questa route.
Ciò che è importante quando si lavora a un adattamento è riuscire a mantenere intatti, pur effettuando qualche cambiamento, lo spirito e l’atmosfera dell’opera originale. Ufotable ce l’ha fatta anche stavolta.
Uno dei pregi più grandi del film è proprio questo. Sin dai primi minuti, come a non volere dare allo spettatore neanche un briciolo di speranza, i toni sono oscuri, inquietanti, accompagnati da scene oniriche che contribuiscono a spiazzare lo spettatore durante le rivelazioni più importanti.
Non farò spoiler, ma certe transizioni sono rese magnificamente. Il film riesce, pur senza basarsi sul POV di nessun personaggio, a far comprendere allo spettatore i loro stati d’animo, a turbarlo come se fosse lui stesso a vivere quelle situazioni. La scena del sogno, ad esempio, provoca subito un forte senso di straniamento che viene accentuato quando veniamo messi di fronte alla cruda realtà. Lo stesso straniamento che provano i personaggi coinvolti.
Il primo film era definito da molti “noioso”. Beh, questo è esattamente l’opposto.
Gli avvenimenti si susseguono velocemente, come catapultando i protagonisti dentro un vortice di disperazione e oscurità. Le scene slice of life non sono assenti, ma anche qui l’aria che si respira è la stessa: disperazione, paura per il futuro e desideri distorti.
Il fatto che il film sia pieno di rivelazioni e avvenimenti importanti non lo rende pesante, anzi. La pellicola si segue abbastanza bene e le spiegazioni sono molto spesso brevi, chiare ed essenziali. Quanto basta per far comprendere la situazione allo spettatore senza appesantirlo con troppe informazioni tutte assieme.
Anche le animazioni, come Ufotable ci ha abituati, sono spettacolari. In particolare il combattimento tra Saber Alter e Berserker, già intravisto nel trailer, è una gioia visiva. Visto sul grande schermo, poi, rende ancora di più, mostrandoci i Servant in tutta la loro potenza distruttiva.
Lo scontro è stato allungato, fino a raggiungere una decina di minuti, intervallato da scene con altri personaggi. Ufotable si è messa alla prova con questo scontro, e direi che è assolutamente promossa. Non vedo l’ora di vedere certi scontri nel terzo film, se queste sono le premesse.
Anche la resa facciale dei personaggi è splendida. Sono tutti espressivi, tutti riescono a comunicare le loro emozioni allo spettatore, i loro cambiamenti, sofferenze.
Non andrò nello specifico per evitare gli spoiler, ma c’è una scena in particolare con Rin che mi ha fatto venire i brividi, tanto il suo sguardo era freddo e glaciale. O, ancora, Sakura è resa perfettamente in ogni sua espressione e, credetemi, è fondamentale.
Shirou è determinato, ma anche tormentato. Illya sembra infantile, eppure dimostra grande maturità. Shinji mostra odio e rancore, eppure piange.
Ogni emozione, ogni sfumatura caratteriale è trasposta perfettamente.
Se dovessi trovare un difetto di sceneggiatura sarebbe uno solo. Il film inizia fin troppo velocemente.
I fatti si susseguono senza lasciare allo spettatore il tempo di abituarsi a ciò che sta vedendo. Dopo le prime scene, comunque, il ritmo si tranquillizza e torna regolare. Comunque questo difetto è un pregio al tempo stesso: traspone bene il ritmo serrato dei primi giorni.
Se non l’avete visto al cinema un po’ mi dispiace per voi, perché meritava assolutamente di essere guardato in sala.
Le animazioni sono ottime come sempre e la trasposizione è splendida. Si prende delle libertà, cambia leggermente l’ordine di alcuni avvenimenti e fa delle aggiunte, ma questo contribuisce solo a renderlo ottimo. Da fan, posso dire di essere uscita dalla sala assolutamente soddisfatta, e non devo l’ora che Dynit porti i bluray, in modo da rivederlo.
Difetti
Come il precedente, anche questo film ha dei tagli rispetto al materiale originale. Se nel primo alcuni tagli si potevano sopportare, nella speranza che quelle scene fossero inserite in questo, adesso il peso di quelle mancanze si fa sentire.
Il personaggio di Shinji, in particolare, esce da questi primi due film particolarmente trascurato. Se nella novel sono dedicati degli interludi al suo personaggio, proprio per approfondire il background e la psicologia, Ufotable prosegue su un’altra strada. Eliminare le scene di introspezione, lasciando all’espressività del personaggio il compito di parlare. Il personaggio, come altri, parla con gli occhi.
Ora, questo rende, ma fino a un certo punto. Sicuramente qualche minuto in più, qualche frase in più non avrebbero fatto male, ma tutto sommato non è questa la mancanza più “grave” del film.
Anche alcune spiegazioni sono assenti, prima tra tutte quella sul sudario, molto trascurato dalla pellicola. Probabilmente, comunque, queste cose verranno recuperate nell’ultimo capitolo.
La lacuna più grande, che spero venga colmata da Fate/Stay Night Heaven’s Feel: Spring Song (in uscita l’anno prossimo), è la caratterizzazione di Illya, uno dei personaggi più importanti di Heaven’s Feel. Lo stesso non possiamo dire per i film.
Se nel primo Illya era totalmente assente e le sue scene erano state rimosse, qui viene “promossa” al ruolo di comparsa. E non è per nulla soddisfacente.
Molte scene sono state tagliate, l’approfondimento psicologico e la costruzione del suo legame con Shirou sono quasi completamente assenti, e considerando l’importanza che la Einzbern avrà nel prossimo capitolo è un difetto impossibile da ignorare per gli appassionati.
Confido in Ufotable e nel fatto che riuscirà a risolvere tutto nell’ultimo film, regalandoci un finale splendido, qualunque esso sarà.
Doppiaggio
Il doppiaggio di Dynit è ottimo come al solito, nulla da dire. Non posso che elogiare il lavoro su questo film, come ho già fatto per Fate/Stay Night Heaven’s Feel I: Presage Flower.
Ho apprezzato in particolare Tiziana Martello e la sua performance nelle scene più emotive e drammatiche su Sakura, e Benedetta Degli Innocenti, nuovamente a lavoro su Saber, stavolta Alter.
Il personaggio è lo stesso, ma le tonalità della voce, anche in giapponese, sono leggermente differenti, e la doppiatrice, nonostante avesse pochissime battute, mi ha convinta pienamente.
Conclusioni
Fate/Stay Night Heaven’s Feel II: Lost Butterfly è tutto quello che potevamo desiderare. Non è perfetto, ma è comunque probabilmente la migliore trasposizione possibile.
Alla fine della proiezione, tra l’altro, è presente un brevissimo trailer di Spring Song, in uscita nelle sale giapponesi nella primavera del 2020. Conto i giorni da quando sono uscita dalla sala.
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