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L’Ascesa delle Ombre: La recensione della più malvagia delle espansioni

L’Ascesa Delle Ombre: La recensione della più importante espansione di Hearthstone

Il grande orologio astrale ha compiuto il suo giro, e dopo un ricco Anno del Corvo, diamo il benvenuto al glorioso Anno del Drago. Tutte le incertezze, i dubbi e le delusioni, sono state per magia spazzate via dalla venuta della nuova annata di Heathstone. Tra addii alle vecchie espansioni e il benvenuto alla nuova, i giocatori hanno celebrato al meglio questo evento. L’Ascesa delle Ombre è il primo set di carte per questa annata. Molti sono i dubbi ed altrettanti i punti da analizzare riguardo questa espansione, che porta con sé il peso di essere la più importante e cruciale nella storia del gioco. Il perché di questa affermazione? Per scoprire la risposta, leggete la nostra recensione, in cui analizzeremo ogni aspetto di questo set. Senza indugiare ulteriormente quindi, iniziamo a parlare dell’Ascesa delle Ombre, la più importante espansione di sempre.

Ascesa delle Ombre

 

Un fardello Corvino

L’Anno del Corvo è stato probabilmente uno dei periodi più bui per Blizzard. La perdita di Ben Brode, il crollo di utenza ed il malcontento generale hanno fatto sì che il gioco rischiasse un crollo drastico. I motivi li sappiamo bene o male tutti: Un meta stagnante, poco divertente e per nulla stimolante. Con le tre espansioni uscite durante tutto l’anno – Boscotetro, Operazione Apocalisse e Rastakhan – non si è riuscito minimamente ad eguagliare l’epicità e la ridondanza nel meta di espansioni come Cavalieri del Trono di Ghiaccio. Complice l’assenza di un vero e proprio Game Director ed alcune scelte opinabili, Hearthstone ha rischiato di crollare clamorosamente.

Hearthstone
Complice di questa situazione anche l’avvento dell’ormai giocatissimo, Magic: The Gathering Arena, il quale ha fatto perdere al card game Blizzard gran parte dei giocatori. Eppure, una speranza sembrava essersi riaccesa. Con l’annuncio dell’Anno del Drago, i nerf e le carte mandate in Wild con un anno di anticipo, ecco la rinascita del gioco. Tutte queste speranze si sono riversate nella prima espansione dell’anno, L’Ascesa delle Ombre. Ecco quindi perché questa è l’espansione decisiva. I giocatori hanno bisogno di conferme, di garanzie che questo nuovo anno non sia come quello del Corvo e che riesca a rivoluzionare completamente il meta.

L’Ascesa delle Ombre, il ritorno del M.A.L.E.

Dopo essere stata annunciata in pompa magna da una serie di teaser usciti sul canale youtube di Hearthstone, finalmente è arrivata L’Ascesa delle Ombre. Il primo set di questo Anno del Drago ha fatto impazzire tutti i fan del gioco di carte Blizzard. Una reunion di tutti i cattivi più iconici delle vecchie espansioni. La Lega del M.A.L.E. , questo è il nome della squadra, che ha come comune obiettivo la conquista di Dalaran, la cittadella magica. La squadra è stata messa insieme da una vecchia conoscenza, l’Arciladro Rafaam, o meglio, l’Arcicattivo Rafaam. Trai membri abbiamo il caro Dott. Boom, Re Cobaldo, Hagatha e Madame Lazul, l’indovina degli Dei Antichi. Insomma, un membro rappresentativo di ogni annata di HS fino ad oggi. Con l’avvento di questi geni del male, abbiamo anche nuove ed interessanti meccaniche.

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La prima riguarda i Lacchè, minion a costo 1 con effetti diversi e situazionali. L’altra novità riguarda i Piani. I Piani sono magie di costo variabile per ogni classe, il cui effetto aumenta di 1 ogni turno che si trova nella vostra mano. Ad esempio la magia del Guerriero di costo 4, Piano del Dott. Boom, fornisce 1 di armatura e ne fornisce 1 in più ogni turno che l’avrete in mano. Infine ci sono le Magie Gemelle. Le Magie Gemelle, in inglese Twin Spells, sono magie che una volta giocate ti mettono una seconda copia della carta giocata in mano. Ad esempio la carta del Druido a costo 8, Aiuto della Foresta, la quale evoca 5 Treant 2/2, fornendoti un’altra copia della carta, ma logicamente senza l’effetto Magia Gemella. Insomma, meccaniche interessanti che in questi primi giorni di release, sembrano essersi diffuse rapidamente ed utilizzate in molti mazzi. Ma dopo aver parlato delle novità di questa espansione, parliamo adesso dei mazzi che attualmente sembrano dominare il meta.

Un ritorno alle origini

Con l’avvento delle nuove carte, il metà ha logicamente subito uno sconvolgimento, dovuto anche all’abbandono dei vecchi set dell’Anno del Mammut. Un’Goro, Cavalieri del Trono di Ghiaccio e Coboldi & Catacombe sono state indubbiamente tra le migliori espansioni di sempre. Carte come le Quest leggendarie, i Death Knights o le Armi leggendarie hanno centralizzato il meta fin dalla loro uscita. Delle carte irremovibili, presenti in ogni archetipo, per qualunque classe. Con la loro uscita quindi, i giocatori hanno dovuto creare nuovi mazzi da zero, senza l’ausilio di quei pilastri fondamentali che avevano centralizzato ogni classe. E quindi, quali sono state le proposte più interessanti in questi primi giorni di meta, anche se è ancora presto per definirlo tale?

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Quasi tutte le classi in questo nuovo inizio hanno trovato basi solide sulle quali ripartire. Indubbiamente però, il Guerriero ha trovato maggiore ausilio con queste nuove carte. Il Bomb Warrior, questo il nome dell’archetipo, sta spopolando in ladder e ancor di più nel Rissodromo. Grazie a carte quali il Goblin a Molla, la Pinzalibur e la leggendaria di classe, Domabombe Boom, questa classe sta riscuotendo un grande successo. Altro mazzo molto divertente e performante il Thief Rogue, deck col quale risulta molto divertente scalare i rank grazie alle nuove carte, tra le quali Faida e la leggendaria Tak Baffoduro, oppure la Scagnozza Ladra. Altra classe che ha trovato nuova linfa è il Mago, in un’inedita versione Minion, grazie alla combo Khadgar e Potere della Creazione. Da sottolineare anche il Token Druid in versione rivisitata. Carte come Aiuto della Foresta e Benedizione degli Antichi risultano tra le migliori magie con l’effetto Twin Spells, ma di fondamentale importanza anche la leggendaria di classe, il Custode Stalladris.

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Il meta è ancora da definire, ma questa prima settimana ha già dato i suoi frutti. La differenza rispetto ai primi giorni di release delle vecchie espansioni è innegabile. C’è un grande fermento, ma soprattutto una grande voglia di sperimentare come non si vedeva da tempo. Le ragioni sono riscontrabili nelle scelte sicuramente ottime di Blizzard. Con queste carte ha dimostrato di sapere ancora fare ciò che ha portato in auge il card game fin dalla Beta.
Partite sempre diverse, con carte situazionali e divertenti. Questo è l’aspetto che più mancava al gioco, nato con un intento di divertire in modo competitivo, ma che aveva perso la parte “easy”.

Focus On: Il ritorno dei Murloc

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Se pensiamo ad un genere di carta che ha sempre accompagnato Hearthstone fin dagli albori, si pensa ai Murloc.  Le celebri creature anfibie sono sempre state presenti, seppur in piccolissima parte, nelle varie espansioni. Poche volte hanno veramente trovato spazio nel meta. Il divertimento nel giocare un mazzo Murloc però è garantito. Con questa nuova espansione però, i simpatici mostriciattoli hanno trovato nuova vita in una classe particolarmente martoriata dai nerf: lo Sciamano. Il Murloc Shaman è esistito in precedenza unicamente grazie alla Quest leggendaria dello Sciamano. Con la sua perdita in standard, Blizzard ha reso possibile un gradito ritorno. Le carte che hanno reso possibile ciò sono varie, su tutte il Pescatore dei Sotterranei, carta di costo 2 con body 2/3 che mette nella vostra mano un Murloc casuale ogni qualvolta ne giocherete uno.

Altra carta fondamentale Pinnatossica, costo 1 ½ che dà veleno ad un vostro Murloc a scelta in campo. Con questa carta, il Murloc Shaman dispone quindi di una risposta importante ai minion avversari con body altrimenti insormontabili, molto presenti all’interno dello scorso meta. Ultima ma non per importanza la leggendaria di classe Sfregiapinna, un costo 4 4/4 con la quale tutti i Murloc nella vostra mano costeranno 1. Riconosciamo quindi l’impegno di Blizzard nell’implementare questo nuovo archetipo in ladder, cercando di variare quantomeno nelle proposte. Questo mazzo potrà trovare spazio nel meta che verrà a formarsi? Noi speriamo di si, solamente il tempo ci darà le risposte a questo quesito. Intanto noi continuiamo più che volentieri a giocare il nostro caro mazzo Murloc.

Good Old RNG

Fino a qualche espansione fa, una delle caratteristiche fondamentali nella riuscita o meno di una partita risiedeva nel caso. Che vogliate chiamarlo RNG, fortuna, o più banalmente “culo”, la vostra vittoria era in parte dovuta al fato. Il “cuore delle carte”, per dirla in maniera più poetica, sempre presente in modo sano e quasi mai in maniera tossica.
Carte come il Libro Chiacchierone o i portali per le varie classi usciti con l’avventura Una Notte a Karazhan, erano in tutti i mazzi. Questa componente “for fun” ricopriva ogni incontro di una spensieratezza unica. Più di una volta infatti, si poteva ribaltare la situazione semplicemente con una carta. E poi, cosa è successo? Nel tentativo di limitare i colpi fortuiti, sono lentamente scomparse le carte ad alto contenuto fortuito.

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Finalmente però, con l’avvento dell’Ascesa delle Ombre, Blizzard ha implementato delle carte che ci riportano ai vecchi tempi. Carte con effetti che si affidano al caso, o che nel caso cercano la win condition di una partita. Come nel caso del Bomb Warrior. un mazzo nel quale si trova la vittoria quando l’avversario pesca dal proprio mazzo delle bombe che infliggono 5 danni. Il nostro compito sarà quindi quello di riempire il mazzo avversario di bombe, grazie alle carte di cui vi abbiamo parlato sopra. Non solo Warrior, anche al Mago è stato fornito un buon numero di carte RNG-Based. Gli esempi sono carte come Potere della Creazione di cui abbiamo parlat in precedenza, oppure la magia costo 3, Chiamata dell’Evocatore. Insomma, un vero e proprio paradiso per i veterani di questo diabolico quanto divertente gioco made in Blizzard.

Ascesa vincente

Per concludere quindi, cosa possiamo dire dell’Ascesa delle Ombre. Blizzard si è rimessa in carreggiata, ripartendo dai propri errori per proporre una nuova e scoppiettante espansione. Il ritorno di vecchie e nuove conoscenze ha creato il mix perfetto per tornare a passare lunghe ore nella Locanda più famosa dei card game. Meccaniche interessanti e non senza utilizzo come in precedenza, un power level delle singole carte molto elevato, ma soprattutto, effetti interessanti e poco banali. L’Anno del Drago ha spazzato via col suo soffio infuocato tutto il malcontento che si era accumulato in questi mesi. Certo, come inizio è pienamente sufficiente e mostra dei miglioramenti incredibili, ma non basta. Sono basi solide sulle quali costruite un’annata ricca di successi. Quindi , con questo 8,5 vogliamo incoraggiare Blizzard nel proseguire per questa strada e far tornare al suo massimo splendore il buon vecchio Hearthstone.

VOTO: 8.5/10

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